Il Sindaco di Solofra, Michele Vignola

È stato eletto questa mattina Michele Vignola presidente del Distretto Idrico Calore. Ha ottenuto una larghissima maggioranza, incassando 28 dei 30 voti disponibili nel consesso. Ha incrementato, quindi, il sostegno ricevuto all’atto della candidatura, quando con lui si erano schierati 19 consiglieri sui 30 aventi diritto al voto. È il primo presidente del Distretto Idrico Calore Irpino, che avrà la responsabilità di rappresentare quasi per intero. Michele Vignola sarà la voce del territorio coincidente quasi interamente con quello dalle province di Avellino e Benevento. Con questa elezione si rende compiuta nel perimetro dell’ex ‘ambito 1’ la riforma dettata dalla legge Legge Regionale 2 dicembre 2015, n. 15 «Riordino del servizio idrico integrato ed istituzione dell’Ente Idrico Campano», almeno per quello che riguarda l’assetto. Da oggi c’è una governance legittimata ad operare per la prima volta dal 2012, quando gli Ata furono commissariati, a causa di un emendamento proposto dalla Lega Nord e sostenuto dal Centrodestra durante il Governo di Mario Monti. Da allora, l’attuazione dei princìpi contenuti inizialmente nella cosiddetta legge Galli, recepiti e adeguati ai dettami europei nel Codice dell’Ambiente, erano rimasti solo enunciazioni. Da allora ad oggi, al di là degli annunci di chi si schiera contro e a favore dell’acqua pubblica, nulla in realtàsi è potuto realmente fare. Non è più così adesso, grazie all’attuazione di una norma che impone nei prossimi mesi l’affidamento del servizio idrico integrato, a partire dal ridisegno di un nuovo ciclo idrico integrato in Campania e nei Distretti (Napoli; Caserta; Sele; Calore Irpino; Sarnese Vesuviano), tutti riuniti all’interno di una governance regionale, l’Ente Idrico Campano.

Clemente Mastella, Sindaco di Benevento

CONVERGENZA ISTITUZIONALE, VIGNOLA RAPPRESENTA 194 COMUNI. Consapevole di questa responsabilità, il neo eletto Presidente Michele Vignola ha chiarito subito l’orizzonte del proprio mandato, raccogliendo l’esito plebiscitario della votazione. Vignola ha dichiarato la propria elezione frutto di una ampia convergenza istituzionale su un programma preciso di amministrazione della risorsa idrica, dei corpi idrici superficiali, delle sorgenti e dell’ambiente. Vignola ha spiegato che la responsabilità dell’intero Consiglio di Distretto, come quello dell’Eic, riguarda il futuro di una risorsa oggi messa a rischio dalla dispersione delle reti, dai mutamenti climatici, da accordi interregionali non più sostenibile, dalla carenza di investimenti nella tutela e nella valorizzazione dell’acqua. Vignola si pone in linea con il percorso già avviato con la elezione dei consiglieri e poi dei delegati. I numeri che Vignola rappresenta in questo consesso interprovinciale chiudono ogni spazio alle polemiche legate a possibili maggioranza politiche. Del resto, la candidatura unica in forza di una maggioranza ampia fin dalla raccolta delle firme dimostra che le linee programmatiche professate dal Sindaco di Solofra uniscono Irpinia e Sannio al di là di distinguo esterni al Consiglio di Distretto.

Michele Vignola presidente del Distretto Idrico Calore

ACQUA PUBBLICA NELLA CONTINUITÀ NELLE GESTIONI ESISTENTI. Ringraziando i Sindaci e i Consiglieri per il voto e tributagli, il Presidente del Distretto idrico irpino sannita ha indicato gli obiettivi del suo mandato, pilastri del futuro ciclo idrico integrato. L’acqua dovrà essere divisa come il principale tra i beni comuni, quindi dovrà essere amministrata dando continuità alla gestione consolidata pre esistente. Questo non significherà non cambiare l’attuale situazione, che segnala problemi e criticità soprattutto sul piano ecologico per la dispersione idrica. I gestori dovranno operare nel contesto che una forte e autorevole governance pubblica della risorsa idrica disegnerà. Si apre una fase di verifica dentro le istituzioni locali, ha spiegato Vignola, in un momento in cui il Consiglio di Distretto e l’Ente Idrico Campano dovranno affidare il servizio idrico integrato. «Chi è davvero per l’acqua pubblica avrà modo di dimostrarlo tra breve», ha affermato Vignola, che intende procedere rapidamente al riassetto.

La targa dell’Alto Calore Patrimonio, società consorella dell’Alto Calore Servizi, riassorbita nel 2014

ALTO CALORE CENTRALE NEL CICLO IDRICO INTEGRATO IRPINO SANNITA. Vignola ha spiegato che la gestione pubblica potrà esserci in futuro solo a partire dall’Alto Calore Servizi, il soggetto gestore prevalente nell’ambito irpino sannita. Una volta verificati i requisiti dell’Azienda, se non saranno ritenuti sufficienti dall’Eic a termini di legge, non ci sarà alternativa alla gara pubblica, che porterà con ogni probabilità le multinazionali a gestire il ciclo idrico integrato in Irpinia e nel Sannio. Dunque, il salvataggio dell’Alto Calore resta l’unica opzione per chi voglia ancora la gestione idrica pubblica in Irpinia e Sannio. Se le risorse necessarie non arriveranno dalla Cdp, strada su cui ha espresso dubbi, toccherà ai Comuni farsi carico delle proprie responsabilità.

La targa dell’Acquedotto Pugliese, ex Eaap

RIEQUILIBRARE GLI ACCORDI CON PUGLIA E ACQUEDOTTO PUGLIESE. Come già ha avuto modo di precisare nei giorni scorsi, partecipando al forum promosso dal Comitato Acqua Bene Comune Aspettando Godot, Vignola condivide l’iniziativa avviata dall’Assessore regionale all’Ambiente Fulvio Bonavitacola, che punta a ridiscutere gli accordi con la Puglia sui trasferimenti idrici, che pesano in particolare sui fiume Calore e Sele, oltre che sull’Ofanto. Per il Presidente del Distretto Calore Irpino, senza un riequilibrio nell’utilizzo delle fonti, nella ripartizione delle quote e nei ristori necessari a contribuire alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle reti e degli impianti, non sarà possibile garantire la piena tutela della risorsa idrica, oggi minacciata da accordi non più compatibili con l’attuale assetto climatico. Vignola presidente del Distretto Idrico Calore porterà avanti quindi a nome delle due province al tavolo ministeriale la richiesta di un nuovo patto per l’acqua nel contesto del Mezzogiorno.


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