La Stazione di Avellino dopo 140 anni ritorna al futuro

Oggi e domani il terminal ospita una giornata di studi sulle prospettive economiche e sociali che la nuova fase dello sviluppo ferroviario offre al capoluogo dell'Irpinia

Un treno Frecciarossa, simbolo dell'alta velocità ferroviaria

Il 31 marzo 1879 fu inaugurata la stazione ferroviaria di Avellino. Il 13 febbraio 1984 un nuovo nastro fu tagliato per il nuovo terminal realizzato dopo il terremoto del 1980. Il 2019 coincide con due anniversari importanti per quella che è una delle più antiche stazioni ferroviarie italiane, alla vigilia di un nuovo inizio, con la sfida della elettrificazione che unirà Salerno, Avellino e Benevento. Di questo, della funzione propulsiva che il terminal avellinese avrà sulla rigenerazione della città,.oltre che sui quartieri ferroviari, delle prospettive di crescita sociale e culturale che la metropolitana regionale offrirà ad Avellino, del futuro collegamento all’alta velocità, si discuterà oggi e domani proprio alla stazione. È in programma una giornata di studi promossa dalla Soprintendenza ABAP Salerno e Avellino, dall’Associazione Inlocomotivi, dal Comune di Avellino, dalla Rfi, dal Dipartimento di Architettura dell’Università di Napoli Federico II, dall’Ordine degli Architetti di Avellino, dall’Ordine degli Ingegneri di Avellino, dalla Fondazione Fs. Titolo della due giorni: “140 anni della Stazione di Avellino”. Il programma è stato curato dal Comitato scientifico e organizzativo composto da: Maria Cristina Lenzi, della Soprintendenza ABAP Salerno e Avellino; Lorena Battista, Servizio Strategico Europa Comune di Avellino; Giuseppina Cerchia,  Servizio Strategico Europa Comune di Avellino; Andrea Pane, Università degli Studi di Napoli “Federico II”;  Valentina Corvigno, Associazione InLocoMotivi; Consuelo Isabel Astrella; Università degli Studi di Napoli. Illustri e autorevoli i relatori, con le conclusioni affidati nell’ultima sessione, domani, al Sindaco di Avellino, Gianluca Festa, al Presidente della Provincia, Domenico Biancardi, al Governatore della Campania, Vincenzo De Luca. Di seguito la locandina dell’evento (scarica il documento originale in formato pdf) e la nota diffusa dal Presidente onorario dell’Associazione Inlocomotivi, Pietro Mitrione, in occasione dei due anniversari di quest’anno. Nella sua riflessione Mitrione riprende questi anniversari proiettandoli nella prospettiva del nuovo contesto.


La locandina del convegno promosso dall’Associazione Inlocomotivi ad Avellino per i 140 anni della stazione di Avellino

Doppio anniversario per la nostra Stazione Ferroviaria

di Pietro Mitrione, Associazione InLocoMotivi*

“Una cabina di regia per la ferrovia nell’Area Vasta”, Mitrione chiama il sindaco di Avellino

