Il Gruppo Sidigas ha superato lo scoglio costituito dalle istanze di fallimento e ora vede la possibilità di attuare il proprio piano di ristrutturazione dei debiti. La Procura di Avellino ha preso atto delle cifre presentate nell’udienza di oggi in tribunale, ritirando l’istanza presentata mesi fa. Così hanno fatto gli altri creditori, che ora attendono l’attuazione del programma presentato. Il nuovo scenario rende percorribile una chiusura in tempi rapidi della cessione aziendale, alla luce del forte interesse attribuito ad alcuni nomi significativi del mercato energetico italiano e internazionale. Lo scorso 6 novembre il Tribunale di Avellino aveva dato il via libera al Gruppo Sidigas sulla ristrutturazione del debito entro 120 giorni. I giudici della Sezione fallimentare avevano concesso quattro mesi di tempo per risolvere il nodo del pagamento dei debiti accumulati, ponendo fine al ‘concordato in bianco’, superando la terna commissariale, lasciando al custode cautelare il compito di sorvegliare i 97 milioni di euro posti sotto sequestro. Nel frattempo, anche se non direttamente connesso con l’udienza, si sblocca anche l’iter per la cessione della società sportiva calcistica che controlla l’Us Avellino 1912. Le attese dimissioni dei vertici sono arrivate nella notte, consentendo la ripresa delle trattative per la vendita del sodalizio, sempre che gli acquirenti confermino la volontà di proseguire, dopo le esitazioni degli ultimi giorni. .
TRE PRETENDENTI PER IL GRUPPO SIDIGAS. Sono tre le pretendenti accreditate (dalle informazioni di stampa) ad acquisire il Gruppo Sidigas, stando alle notizie circolate in questi mesi. Tra questi, la Acea partecipata dal Comune di Roma, sarebbe pronta ad accelerare sulla trattativa. Da tempo si dice che anche Italgas vorrebbe rilevare l’azienda intera, così come il Fondo F2i SGR, «il maggiore gestore indipendente italiano di fondi infrastrutturali, con asset under management per circa 5 miliardi di euro», presente in settori strategici per il sistema economico: trasporti e logistica, energie rinnovabili, reti di distribuzione energetiche, reti e servizi di telecomunicazione, infrastrutture socio-sanitarie. Il margine di tempo concesso dal tribunale per la presentazione del piano di ristrutturazione è costantemente messo a rischio dalle istanze di fallimento, che ostacolano l’obiettivo dei legali rappresentanti il Gruppo Sidigas, cioé recuperare un margine di tempo utile per arrivare ad una dismissione non affrettata delle reti, delle concessioni e della società. In queste ore l’offerta del colosso romano e internazionale quotato in borsa e partecipato da rilevanti player europei e statunitensi, andrebbe a coincidere con la stessa massa debitoria della società, circa 23 milioni di euro in meno rispetto ai desiderata della attuale proprietà.
ACEA, UN COLOSSO ROMANO E INTERNAZIONALE DEI SERVIZI PUBBLICI. Acea è una società quotata sul Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito da Borsa Italiana. Ha come azionista di maggioranza Roma Capitale, che detiene il 51% delle azioni. «Secondo dati Consob aggiornati al 31 dicembre 2018, le altre partecipazioni rilevanti, dirette o indirette, fanno capo a Suez SA per oltre il 23% e a Caltagirone Francesco Gaetano per circa il 5%», riferisce la utility. Le quote restanti sono detenute per circa il 14% da primari investitori istituzionali, la cui distribuzione geografica evidenzia la maggiore presenza di azionisti italiani, seguiti da quelli statunitensi, norvegesi e inglesi.
SIDIGAS CONCESSIONARIO DAL 1982, DAL 2012 IN PROROGA. MA È IN CORSO L’ITER PER LA GARA. Si è sbloccato nei giorni scorsi l’iter per l’affidamento della concessione del gas nell’Atem 146. I Sindaci hanno approvato la convenzione che consente ora sotto la responsabilità di ciascun Comune le fasi successive in vista della gara per l’affidamento del servizio. Nell’Atem 146, di cui Avellino è capofila, rientrano i Comuni della provincia avellinese, a cui si aggiungono Buonalbergo e Pannarano della provincia di Benevento e Panni che ricade nella provincia di Foggia. Un bando europeo dovrà assegnare le concessioni al termine di una complessa istruttoria che gli enti locali finora non hanno mai dato l’impressione di voler accelerare. La Sidigas gestisce il servizio in provincia di Avellino in prosecuzione di un contratto siglato nel 1982 con il Comune di Avellino, ma scaduto nel 2012. In quel momento l’amministrazione presieduta dal Sindaco Giuseppe Galasso optò per la proroga, valutando il quadro normativo ancora in evoluzione. Il contratto è andato avanti in questi anni in forza di quella proroga. Solo nell’agosto del 2017 fu emanato dall’Amministrazione guidata dall’allora Sindaco Paolo Foti un bando per l’affidamento del servizio di distribuzione del gas al cosiddetto “ambito territoriale minimo”, uno dei 177 istituiti dal Ministero dello Sviluppo Economico su scala nazionale. Successivamente, nella primavera di quest’anno, il Commissario comunale di Avellino Giuseppe Priolo ha ripreso e riavviato l’iter propedeutico alla gara, che nei giorni scorsi l’attuale Sindaco del Comune capofila, Gianluca Festa, ha ulteriormente portato avanti, ottenendo il via libera dell’assemblea sulla convenzione.
LEGGI ANCHE:
ARTICOLI CORRELATI