AreaDem, Mele: in Campania ripartire dal buon governo De Luca

L'ex assessore ad Avellino, esponente nel Pd irpino della componente che fa capo a Franceschini e Teresa Armato, interviene dopo il voto in Umbria: "La Destra si ferma con i risultati realizzati e alleanze credibili costruite su un progetto forte nell'interesse delle comunità"

“In Campania ripartire dal buon governo De Luca per battere una Destra che falsifica la verità, ma di fronte alle responsabilità scappa”. A una settimana dalla brutta prova in Umbria della inedita alleanza Pd-M5s, l’ex assessore ad Avellino, Teresa Mele, interviene nel dibattito in corso nel suo partito, in vista della vicina scadenza elettorale in Campania. Tra gli esponenti irpini di Area Dem, la componente guidata dal Ministro Dario Franceschini in Italia e da Teresa Armato in Campania, Mele ritiene necessario “passare all’attacco contro la propaganda in Campania e nelle regioni dove non dobbiamo esitare a rivendicare il buon lavoro prodotto”. Per Teresa Mele, impegnata in queste settimane a preparare con la sua componente quella definisce “la più lunga campagna elettorale regionale degli ultimi decenni”, occorre “una mobilitazione sul territorio a partire da una efficace operazione verità”.

Teresa Mele

“FATTI CONTRO CHI SEMINA BUGIE E VENDE PAURA”. Mele avverte i suoi che “dall’inizio dell’anno, a partire dal voto in Emilia Romagna, la Destra dovrà essere ripetutamente sconfitta: il 2020 è l’anno cruciale e la tappa decisiva sarà la Campania”. L’ex assessore e spiega le ragioni: “In Umbria si è pagato lo scotto di un governo caduto a causa di vicende contingenti, ma in Emilia, in Toscana e in Campania, i cittadini potranno esprimersi su ciò che si è fatto bene, come dimostrano i risultati: i fatti conteranno più delle bugie di chi vende paura”. La chiave, spiega, è una buona comunicazione solo dei fatti, senza perdersi in commenti. “La Destra che pretende di venire a governare la Campania è la stessa che fugge in Parlamento quando deve spiegare i suoi rapporti internazionali con la Russia, che si sottrae quando si parla dei 49 milioni di rimborsi spariti, che evita con l’immunità il processo davanti al tribunale dei ministri per le scelte fatte sulle crisi umanitarie nel Mediterraneo, ma soprattutto scappa perchè non sa come evitare di far pagare agli italiani 23 miliardi di clausole di salvaguardia mentre pretende di essere creduta quando parla di tagliare le tasse”.

Dario Franceschini, Ministro dei Beni Culturali

“IL BUON GOVERNO È PRIMA DI TUTTO RESPONSABILITÀ”. Fatta questa premessa, chiede al suo partito maggiore coraggio. “Così come a Roma il nostro capo delegazione al Governo Dario Franceschini, d’intesa con il nostro segretario, Nicola Zingaretti, si assumono ciascuno per la propria funzione la responsabilità con il Movimento Cinque Stelle e le altre forze della maggioranza di non far scontare agli italiani il peso dell’aumento dell’Iva, così in Campania c’è stato chi, il governo De Luca, in questi anni ha lavorato per rilanciare il servizio sanitario, per dare una governance trasparente sui territori ai servizi pubblici locali, ha ricostruito politiche sociali, fatto ripartire il trasporto pubblico, ridato cittadinanza alle Aree Interne, solo per citare alcuni capitoli”. Per Teresa Mele da qui deve nascere un nuovo progetto. “Il dovere della politica è costruire le condizioni per dare soluzioni ai problemi. Quello del Pd è edificare ponti, che allarghino l’attuale alleanza in Campania, partendo dai buoni risultati, per unire le forze sulla conferma del Governatore uscente”. Mele ritiene il quadro di riferimento nazionale, il perimetro del governo, l’alveo naturale di “uno schieramento che sta salvando l’Italia dalla deriva, sottraendo famiglie e imprese dalle conseguenze delle scelte sbagliate compiute dalla Lega”. E spiega: “L’auspicio è unire una coalizione più ampia dell’attuale. Ma è chiaro che alla guida del futuro progetto dovrà esserci il presidente del governo De Luca, l’attuale Governatore regionale, che non ha alternative in Campania”.

Governo De Luca impegnato sulle Universiadi in rappresentanza dell’Italia. Il Governatore Vincenzo De Luca durante la visita ad uno degli impianti ristrutturati per le Universiadi. (Foto della Regione Campania Massimo Pica)

“DIALOGO E CONVERGENZE ANCHE IN IRPINIA”. Per l’esponente di Area Dem anche in provincia di Avellino vale lo stesso ragionamento fatto per la Campania. “Veniamo da anni di turbolenze e divisioni dentro e fuori il Pd, che non hanno visto vincitori e vinti, ma solo sconfitti: tutti”. In questo quadro, Mele propone il modello di convergenza realizzato nel Consiglio di Distretto Idrico Calore Irpino. “Chi tra gli amministratori locali del Pd e delle altre forze politiche e civiche hanno dimostrato responsabilità e, voglio dirlo, serietà, nel convergere dall’inizio su una proposta concreta per il più importante dei beni comuni, l’acqua, ha fornito di fatto un modello da seguire”. E spiega: “Sostenendo Michele Vignola, hanno dato forza ad un progetto di difesa dell’acqua come bene comune, di governance pubblica per il complesso e delicato settore idrico, di stabilità della gestione con la continuità degli operatori in campo, a partire dall’Alto Calore e dalla sua storia ultraottantennale in Irpinia e Sannio”. In questo modo, “hanno messo i contenuti al centro di una convergenza”. Per Mele questo è il modello: “Il Pd deve mettersi al servizio della buona politica, aiutando le istituzioni locali ad operare per il bene dei cittadini a partire dalle proposte”.

Un momento della riunione di insediamento presso il Coordinamento provinciale del Commissario provinciale del Pd irpino, Aldo Cennamo. Nella foto, da destra a sinistra: Enzo De Luca, Gianluca Festa sindaco di Avellino, Giuseppe Di Guglielmo ex segretario provinciale, Michelangelo Ciarcia Presidente dell’Alto Calore Servizi, poi, Luca Cipriano

UN NUOVO WELFARE CHE STIMOLI GIOVANI E FAMIGLIE A RITROVARE FIDUCIA. In conclusione, Teresa Mele chiede a nome della sua componente, Area Democratica, “una afida in positivo della politica sulle soluzioni”. Per l’ex assessore alle Politiche Sociali c’è un bisogno che viene prima di tutti gli altri. “Non si formano famiglie e non si fanno figli per mancanza di lavoro, ma anche di servizi: dobbiamo mettere in campo una proposta che con politiche attive del lavoro, sostegno alle imprese che assumono, sblocco del turn over nella pubblica amministrazione, riduzione degli oneri per asili nido e istruzione, un piano per rendere accessibile la casa, si possa dare cittadinanza a decine di migliaia di giovani e di donne che sono ai margini, privati di un futuro”. E conclude: “Diamo priorità alle persone sulle cose e la Destra si dissolverà con le sue paure”.


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