Il Progetto Pilota Alta Irpinia raccoglie altri 60 milioni e tocca quota 100. Intesa a Nusco

REGIONALI 2020: VINCENZO DE LUCA E CIRIACO DE MITA UNITI: BATTAGLIA SUL LAVORO. Assemblea pubblica nel Palazzo Vescovile per annunciare l'intesa fra Ragione campania e sindaci del comprensorio sul finanziamento del programma per le aree interne

Il Progetto Pilota Alta Irpinia vale 60 milioni. Ratificata l’intesa a Nusco sul parco progetti che portano il totale degli investimenti a 60,7 milioni di euro, esattamente quanto stabilito nel luglio scorso. Il programma, tra obiettivi già coperti e nuovi stanziamenti, prevede: 10 milioni per la rete museale; 10 milioni e 200mila per la fase ‘start up’ dell’Azienda forestale; 12 milioni e mezzo per la Seggiovia del Laceno; 800mila euro per Scuola Viva. Si aggiungono: oltre 25 milioni di euro per la viabilità, con il capitolo a parte della Lioni-Grottaminarda. Ancora, dopo l’ultimo confronto sulla programmazione, si sono aggiunti: 9 milioni dal Patto per il Sud con interventi per valorizzare la Valle del Sele tra Calabritto e Senerchia e 3 milioni per il Castello di Nusco, oltre a 7 milioni e mezzo a beneficio della valorizzazione del percorso montano e della castagna tra Serino e Montella. Questi sono solo i principali capitoli citati dal Governatore nel suo intervento, tra quelli inseriti nella banca progetti finale, a beneficio dell’area pilota dell’Alta Irpinia. Complessivamente la portata di tutte le misure porterà a un investimento globale di circa 100 milioni di euro.

Il PROGETTO PILOTA ALTA IRPINIA ENTRA NELLA FASE OPERATIVA. TANTI AMMINISTRATORI LOCALI PRESENTI PER L’OCCASIONE. Il Palazzo Vescovile di Nusco ha fatto da sfondo ad un incontro sostanzialmente a due voci fra Ciriaco De Mita e Vincenzo De Luca di fronte ad un pubblico straripante. Folta la delegazione di cronisti ma anche di rappresentanti istituzionali e politici provenienti da varie parti della provincia. Oltre ai sindaci e agli amministratori dell’area pilota altirpina, erano presenti la manager dell’Asl di Avellino Maria Morgante, l’ex manager del Moscati Pino Rosato, il dirigente veterinario Vincenzo D’Amato, il direttore generale dell’istituto zooprofilattico di Portici Antonio Limone, il sindaco di Mirabella Eclano Giancarlo Ruggiero, la sindaca di Montefalcione Maria Antonietta Belli, il presidente di Confindustria Avellino Pino Bruno, il presidente dell’Asi di Avellino Vincenzo Sirignano, l’ex deputato Giuseppe De Mita, il segretario de “L’Italia è popolare” Giuseppe Del Giudice, tra gli altri.

Il Progetto pilota Alta Irpinia raccoglie altri 60 milioni e tocca quota 100. La platea degli amministratori locali e delle rappresentanze politiche nel Palazzo Vescovile di Nusco

UN CONFRONTO POLITICO CHE APRE LA CAMPAGNA PER LE REGIONALI IN IRPINIA. Inevitabile che i passaggi più tecnici legati alla istruttoria del progetto pilota passassero in secondo piano rispetto al momento politico. E infatti gran parte della manifestazione ha vissuto su spunti che aprono di fatto la campagna elettorale per le regionali in Irpinia. Ciriaco De Mita nel suo intervento ha chiarito subito di aver ritrovato l’accordo con il Governatore, pur ricordando alcuni momenti difficili legati a problemi procedurali che stavano ritardando l’attuazione del progetto pilota. Si tratta ormai di acqua passata, alla vigilia della fase finalmente attuativa del programma. A questo proposito ha lanciato un segnale chiaro ai sindaci e agli amministratori locali del comprensorio, che avranno modo ora, di rendersi protagonisti nella concretizzazione degli obiettivi progettuali finalmente sostenuti dai finanziamenti necessari. Il pacchetto nel suo complesso rientra nel famoso patto dei 200 milioni sottoscritto nel 2017 a monte dell’iter procedurale concluso oggi.

Ma De Mita non si è sottratto ad un passaggio squisitamente politico, chiarendo la propria posizione in vista della campagna elettorale di primavera in Campania. “Siamo popolari e rappresentiamo la storia di questo Paese” ha esordito constatando non senza una certa amarezza “che questo Pd è ancora acerbo”. De Mita ha parlato di una politica al servizio del territorio, e ha sottolineato come tradizionalmente la democrazia italiana abbia dato i migliori risultati quando si è misurata con i problemi anche gravi, impegnandosi a trovare la via d’uscita dalle difficoltà. L’ex premier si è messo in continuità con questa tradizione, mettendosi a servizio di una iniziativa che ha l’obiettivo di organizzare le risposte alle drammatiche domande sociali che affliggono il Mezzogiorno e l’Italia. In un passaggio molto efficace, apprezzato dalla platea, ha spiegato che se 50 anni fa occorreva misurarsi con le esigenze della classe operaia, oggi il vero problema è la disoccupazione di massa. In qualunque competizione elettorale, occorre “aiutare le persone e a ritrovare speranza e ad uscire dalla depressione”. Come un padre nobile della politica italiana ha accorciato le distanze nei confronti di chi oggi è in campo, esortando l’attuale classi dirigente a cercare di ritrovare la necessaria credibilità, offrendo ascolto e proponendo soluzioni rispetto a quelle che sono le legittime aspettative della pubblica opinione.

