Nasce “Irpinia Adesso”, sfida degli amministratori locali ai partiti

Il 10 gennaio presso la sala consiliare del Castello Candriano di Torella dei Lombardi i promotori annunceranno i contenuti del nuovo progetto politico, espressione del territorio. Fra gli aderenti Amalio Santoro, Michele Di Maio, Mario del Goleto ed altri

Si ufficializza la nascita del movimento politico “Irpinia Adesso”. Un movimento composto da amministratori, protagonisti della politica e attivisti che in maniera trasversale hanno deciso di unire le forze e compattarsi per aprire una nuova stagione di dialogo e riflessione e, offrire la possibilità di uno spazio di pensiero che possa ribaltare le sorti dell’Irpinia e della Campania interna. Senza abbandonare etichette di partito o ideali politici, il gruppo vuole mettere al centro del dibattito i grandi temi e le nuove e vecchie emergenze del territorio: lavoro, sviluppo, ambiente, spopolamento, riorganizzazione dei servizi (scuola, sanità e rete viaria); e il recupero del dibattito e del dialogo per offrire un contributo di analisi e proposta. Dopo un ciclo di incontri tenuti in sordina, il 21 dicembre scorso i promotori hanno deciso di uscire allo scoperto e annunciano una serie di assemblee territoriali, per incidere anche nella imminente campagna elettorale per le regionali. La prima assemblea è prevista il 10 gennaio alle 18.00 presso il Castello Candriano di Torella dei Lombardi per presentare il movimento, aprire la campagna di ascolto e dare inizio alla costruzione di un manifesto politico in 10 punti. “Per provare a costruire qui ed ora una riflessione seria sulle mille emergenze che vivono migliaia di uomini e donne, e per ricostruire le ragioni di una speranza e le condizioni di un futuro possibile per i nostri territori” si legge nella nota diffusa alla stampa.

Mario Del Goleto, ex consigliere comunale di Sant’Angelo dei Lombardi, fra i protagonisti del movimento Irpinia Adesso

Il movimento affonda le sue radici in Alta Irpinia ma mira ad espandersi su tutto il territorio provinciale: dal consigliere comunale di Avellino Amalio Santoro al sindaco di Calitri Michele Di Maio, passando per ex amministratori e attivisti della politica partitica, i promotori intendono costruire una trama sociale a maglie strette che restituisca spazi di dialogo e partecipazione, indeboliti dai circoli di partito -o meglio dal Partito Democratico-, considerato l’unico partito di massa di riferimento sul territorio. Superato il civismo, si apre dunque la stagione del movimentismo, che critica la politica partitica ma non ne prende le distanze, e preme per la costruzione di un corpo intermedio di riferimento alternativo. “Irpinia Adesso mira a concentrare la partecipazione di diverse esperienze e competenze politiche, e vuole comunicare con tutti gli attori e i partiti presenti sul territorio” spiega Mario Del Goleto, storico referente della sinistra ex consigliere comunale di Sant’Angelo dei Lombardi. “L’obiettivo è quello di costruire un progetto di sviluppo condiviso per invertire la rotta rispetto ai problemi, dallo spopolamento al lavoro, ma anche discutere delle esigenze prioritarie e condivise” continua. “Il nostro vuole essere un modo nuovo di capire le esigenze, ma anche riflettere sulle scelte fatte in passato e sulla rincorsa ad uno sviluppo che poi non c’è stato, con un’analisi critica sulle esperienze del passato”.

“Irpinia adesso”, il simbolo del movimento

Il movimento ha intercettato tre livelli di partecipazione: la rete degli amministratori, quella dei giovani dai 18 ai 35 anni, e infine, quella delle persone che hanno maturato una esperienza e che oggi non esercitano un impegno politico attivo, ma possono dare un contributo alla causa. “Il movimento vuole anche costruire la partecipazione al momento elettorale, a partire dalle regionali” continua Del Goleto. “Questo è il momento in cui chi ha una storia deve dialogare con le giovani generazioni; è il momento di dare spazio alle donne e offrire loro strumenti di partecipazione diretta. Oggi sul territorio si annoverano forme di partecipazione nel Partito Democratico, che è l’unico partito organizzato, ma le sedi restano ostaggio delle solite figure storiche che sui territori non hanno creato nulla: le sezioni si aprono solo per leggere i rappresentanti, poi le decisioni vengono prese da poche persone. Qui nasce la disaffezione alla politica e all’impegno democratico, che si riflette nei consigli comunali. Manca uno spazio in cui discutere e confrontarsi” polemizza l’ex consigliere comunale. “Se la politica non riesce a garantire condizioni minime di vita qui, è impossibile trattenere i giovani dall’andare via” aggiunge. I promotori di Irpinia Adesso intanto, non rinnegano la storia politica, ma sovrappongono il movimento alle strutture politiche e partitiche già esistenti. Lo stesso Del Goleto non nega di avere rinnovato da poco la tessera di iscrizione al Partito Democratico. “Ho rinnovato la tessera al Pd perchè ritengo di avere la capacità di portare nel partito una opposizione a questo metodo di gestione: questo Pd- a livello provinciale e regionale- non garantisce la dialettica democratica, ma è blindato nelle sue correnti. Parliamo soltanto di gestione di gruppi di tessere, e di rapporti di forze economiche. Sarò all’opposizione, come peraltro già racconta la mia storia personale. Fino ad ora abbiamo raccolto le adesioni di circa 20 amministratori comunali altirpini, ma contiamo di allargare il gruppo”. Al momento oltre all’attivismo di Mario Del Goleto, Amalio Santoro e Michele Di Maio, si cita quello di Michele Cetta, Lorenzo Di Popolo, Salvatore Ruggiero, Alfonso Merola ed altri. “Vogliamo stimolare i cittadini a riconoscersi nel movimento e invitiamo la popolazione a partecipare alla nostra prima assemblea pubblica del 10 gennaio a Torella” aggiunge. Non si esclude pertanto, che il movimento possa tirare la volata ad una candidatura alle regionali, in una lista civica di sostegno alla coalizione di centro sinistra, sebbene ad oggi Del Goleto si impegni ad allontanare l’ipotesi. “Non ragioniamo su nessun candidato, ma solo su come sviluppare il movimento e creare un  dibattito. Ci concentreremo su 10 punti, che comporranno il nostro manifesto politico, e che dovranno rappresentare il nostro orizzonte nei prossimi mesi: dal precariato alla creazione del lavoro, agli strumenti che generano occupazione. Stiamo registrando ormai da troppo tempo una malsana routine clientelare portata avanti dai partiti esistenti, che non hanno costruito niente. La rappresentanza partitica è insufficiente e non è adeguata al progresso di questo territorio; a questo bisogna aggiungere che la sinistra è marginalizzata e mi auguro che questa iniziativa possa invece stimolare un nuovo attivismo e possa trasmettere nuova speranza ai giovani” conclude.


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