Salvataggio dell’Alto Calore sul tavolo del ministro. Ciarcia: prestito Cdp o pagheranno i Comuni

Confronto partecipato nell'ex carcere Borbonico di Avellino sul futuro della gestione idrica pubblica in Irpinia e Sannio, promosso dal Comitato Acqua Pubblica Aspettando Godot. Tra gli interventi, quello del Sindaco di Avellino Gianluca Festa e del Presidente in pectore del Consiglio di Distretto Calore Irpino, Michele Vignola

Salvataggio dell'Alto Calore sul tavolo del ministro Paola De Micheli

Il salvataggio dell’Alto Calore è un dossier che sarà sul tavolo del Ministro per le Infrstrutture il 15 novembre prossimo. Lo ha annunciato il Presidente dell’azienda idrica, Michelangelo Ciarcia, intervenendo alla assemblea partecipatissima promossa dal “Comitato Acqua Bene Comune Aspettando Godot” presso l’ex carcere borbonico di Avellino ieri, lunedì 28 ottobre. Ciarcia ha rivendicato il merito della sua gestione, che quest’anno ha consentito di recuperare 5 milioni di debito, invertendo la tendenza del passato. Tuttavia, la situazione pregressa non consente alla sola buona gestione di risolvere i problemi strutturali che condizionano il futuro. Ciarcia ha rassegnato la situazione dell’azienda con realismo: il debito di 140 milioni potrà essere affrontato solo immettendo risorse. È vitale ottenere il prestito dalla Cassa Depositi e Prestiti oppure, per salvare la gestione totalmente pubblica dell’acqua in Irpinia e Sannio, occorrerà fare ricorso alla ricapitalizzazione da parte dei Comuni. Al cospetto dei promotori della assemblea, il Comitato per l’Acqua Pubblica, l’amministratore unico dell’Alto Calore è stato molto chiaro sulla strategia da seguire: non c’è alternativa al Piano Pozzolo. Il salvataggio dell’Alto Calore è l’unica possibilità per evitare la gara europea, che l’Eic dovrà valutare nei prossimi mesi se l’azienda di corso Europa non avrà i requisiti finanziari per restare gestore, occorrerà la responsabilità diretta dei Sindaci. O metteranno le proprie garanzie al prestito con Cdp richiesto da Alto Calore, oppure dovranno ripianare il debito ricapitalizzando. Il 15 novembre sara ricevuto dal Ministro Paola De Micheli, per sollecitare l’impegno del governo non solo sul possibile intervento di Cassa Deposito e Prestiti con un mutuo all’Alto Calore Servizi garantito dai Comuni, ma anche sul famoso riordino degli accordi idrici in Campania, che sfavoriscono Alto Calore rispetto a Acquedotto Pugliese e Gesesa.

Michelangelo Ciarcia, amministratore unico dell’Alto Calore Servizi

ACQUA PUBBLICA, IL COMITATO VEDE LE RAPPRESENTANZE ISTITUZIONALI CONVERGENTI. Le parole di Ciarcia sono arrivate nel cuore di un acceso dibattito, che ha visto per la prima volta a confronto tutte le principali istituzioni locali irpine presenti nell’Alto Calore Servizi e il Presidente in pectore del Consiglio di Distretto Calore Irpino, Michele Vignola, che il 31 ottobre sarà ratificato nella sede avellinese dell’Eic. Tutti i partecipanti si sono detti pronti a compiere i passi necessari per salvare la gestione pubblica, ritiene il Comitato Acqua Bene Comune Aspettando Godot, che in una nota “esprime la sua soddisfazione per la partecipazione e per i contenuti venuti fuori dalla assemblea pubblica tenutasi ieri 28 ottobre al Carcere Borbonico”. Il comitato “ringrazia i partecipanti: i cittadini in prima persona e i nostri politici, il Sindaco di Avellino Festa, il Presidente dell’Alto Calore Michelangelo Ciarcia, il Sindaco di Solofra Michele Vignola, il sindaco di Mercogliano Vittorio D’Alessio, il consigliere comunale di Avellino Luca Cipriano e altri consiglieri comunali di Avellino”, sottolineando che “gli amministratori intervenuti hanno espresso tutti la loro volontà di mantenere pubblica la gestione dell’acqua e impegnarsi ciascuno per il proprio ruolo affinché questo fine si realizzi”. Per il comitato è fondamentale definire una linea comune. “Dall’assemblea è emerso un dato condiviso che l’unico modo di raggiungere lo scopo è quello di lavorare insieme politici amministratori e cittadini ritrovando il senso di comunità intorno alla tutela del bene comune”.

Gianluca Festa

CONSIGLIO STRAORDINARIO SULL’ALTO CALORE AD AVELLINO. Era attesa la posizione del Comune di Avellino sul futuro dell’Alto Calore Servizi, atteso il ruolo che l’ente storicamente ha svolto nel consorzio interprovinciale prima, nelle aziende poi unificate. Sia il Sindaco Gianluca Festa che il rappresentante del Centrosinistra Luca Cipriano hanno assicurato di voler lavorare contro la privatizzazione. Certo, tra i due non sono mancate le scintille. Festa ha annunciato una riunione del consiglio comunale dedicata al salvataggio dell’azienda idrica e ha rilanciato la necessità di ottenere dalla Cdp il prestito. Ha chiesto il sostegno dei parlamentari (pentastellati), ritenendo che i governi nazionale e regionale debbano fare la propria parte. Il Sindaco ha anche accennato alla necessità di riequilibrare il rapporto tra Irpinia e Puglia, ad esempio, per quello che attiene ai ristori. Invoca una azione regionale più incisiva a tutela delle sorgenti e degli utenti irpini. Per Cipriano la sponda dei deputati è poco credibile, avendo già in passato chiaramente fatto capire di non essere interessati al salvataggio di Alto Calore. Per Cipriano nella posizione del Sindaco ci sono ambiguità da superare e il dibattito consiliare da tempo richiesto opportunamente da Amalio Santoro lo permetterà.

Il Sindaco di Solofra, Michele Vignola

IL 31 OTTOBRE MICHELE VIGNOLA SARÀ ELETTO PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI DISTRETTO.  Depositate l’unica candidatura il 25 ottobre, nella sede distrettuale di via Seminario (presso la Casa della Cultura di Avellino “Victor Hugo”) il 31 ottobre sarà ratificata l’elezione di Michele Vignola primo presidente del Distretto Idrico Calore Irpino. Ma ieri sera il Sindaco di Solofra è intervenuto come presidente in pectore per mettere in chiaro la linea che l’Ente Idrico Campano dovrà tenere nella sua responsabilità di autorità d’ambito. Vignola ha spiegato che la gestione pubblica potrà esserci in futuro solo con l’Alto Calore Servizi. Una volta verificati i requisiti dell’Azienda, se non saranno ritenuti sufficienti dall’Eic a termini di legge,.non ci sarà alternativa alla gara pubblica, che porterà con ogni probabilità le multinazionali a gestire il ciclo idrico integrato in Irpinia e nel Sannio. Dunque, il salvataggio dell’Alto Calore resta l’unica opzione per chi voglia ancora la gestione idrica pubblica in Irpinia e Sannio.


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