Al tavolo il Governatore della Campania, Vincenzo De Luca, accanto all’ex Premier, Ciriaco De Mita

“IN PRIMAVERA SI GIOCHERA’ UN PEZZO IMPORTANTE DEL FUTURO NEL MEZZOGIORNO”. Il Governatore Vincenzo De Luca ha raccolto subito lo spunto del sindaco di Nusco, e ha spiegato che è sulla speranza di una prospettiva per il Mezzogiorno che oggi deve fondarsi una proposta politica credibile. Il Governatore ha sottolineato i meriti storici del popolarismo in Italia, definendolo un motore della trasformazione reale del Paese, una cultura positiva che ha unito l’Italia, oggi più che mai necessaria per fronteggiare il rischio di deriva e di declino che la politica dei tweet alimenta drammaticamente ogni giorno. Convenendo con l’analisi demitiana, il Governatore ha sintetizzato nella parola lavoro l’inizio e la fine del suo impegno di oggi e di domani per la Regione Campania. De Luca ha ricordato che negli ultimi 10 anni 2 milioni di giovani hanno abbandonato il Mezzogiorno, imponendo oggi un’agenda chiara a chi si candida per governare l’uscita dalla crisi. De Luca ha rivendicato la propria autonomia dalla politica di questi anni, ha sottolineato di non dovere niente ad alcun partito o dirigente politico, spiegando in sostanza, di avere adoperato tutti gli strumenti disponibili come presidente della giunta regionale, per costruire le condizioni di un forte cambiamento nelle città, nelle aree interne e costiere. Decisiva la battaglia vinta- come ha sottolineato-, sulla sanità, finalmente riconquistata alla potestà popolare campana. Ricordando che nei prossimi giorni la Campania uscirà ufficialmente dal commissariamento, De Luca ha fatto chiaramente intendere che la sua ricandidatura è naturale conseguenza dei risultati raccolti, a partire dal famoso riequilibrio tra aree interne e costiere. “Sanità, fondi europei, trasporti, lavoro, sono tutti capitoli nei quali questa legislatura ha ridisegnato una regione policentrica, dopo cinque anni di accentramento”. Si tratta di un processo appena agli inizi, ha lasciato intendere, ma che nei prossimi cinque anni porterà a risolvere anche il problema annoso del decongestionamento dell’area metropolitana e della provincia di Napoli. In questo quadro ha riannodato i fili del progetto pilota, ricordando alcuni degli obiettivi recuperati in questi ultimi incontri con il presidente De Mita, si è attardato nel descrivere la prossima missione in campo sanitario, che è la umanizzazione dell’SSR prima di lanciare l’affondo contro quello che ritiene il suo avversario vero. Lo ha detto chiaramente: “Sono pronto a sfidare salvini e il suo partito sui contenuti, non a partire dalle cose da fare, ma dai risultati già ottenuti. Nella mia regione i fornitori vengono pagati in 38 giorni, mentre in Lombardia devono aspettare due mesi. Ha sottolineato come in un territorio privo di grandi infrastrutture sia stato fatto un investimento massiccio senza precedenti nel settore del trasporto pubblico, a beneficio dei pendolari, degli studenti, delle famiglie che ogni giorno devono spostarsi per lavorare, studiare e vivere. Prima di concludere il Governatore ha avuto parole di comprensione per il momento difficile che sta vivendo il suo partito. Ma ha lanciato segnati precisi al collega governatore Nicola Zingaretti e ad una classe dirigente che ha bisogno di scendere per strada e guardare in faccia le persone nei quartieri, nei supermercati, e a scuola.

Il segretario del Partito Democratico Nicola Zingaretti durante il briefing con i segretari regionali

Temi come lo Ius Soli, lo Ius Culturae, o il decreto sicurezza sono nobili intenzioni e impegni, ma in questo momento c’è una massa popolare che soffre nei quartieri popolari e che aspetta delle risposte, non importa se da destra, da sinistra o dal centro. De Luca ha auspicato il ritorno ad un linguaggio politico improntato all’umanità, ma allo stesso tempo rigoroso nel promettere mano ferma contro chi a prescindere dal suo colore della pelle, dalla nazionalità o dal ceto sociale pretende di conquistare con le armi o il traffico della droga spazio vitale, sottraendolo ai giovani del territorio. Nello sguardo comune alla sofferenza di quella che De Luca chiama “la povera gente” ha concluso stringendo la mano a Ciriaco De Mita riconoscendogli una funzione storica nelle istituzioni del Paese e accogliendo volentieri l’invito ad una grande manifestazione popolare dedicata ai giovani, da organizzare in Alta Irpinia nei prossimi mesi.


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