Alto Calore senz’acqua e soldi. Ciarcia: aiuto dai Comuni o lascio

«ESPLOSA LA NUOVA EMERGENZA IDRICA». Conferenza stampa dell'amministratore unico presso la sede di corso Europa per illustrare le ragioni della nuova crisi aspettando la pioggia e la neve invernale. Appello alla collaborazione dei Sindaci

Michelangelo Ciarcia, presidente dell’Alto Calore Servizi spa

Alto Calore Servizi senz’acqua e soldi. L’amministratore unico Michelangelo Ciarcia è pronto a lasciare se non avrà aiuto dai Comuni. Lo ha detto nel corso di una conferenza stampa convocata per fare il punto sull’emergenza idrica. Ciarcia non ha aggiunto molto rispetto a quello che aveva detto al Focus convocato dal Comitato Acqua Bene Comune Aspettando Godot lo scorso 28 ottobre. La mancanza di precipitazioni rende complicato assicurare il servizio su un territorio molto vasto, dove le perdite sono elevatissime e sprecano al suolo molta dell’acqua sottratta alle sorgenti. Ha voluto sottolineare che non intende votarsi al martirio politico amministrativo. Servono 50 milioni per ricapitalizzare l’azienda. Se non verranno dalla Cassa Depositi e Prestiti, allora saranno i sindaci a dover pagare. Un modo per ricordare ai sindaci che l’amministratore unico può defilarsi, mentre la responsabilità dei Comuni resta.

Paola De Micheli

DOPPIA RESPONSABILITÀ, IN ATTESA DELL’INCONTRO AL MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE. La conferenza stampa di Michelangelo Ciarcia ha lanciato due messaggi. I Comuni devono assumersi l’onere di aiutarlo. Non devono protestare quando l’acqua manca per ragioni oggettive, devono trovare le risorse per capitalizzare. Nel frattempo, Ciarcia tenterà di recuperare presso la Cdp i 50 milioni di euro che gli enti soci finora hanno negato all’Acs spa. Il 15 novembre sara ricevuto dal Ministro Paola De Micheli, per sollecitare l’impegno del governo non solo sul possibile intervento di Cassa Deposito e Prestiti con un mutuo all’Alto Calore Servizi garantito dai Comuni, ma anche sul famoso riordino degli accordi idrici in Campania, che sfavoriscono Alto Calore rispetto a Acquedotto Pugliese e Gesesa.

Michele Vignola

ALTO CALORE SENZ’ACQUA E SOLDI, IL MESSAGGIO AL PRESIDENTE DEL DISTRETTO IDRICO MICHELE VIGNOLA. La scelta di tempo per le comunicazioni di Michelangelo Ciarcia ha destato qualche perplessità. Tra le reazioni raccolte al suo intervento in molti hanno osservato che l’intervento del numero uno dell’Alto Calore è arrivato proprio mentre veniva eletto il Presidente del Distretto Idrico Calore Irpino, Michele Vignola. Eppure il Sindaco di Solofra è stato eletto su un mandato chiaro: affidamento del servizio idrico ai gestori esistenti, quindi con Gesesa, Alto Calore Servizi e Acquedotto Pugliese nelle medesime posizioni. Assediato per mesi da chi voleva uno scenario diverso, Ciarcia interviene nel giorno in cui chi lo assediava è stato messo all’angolo da un voto plebiscitario nel Consiglio di Distretto. Certo, per Michele Vignola un caldo benvenuto. Non avrà il tempo di prendere fiato, l’emergenza idrica non aspetta. Ma tra i destinatari del suo sfogo c’è indirettamente anche il Vicepresidente della Giunta Regionale della Campania. Con i fondi accordati per intervenire sulle reti, la manutenzione straordinaria riguarderà solo il 10 per cento dell’acquedotto irpino-sannita.

La sede storica dell’Alto Calore spa, un tempo Consorzio Interprovinciale

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