Centro fieristico ferroviario di Avellino nell’ex Isochimica. Cipriano rilancia sulla proposta dell’Ance

L'esponente del Pd in consiglio comunale accoglie la sfida lanciata pubblicamente dai Costruttori irpini su un polo del commercio e dell'artigianato. E spiega: "L'intuizione che nel 1997 ebbero alcuni illuminati imprenditori e il Sindaco Antonio Di Nunno potrebbe compimento nel cuore del quartiere di Borgo Ferrovia, nell'area bonificata dell'ex stabilimento dismesso". Lo scenario

Alta velocità ferroviaria
Luca Cipriano

Realizzare un Centro fieristico ferroviario di Avellino nell’ex Isochimica. L’ex stabilimento di Borgo Ferrovia potrebbe diventare il centro propulsivo del commercio, dell’artigianato e delle eccellenze agroalimentari, industriali e manifattutiere della provincia di Avellino, sfruttando la connessione su ferro all’Italia e all’Europa nella prospettiva dell’Alta velocità. L’esponente del Pd in consiglio comunale, Luca Cipriano, rilancia sulla proposta dell’Ance e accoglie la sfida lanciata pubblicamente dai Costruttori irpini su un polo del commercio e dell’artigianato, ma chiede di spostarlo nell, ex Isochimica, attualmente in fase di bonifica, ma ancora priva di una destinazione. E spiega: “L’intuizione che nel 1997 ebbero alcuni illuminati imprenditori e il Sindaco Antonio Di Nunno potrebbe trovare compimento nel cuore del quartiere di Borgo Ferrovia, nell’area bonificata dell’ex stabilimento dismesso”. Cipriano ha commentato favorevolmente sulla pagina social di Nuova Irpinia lo spunto dell’Associazione Costruttori presieduta da Michele Di Giacomo, che ha avanzato una proposta precisa al Sindaco Gianluca Festa. I Costruttori rilanciano «un progetto che può rappresentare un punto di ripartenza», hanno scritto in una nota. «Era il lontano 13 maggio 1997 quando nell’ambito dell’Associazione Costruttori Edili della provincia di Avellino nasceva la società ‘Sviluppo 2000 Srl’. Il Comune di Avellino, guidato allora dal compianto Sindaco Antonio Di Nunno e la società Sviluppo 2000 aderirono al Patto Territoriale sottoscritto dall’Amministrazione provinciale il 28 ottobre 1996 in tema di riqualificazione urbana». L’Ance ha ricordato in queste ore che il progetto c’è ed depositato presso la sede di via Palatucci, pronto per diventare realtà. La risposta di Luca Cipriano è di recuperare quella ipotesi, ricollocandola in un contesto dalle forti potenzialità come Borgo Ferrovia.

CENTRO FIERISTICO FERROVIARIO DI AVELLINO, UN ESEMPIO DI RIGENERAZIONE URBANA. La proposta dell’Ance ricontestualizzata da Luca Cipriano nell’ex Isochimica offrirebbe la risposta alle domande complesse che dal post sisma ad oggi sono rimaste inevase in città. Comporrebbe coerentemente in una prospettiva moderna e avanzata la ferrovia di oggi (il terminal ad elevata tecnologia al centro della metropolitana elettrificata delle Aree Interne tra Benevento, Avellino e Salerno), quella di ieri (gli stabilimenti realizzati un secolo e mezzo fa alle spalle della attuale stazione), le diramazioni ferroviarie industriali con Pianodardine, recuperando alla sua originaria vocazione commerciale la linea Avellino Rocchetta Sant’Antonio, tornata in esercizio a livello turistico e promozionale. Il Centro fieristico ferroviario di Avellino potrebbe sviluppare una attività di incoming turistico legato al commercio e alla valorizzazione di tutte le filiere, da quella enogastronomica ai percorsi della fede, dell’arte e del buon vivere sano.

Centro fieristico ferroviario di Avellino nell’ex Isochimica. Cipriano rilancia sulla proposta dell’Ance. La ferrovia collegherebbe il polo fieristico a Napoli, a Milano, all’Europa. La stazione di Avellino potrebbe avere la seconda denominazione: Avellino Fiera

Il Centro fieristico ferroviario di Avellino replicherebbe sul piano funzionale il fortunato esempio della stazione fieristica di Pietrarsa a Portici, dove i binari più antichi del Paese, la storia del collegamento su ferro italiano, sono integrate nella innovativa vetrina in quel caso ferroviaria. In questo scenario potrebbero rientrare anche i padiglioni storici della stazione ferroviaria, destinati ad essere ristrutturati e riconvertiti come quartieri del terziario avanzato.

Il Presidente dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili di Avellino, Michele Di Giacomo

IL PROGETTO DEL CENTRO FIERISTICO PREVISTO NEL 1997 A CAMPO GENOVA. Il progetto del Centro Fieristico, commissionato dalla Società all’ingegnere Salvatore De Maio, «era finalizzato, da un lato, a migliorare l’organizzazione del commercio occasionale svolto esclusivamente attraverso il mercato bisettimanale nelle aree del parcheggio dello stadio, dall’altro, puntava a riqualificare l’area dismessa di Campo Genova», hanno ricordato i Costruttori. Nello specifico, «la soluzione progettuale prevedeva la realizzazione di idonee infrastrutture fisse e coperte con ampia disponibilità di servizi, parcheggi e custodia da ubicarsi presso il Campo Genova. L’opera comprendeva aree espositive interne, coperte e scoperte, sala meetings, servizi di ristoro, servizi igienici», spiegano dall’Ance, che ricorda un particolare non trascurabile: «Il centro si sarebbe dovuto chiamare Expo Irpinia, una denominazione, per quegli anni, assolutamente avveniristica». Il contesto ferroviario in cui è calata l’ex Isochimica, anche alla luce delle prospettive di collegamento all’Alta velocità (via Codola), conferirebbe un valore aggiunto al progetto in grado du qualificarlo fin d’ora sotto il profilo strategico del marketing. Il progetto dell’Ance «voleva rappresentare un’opportunità di rilancio del commercio cittadino e tendeva a valorizzare le produzioni locali attraverso una vetrina fissa delle eccellenze enogastrononiche irpine» con «l’ambizione di trasformare il Centro in un luogo di accoglienza e di ritrovo, nonché sede di manifestazioni ed eventi». La ferrovia lo collegherebbe a Napoli, a Milano, all’Europa. La stazione di Avellino potrebbe avere la seconda denominazione: Avellino Fiera.


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