Nella IIA lo Stato torna in fabbrica. A Flumeri assunzioni per ora solo interinali

Entrano in fabbrica oggi 20 gennaio i primi 5 operai con contratto temporaneo sui 65 annunciati al tavolo di confronto con il sindacato. Sei mesi per verificare se l'azienda a trazione pubblica vincerà la scommessa senza ricorrere a investitori privati

Nella IIA lo Stato torna in fabbrica e punta a restarci, ma con la dovuta cautela. Per adesso nello stabilimento di Flumeri le assunzioni sono solo interinali. Oggi 20 gennaio entrano nella fabbrica che produce autobus i primi 5 operai con contratto temporaneo sui 65 annunciati al tavolo di confronto con il sindacato.

Nella IIA lo Stato torna in fabbrica. A Flumeri assunzioni per ora solo interinali

Dalla prossima primavera i contratti potrebbero essere trasformati, ma al momento gli assetti vanno stabilizzati, consentendo lo sblocco di un turn over impensabile anche solo l’estate scorsa. Il personale storico è rientrato, in attesa di veder giungere alla pensione i primi operai. A quel punto, il turn over cambierà anche la stessa consistenza contrattuale della fabbrica, dove i giovani entreranno progressivamente, sottoscrivendo contratti nuovi rispetto a quelli vigenti. La questione del personale è decisiva oggi, in un contesto nel quale stanno assumendo crescente e decisivo rilievo strategico altri fattori, necessari a garantire la competitività industriale. Alla IIA lo Stato torna in fabbrica consapevole che dovrà proporre nei prossimi anni un prodotto appetibile, ad alta tecnologia e sostenibilità. Non servono solo autobus, ma sistemi per la mobilità collettiva in uno scenario nel quale l’automazione (a Torino la si sta sperimentando già su strada) e la propulsione elettrica sono realtà perentorie di questo segmento motoristico. I prossimi sei mesi saranno quelli decisivi per verificare se l’azienda a trazione pubblica vincerà la scommessa industriale senza ricorrere a investitori privati.

IIA – Industria Italiana Autobus

LO STATO GUARDA AL MERCATO. La Industria Italiana Autobus guarda al 2020 come ad un anno decisivo, ma ha tra le mani buone carte. Superato l’anno più difficile, il 2019, la società a partecipazione indiretta dello Stato (gli azionisti non sono i ministeri) ha l’obiettivo di qualificare la produzione valorizzando la fabbrica che ha, fino a trasformarla in una industria avanzata tecnologicamente. Vinta la sfida sulla sopravvivenza, in prospettiva quello risultante dalla fusione di Irisbus e Breda dovrà diventare un marchio italiano di successo nel settore della mobilità collettiva. Per farlo occorrono sforzi economici che si stanno compiendo con decrescente prudenza. A differenza dello stabilimento ex Bredamenarinibus di Bologna, quello di Flumeri ha bisogno di interventi radicali sul piano strutturale e tecnologico non solo per innovare ma anche per ripristinare, come nel caso della cataforesi. Anche il personale è stato sottoposto ad un aggiornamento inevitabile, dopo anni di blocco della produzione in un settore dove l’innovazione è registrabile a ritmo quasi mensile. L’obiettivo dell’Amministratore delegato Giovanni De Filippis è rendere la Industria Italiana Autobus competitiva sui mercati nel medio e lungo periodo, raccogliendo dalle vendite di autobus le risorse per continuare ad investire nella crescita industriale del marchio. I vertici aziendali sono consapevoli della necessità di guardare oltre le commesse pubbliche, non eterne e comunque insufficienti a reggere il confronto con una concorrenza internazionale agguerrita in Europa e nel mondo. La scommessa è oggi trasformare l’attuale industria ad assetto tradizionale in un dinamico polo produttivo nazionale in grado di vincere anche sul piano strategico.

Saverio Lopes, manager della IIA. È il responsabile del Personale alla Industria Italiana Autobus

DIRIGENTI OTTIMISTI, IL SINDACATO PER ORA VALUTA LE CIFRE. Venerdì scorso l’incontro tra la direzione aziendale rappresentata da Saverio Lopes e i sindacati per una informativa sui nuovi sviluppi occupazionali. L’Amministratore delegato Giovanni De Filippis ha fatto il punto sullo lo stato di attuazione del Piano Industriale già presentato al Ministero dello Sviluppo Economico nell’ottobre scorso. Nel ribadire i passaggi chiave del rilancio in corso, dalla messa in sicurezza finanziaria dell’azienda, al reimpiego con la formazione dei lavoratori ormai totalmente riassorbiti nel ciclo produttivo, si è soffermato soprattutto sull’avvio dei lavori per l’ammodernamento degli impianti. Le attività di ristrutturazione e ammodernamento sono in corso con attenzione in particolare al ripristino della cataforesi, attesa per maggio, ma anche alla sicurezza. Si tratta di un tema ripreso dalle organizzazioni sindacali nelle scorse settimane, affidato dalla IIA ad un esperto del settore, il Docente di ‘Diritto della sicurezza sul lavoro’ presso la facoltà di Ingegneria della Università «La Sapienza» di Roma. Il lavoro da fare è impegnativo, anche alla luce di quello che sta avvenendo nel settore dei pullman e del trasporto pubblico proprio in Italia, come si può constare gettando uno sguardo sulla città di Torino.

A Torino i bus a guida autonoma “Olli 2”, prodotti stampati in 3D dalla americana Local Motors, sono in fase di sperimentazione su strada

A TORINO IL BUS A GUIDA AUTONOMA È  IÀ UNA REALTÀ IN SPERIMENTAZIONE. A Torino i bus elettrici a guida autonoma sono una realtà. Gli Olli 2 prodotti stampati in 3D dalla Local Motors, azienda americana, sono in fase di sperimentazione su strada. Stiamo parlando di un livello 4 di automazione su una scala di 5. Significa che necessita di un assistente di sicurezza che non interferisce con la guida. Al momento viene utilizzato nel Campus ONU di Torino (il più importante polo delle Nazioni Unite, dopo i Campus di Ginevra e Vienna), ma il Comune di Torino intende sperimentarlo in città a partire dall’estate. Questo autobus è una navetta dall’autonomia di 35 miglia, con una autonomia di mobilità di 120 minuti prima della ricarica. Per ora trasporta fino a 12 passeggeri, con una velocità di 25 Km/h in considerazione della fase sperimentale. Questo mezzo pubblico è gestito dal sistema di guida autonoma sviluppato dalla Affectiva, start up del Mit, una società di Boston che sviluppa tecnologie di misurazione delle emozioni, sulla piattaforma IBM Watson Internet of Things. Al suo interno i sistema dialoga con i passeggeri con la Modally App.



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