Matteo Sperandeo prende il timone di Irpiniambiente e chiama l’Ato

«È UN MODELLO VINCENTE CHE VA SVILUPPATO ED ESPORTATO». Conferenza stampa del nuovo amministratore unico della società di servizi interamente partecipata dall'ente Provincia. Apertura al dialogo con i Comuni sui crediti, sulle nuove regole tariffarie, ma un chiaro segnale: «Serve continuità rispetto ad un assetto che ha dimostrato di saper funzionare»

Matteo Sperandeo, amministratore unico di Irpiniambiente, accanto al Presidente della Provincia, Domenico Biancardi

Matteo Sperandeo, amministratore unico di Irpiniambiente, nella sala Grasso della Provincia di Avellino ha incontrato gli operatori di informazione per presentare il suo programma alla guida dell’azienda, condotta negli ultimi cinque anni dall’avvocato Nicola Boccalone. Lo ha fatto intervenendo con il Presidente della Provincia, Domenico Biancardi, rappresentante dell’ente azionista totalitario della società. In attesa di nominare il Direttore Generale, Matteo Sperandeo ha annunciato la sua agenda di incontri istituzionali, in particolare con il Presidente dell’Ato Rifiuti, cioé con chi oggi rappresenta l’ambito ottimale ambientale, e con il Sindaco di Avellino, in rappresentanza dell’ente capoluogo. Alla conferenza stampa ha partecipato anche l’amministratore uscente della società Nicola Boccalone.

Matteo Sperandeo, amministratore unico di Irpiniambiente

Il messaggio lanciato dall’amministratore di Irpiniambiente è improntato al dialogo e alla collaborazione. Consapevole che l’Ato Rifiuti dovrà individuare il nuovo assetto, applicando la riforma regionale disegnata dalla legge 14.2016, Sperandeo ritiene importante ripartire da quello che ha definito «il modello virtuoso» di Irpiniambiente, «modello di gestione nel nuovo ambito» a partire da un rinsaldato patto di collaborazione tra amministratori locali e società di servizi. Matteo Sperandeo ha indicato nell’azzeramento un rischio, alla luce dei risultati raggiunti con la raccolta differenziata. Anzi, ha indicato in Irpiniambiente lo strumento giusto per mettere ordine in un sistema che dovrà realizzare nuovi impianti per completare la filiera. Per l’amministratore dell’azienda partecipata dalla Provincia c’è un solo vincolo, dare le risposte che il territorio si attende. In questo quadro, oltre alla priorità degli impianti, presupposto per un aumento della raccolta differenziata a costi sempre più competitivi e meno onerosi per gli utenti, ha sottolineato la necessità di un nuovo regime tariffario. Del resto, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) ha ridisegnato i criteri di riconoscimento dei costi efficienti di esercizio e di investimento del servizio integrato dei rifiuti per il periodo 2018-2021, adottando il «MTR, Metodo Tariffario per il servizio integrato di gestione dei Rifiuti» con la Deliberazione 443/2019/R/rif, e ha dettato nuove disposizioni in materia di trasparenza nel servizio di gestione dei rifiuti urbani e assimilati, con la Deliberazione 444/2019/R/rif.

Provincia di Avellino. La sede di Palazzo Caracciolo

Sulle nuove regole si dovrà fondare una nuova fase del ciclo integrato dei rifiuti in provincia di Avellino, ha spiegato, affrontando il tema dei crediti che Irpiniambiente vanta dai Comuni, circa 40 milioni di euro. Insomma, Matteo Sperandeo tende la mano alle autonomie locali, oggi tornate in possesso dei poteri ordinari (nella forma associata dell’Ato, dopo circa dieci anni di commissariamento stabilito per legge nel 2009 dal Parlamento). Tra i primi impegni, dovrà scegliere il Direttore Generale. Tuttavia è consapevole, e lo ha dimostrato, che il futuro di questa società dipenderà da ciò che l’ente d’ambito deciderà. Il suo percorso, quindi, più che sulla programmazione per il momento sarà fortemente centrato sulla gestione dell’esistente.


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