Il 13 febbraio 2019 ricorre il 35esimo anniversario della ricostruzione della stazione ferroviaria di Avellino, abbattuta, troppo precipitosamente, dopo il sisma dell’80. Fu, stranamente, una delle prime opere pubbliche ad essere portata a termine in breve tempo. Intorno a questa realizzazione in tanti prefigurarono scenari di sviluppo per la nostra città..La costruzione dello stabilimento della Isochimica, quasi contemporaneamente alla edificazione del nuovo fabbricato viaggiatori FS, favorì quella sensazione. Fra arrivi e partenze di carri ferroviari diretti alla Novolegno di Pianodardine, coils di acciaio verso la Prometal di San Mango e le migliaia di carrozze ferroviarie destinate alla scoibentazione dall’amianto fecero del nostro scalo ferroviario uno dei più movimentati della Campania. In pochi, però, alzarono la voce perché la scoibentazione delle prime carrozze avveniva sui binari della stazione, in commistione con viaggiatori e personale delle FS, in pochi udirono strani “boati” in quell’ambiente. Tutto questo avveniva in una stazione che della modernità tecnologica era completamente sprovvista a fronte dei tanti fondi che il post terremoto veicolò nella nostra Irpinia. Nessuno capì o non volle capire che la ricostruzione post sisma poteva significare una rivoluzione per il sistema di trasporti in Irpinia. Si pensò a realizzare solo infrastrutture stradali lasciando nella sua “povertà” funzionale l’esistente rete ferroviaria irpina. Fino alla fine degli anni 90 la stazione visse in una situazione di “sospensione” nonostante l’istituzione di corse veloci con Napoli, circa 75 m., un collegamento notturno da Avellino a Milano e comode relazioni con Benevento. Tutto questo continuava ad accadere nel silenzio assoluto delle istituzioni pubbliche di qualsiasi livello. Sappiamo tutti come sono andate le cose in seguito, prima la sospensione della Avellino Rocchetta, dopo la riduzione dei servizi con le altre città della Campania. Ancora oggi Avellino è l’unica città della Campania a non avere, di fatto, un collegamento su ferro con il capoluogo della regione. Lentamente la stazione è andata verso il declino, fino a giungere alla sua completa chiusura. Fu una decisione drammatica quasi un punto di non ritorno, paragonabile all’epilogo di una storia collettiva: l’Irpinia cancellata dalla geografia ferroviaria italiana. Fortunatamente questo provvedimento dopo alcuni mesi fu ritirato dopo le proteste dei cittadini e la Regione Campania fu costretta ad un rapido dietrofront.

Un sottopassaggio della stazione ferroviaria di Avellino

Restò, però,  la precarietà dei servizi senza una idea per il futuro. Dopo questa fase di estrema precarietà fatti nuovi si stanno registrando in quest’ultimo periodo. Finalmente viene avanti una diversa visione di sviluppo per la nostra città da parte della amministrazione regionale che ha proposto la elettrificazione della ferrovia Salerno-Avellino Benevento ed i cui lavori sono in fase di esecuzione. Si tratta di un’opera che va nella direzione di realizzare una vera e propria Metropolitana Regionale, una idea proposta da anni ma a cui non è stato mai dato seguito. Una opportunità per far rivivere anche la “sospesa” ferrovia Avellino Rocchetta, oggi riutilizzata a fini turistici. In questa ottica Avellino potrebbe collegarsi ai corridoi ferroviari  che contano in attesa della realizzazione della linea ad Alta capacità (Roma) Napoli-Bari (Taranto). La ultimazione della metropolitana leggera cittadina di Avellino, che ha il capolinea nel piazzale della stazione FS e la riapertura della strada Bonatti,  che in poco più di 5 minuti collega la zona della Ferrovia al centro della città, possono consentire la rivitalizzazione dell’intero quartiere di Borgo ferrovia attraverso una nuova politica di integrazione ferro/gomma. In questi ultimi anni si è speso molto tempo in interminabili discussioni sul ruolo della nostra città, del suo Piano Strategico nella costruzione dell’AREA VASTA: oggi ci sono le condizioni per recuperare i ritardi accumulati in questi anni; oggi ci sono le condizioni, ancora una volta, per iniziare un percorso di uscita dall’isolamento che, se da una parte è caratteristica, anche positiva, dei borghi appenninici, dall’altra è la causa prima dell’abbandono di quegli stessi borghi, quando alla valorizzazione delle caratteristiche di arroccamento, tradizione, enogastronomia, non si unisce la possibilità reale di raggiungerli o di muoversi da questi per raggiungere capoluoghi con possibilità lavorative maggiori in tempi relativamente brevi. 140 anni fa, il 31 marzo del 1879, la nostra stazione fu inaugurata e questo anniversario si aggiunge a quello della ricostruzione post terremoto…approfittiamo per valutarne seriamente il futuro.

(*): nota del 13 febbraio 2019, diffusa in occasione del 35esimo anniversario della stazione rinnovata dopo il terremoto del 23 novembre 1980

La stazione di Avellino, sede del terminal ferroviario della citta dal 1879

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