Filca Cisl: edilizia irpina in agonia, sbloccare le grandi opere

"TROPPI INVESTIMENTI SONO RIMASTI NEL CASSETTO". Riunito il Direttivo ad Avellino, alla presenza dell'ex segretario generale della Cisl Irpinia Sannio Mario Melchionna. Appello alle istituzioni locali del Responsabile provinciale, Giovanni Lo Russo: cantieri pubblici fondamentali per salvare imprese e posti di lavoro

Filca Cisl

“Edilizia irpina in agonia, occorre sbloccare le grandi opere e ridare opportunità di lavoro a imprese e lavoratori del settore”. È l’appello venuto fuori dalla riunione del Direttivo riunito dalla Filca Cisl ad Avellino, alla presenza del già Segretario Generale della Cisl Irpinia Sannio Mario Melchionna. Il Responsabile provinciale della Filca di Avellino, Giovanni Lo Russo ha analizzato nell’introduzione dei lavori la situazione dell’economia irpina, soffermandosi sul settore delle Costruzioni. In una situazione difficile per la mancanza di investimenti, a spiegato, non possono restare nel cassetto grandi opere come: il raddoppio della Avellino Salerno con la corsia di emergenza o per citare la Paolisi-Pianodardine, i lavori bloccati di Edilizia economica e popolare, il programma di riqualificazione urbana e sicurezza nelle periferie per 18 milioni di euro nel Comune di Avellino, e nello stesso per 40 mln interventi fognari e riqualificazione di diversi istituti scolastici oltre alla bonifica di Quattrograne est. Sono solo alcuni degli obiettivi che la Cisl Irpinia Sannio, attraverso la Filca, chiede alle istituzioni locali di sbloccare per salvare l’edilizia irpina in agonia “per mancanza di investimenti pubblici, per ridare slancio all’occupazione”. Di seguito la sintesi dell’intervento, aperto con il ricordo di Giovanni D’Ambrosio, Segretario Generale della Filca Campania, di Giuseppe Procaccino, figura storica di delegato della Filca di Avellino, dei morti sul lavoro in provincia e in particolare le ultime in Montoro e in Bisaccia.


Cantieri quasi fermi da 11 anni, edilizia irpina in agonia: occorre reagire

di Giovanni Lo Russo | Filca Cisl Avellino

Come la crisi abbia contratto l’economia delle costruzioni in Irpinia è ormai un trend che ha 11 anni di storia, ma si è aggiunto sempre più emergente il problema della sicurezza sul lavoro, del lavoro usurante e l’elusione contrattuale con il fenomeno del dumping, l’applicazione cioè di altre tipologie contrattuali per lavori tipicamente edili. In linea con le più grandi vertenze nazionali riguardanti appunto il lavoro usurante e le pensioni, gli ammortizzatori sociali, si sono ripercorse le manifestazioni nazionali delle costruzioni, quella del 15 marzo a Roma, nelle quali le vertenze sulla Lioni-Grottaminarda e Novolegno per esempio hanno avuto risonanza. Le lotte sindacali proprio nei cantieri della Lioni Grottaminarda e dello stabilimento della Novolegno, i sit in alla Prefettura o presso la sede di Confindustria, con la partecipazione della Cisl confederale.

Cantieri della Lioni Grottaminarda

La ripresa della Lioni-Grottaminarda che da opera incompiuta registra rallentamenti e difficoltà allarmanti, cantieri fermi e una viabilità in Irpinia in ginocchio, la sistemazione del territorio per la sua messa in sicurezza idrogeologica così come del patrimonio pubblico edilizio (in ordine di vulnerabilità sismica le scuole).
L’impegno della Filca Cisl sarà non soltanto sulle vertenze ma sullo sblocco delle opere piccole e grandi che interessano il territorio, il raddoppio della Avellino Salerno con la corsia di emergenza o per citare la Paolisi-Pianodardine, lavori bloccati di Edilizia economica e popolare, programma di riqualificazione urbana e sicurezza nelle periferie per 18 mln di euro nel Comune di Avellino, e nello stesso per 40 mln interventi fognari e riqualificazione di diversi istituti scolastici oltre alla bonifica di Quattrograne est. Si calcola che per le opere bloccate solo a titolo esemplificativo, per ogni euro speso si potrebbe generare un effetto moltiplicatore pari a 4 e un’occupazione aggiuntiva di 800 addetti solo sulla Lioni Grottaminarda.
In questo, però, molte aziende sono al lumicino proprio nel settore. Particolare attenzione è stata rivolta alla vertenza Novolegno dove il coinvolgimento delle istituzioni a più livelli ma della Chiesa e dell’opera pastorale della Diocesi di Avellino porterà ad un grande incontro durante il quale sarà celebrata una messa. È stato analizzato l’indotto bloccato per le aziende in crisi (settore calcestruzzo e cave e settore estrattivo), l’intero sito industriale di Pianodardine ed opere incompiute per il collegamento con la Valle Caudina e il beneventano, l’Alta capacità ferroviaria e la Stazione Hirpina sulle quali si è reso necessario un protocollo di legalità tra Prefettura, Organizzazioni Sindacali e Stazioni Appaltanti sui futuri cantieri.

L’ingresso alla amministrazione provinciale

I dati descrivono un settore in cui diminuiscono gli addetti, chiudono le aziende, crollano gli investimenti, aumenta la fuga dal contratto edile, sale l’età media dei lavoratori nei cantieri e si verifica una crescita sempre più drammatica degli infortuni, in particolare di quelli mortali. È vero che il rilancio delle costruzioni passa attraverso una politica industriale del settore che dovrà essere solo di sistema, certa e continuativa nel tempo.
In particolare si chiede una vera politica industriale in favore del settore delle costruzioni, il rilancio della rete infrastrutturale, con particolare attenzione al Sud e alle opere di “Connettere l’Italia”, una vera riforma previdenziale che riconosca che i “lavori non sono tutti uguali”, una riforma fiscale che riduca le tasse a lavoratori e pensionati, un forte contrasto all’elusione contrattuale e al lavoro nero, con il rafforzamento del Durc e la diffusione della congruità. Molto importante anche una maggiore tutela della salute e sicurezza dei lavoratori, a partire dall’introduzione della Patente a punti e dall’inasprimento e certezza delle pene, la corretta applicazione dei contratti edili nei cantieri contro ogni forma di dumping, il recupero del deficit di tutele, di trasparenza e di lotta alla criminalità introdotto dal decreto ‘sblocca cantieri’.


LEGGI ANCHE:

«Costruzioni, cambiare passo», sindacati in piazza ad Avellino e in 99 città italiane

 

ARTICOLI CORRELATI