«Costruzioni, cambiare passo», sindacati in piazza ad Avellino e in 99 città italiane

Domani 15 novembre Feneal-Uil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil, manifesteranno per chiedere il rilancio al governo di chiudere i ponti con il passato

«Rilanciare il settore delle Costruzioni, cambiare passo». Questo il monito al governo di Feneal-Uil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil, che manifesteranno domani 15 novembre in 100 piazze italiane, tra cui Avellino, per chiedere il rilancio del settore. «Chiediamo al Governo una svolta dopo i problemi registrati nell’ultimo anno e mezzo», spiega Giovanni Lo Russo, della Filca Cisl Irpinia Sannio. «A Roma i circa 500 partecipanti giunti da tutta Italia per gli  Attivi unitari delle tre categorie hanno palesato la volontà di chiedere al governo una decisa inversione di rotta rispetto al passato e di mettere in campo tutte le misure idonee al rilancio del comparto, e conseguentemente alla competitività e alla produttività del Paese», si legge in una nota della Filca Cisl, con cui si comunica la mobilitazione unitaria, dopo lo sciopero generale del marzo scorso contro il Governo gialloverde. «Ad Avellino si terrà un presidio davanti la Prefettura di Avellino dalle ore 10. Saranno i temi, le vertenze e le proposte ad essere ribaditi, come nello sciopero nazionale del 15 marzo scorso a Roma», si legge ancora.

Giovanni Lo Russo, Filca Cisl

LA PIATTAFORMA: «RILANCIO SETTORE INFRASTRUTTURE A PARTIRE DAL SUD, RIFORMA FISCALE A FAVORE DI LAVORATORI E PENSIONATI: STOP AL DUMPING». In particolare si chiede «una vera politica industriale in favore del settore delle costruzioni, il rilancio della rete infrastrutturale, con particolare attenzione al Sud e alle opere di ‘Connettere l’Italia’, una vera riforma previdenziale che riconosca che i “lavori non sono tutti uguali”, una riforma fiscale che riduca le tasse a lavoratori e pensionati, un forte contrasto all’elusione contrattuale e al lavoro nero, con il rafforzamento del Durc e la diffusione della congruità». Inoltre, le organizzazioni sollecitano «una maggiore tutela della salute e sicurezza dei lavoratori, a partire dall’introduzione della Patente a punti e dall’inasprimento e certezza delle pene, la corretta applicazione dei contratti edili nei cantieri contro ogni forma di dumping, il recupero del deficit di tutele, di trasparenza e di lotta alla criminalità introdotto dal decreto Sblocca cantieri».

Rilancio delle Costruzioni, sindacati in piazza ad Avellino e 99 città italiane

«PERSI 800MILA POSTI DI LAVORO IN 11 ANNI NEL PAESE. DRAMMATICA LA SITUAZIONE ANCHE IN IRPINIA». Il sindacato ricorda le cifre di una crisi che ha cancellato gran parte dell’occupazione nella cantieristica. «In questi 11 anni di crisi sono centinaia di migliaia le aziende del settore che hanno chiuso i battenti, determinando una perdita di oltre 800 mila posti di lavoro. Ed è ancor più emergente al Sud e in Irpinia, si legge nella nota di Giovanni Lo Russo. «La ripresa della Lioni-Grottaminarda che da opera incompiuta registra rallentamenti e difficoltà allarmanti, cantieri fermi e una viabilità in Irpinia in ginocchio, la sistemazione del territorio per la sua messa in sicurezza idrogeologica così come del patrimonio pubblico edilizio (in ordine di vulnerabilità sismica le scuole)», sono alcuni dei capitoli sottolineati in provincia di Avellino. «Molte aziende sono al lumicino proprio nel settore. Si ribadirà la vertenza Novolegno, l’indotto, l’intero sito industriale di Pianodardine ed opere incompiute per il collegamento con la Valle Caudina e il beneventano, l’Alta capacità ferroviaria e la Stazione Hirpina sulle quali si è reso necessario un protocollo di legalità tra Prefettura, Organizzazioni Sindacali e Stazioni Appaltanti sui futuri cantieri».

I segretari generali di Cgil, Cisl e Uil in testa al corteo marciano per il Sud.

«SERVE UN CAMBIO DI PASSO». È vero che il rilancio delle costruzioni passa attraverso una politica industriale del settore che dovrà essere solo di sistema, certa e continuativa nel tempo. I dati descrivono un settore in cui diminuiscono gli addetti, chiudono le aziende, crollano gli investimenti, aumenta la fuga dal contratto edile, sale l’età media dei lavoratori nei cantieri e si verifica una crescita sempre più drammatica degli infortuni, in particolare di quelli mortali. Ora più che mai è emergente cambiare passo. Ecco la mobilitazione del 15 Novembre.


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