Alto Calore, la Regione Campania sblocca 60 milioni. Mutuo Cdp, Ciarcia torna alla carica

Il Vicepresidente Fulvio Bonavitacola a Avellino per dare esecutività al finanziamento del Piano di interventi sulle reti (per complessivi 60 milioni in 3 anni a decorrere dal 2019, 40 in cantiere entro i prossimi 12 mesi solari). Poi a Mercogliano l'assemblea con i sindaci del Pd, su iniziativa del commissario provinciale Cennamo. L'amministratore Michelangelo Ciarcia ha fatto il punto sul tema del risanamento: fallimento scongiurato

Michelangelo Ciarcia, amministratore unico dell'Alto Calore Servizi

La Regione Campania sblocca per l’Alto Calore Servizi spa i fondi per ristrutturare le reti idriche. L’opera di risanamento dell’Alto Calore Servizi spa, portata avanti dal timoniere Michelangelo Ciarcia, ha restituito la solidità necessaria, requisito inderogabile per il trasferimento di 60 milioni in tre anni. A tanto ammonta il plafond a disposizione per l’Acs. Il Vicepresidente Fulvio Bonavitacola questo pomeriggio (20 settembre) al Grand Hotel Irpinia di Mercogliano ha anticipato che martedì sarà firmato il decreto. Arriva il finanziamento del piano straordinario di manutenzione delle reti e degli impianti 2019-21 (60 milioni in tre anni, 40 dei quali in cantiere nei prossimi 12 mesi solari). Ma non solo. Ha anticipato una delibera che metterà ordine nel settore idrico della Campania, partendo dalla dispersione della risorsa per intervenire sulla infrastruttura complessiva, che va ammodernata, rispondendo ad un obbligo che l’Unione Europea ha ricordato all’Italia per la Campania con la procedura d’infrazione. In questo quadro, l’Irpinia rappresenta il cuore del problema. Ha l’acqua, ma è costretta a sprecarla per lo stato degradato delle sue reti. Grazie ai fondi resi disponibili dal Patto Sud 2012/20, con la programmazione dei Fondi Strutturali 2021/27, il piano sarà operativo per iniziare a riorganizzare in maniera efficiente la distribuzione idrica sul territorio.

La sede romana della Cassa Deposito e Prestiti

ALTO CALORE, SI RIPARTE DA ROMA. Al centro dell’assemblea degli amministratori locali promossa dal commissario provinciale Aldo Cennamo c’è stato soprattutto l’Alto Calore Servizi. Assente il Sindaco di Avellino, per ora deciso a tenere le distanze dal Pd di via Tagliamento, il Vicepresidente della Giunta Regionale e l’amministratore unico Michelangelo Ciarcia hanno delineato il quadro. La Regione Campania immetterà liquidità per aprire i cantieri, opererà a livello ministeriale per la rinegoziazione degli accordi interregionali con la Puglia, poi accelererà sulle procedure per l’affidamento del Servizio Idrico Integrato in Campania. Sul rientro dal debito, sul risanamento, c’è la massima fiducia per il piano Pozzolo gestito da Ciarcia, cui spettera rifinanziarlo. La Regione Campania ha approvato al tavolo istituzionale il piano presentato dall’amministratore Michelangelo Ciarcia, che punta ad ottenere 50 miloni dalla Cdp. I contatti preliminari stabiliti a Roma da Ciarcia hanno acquisito un dato non negoziabile. Servono garanzie, preferibilmente da parte dei soci pubblici, per ottenere il mutuo. Nelle prossime settimane l’amministratore unico sarà di nuovo a Roma per perfezionare il possibile accordo su queste basi, poi sarà l’assemblea dei soci a decidere.

Il Vicepresidente della Giunta Regionale della Campania Fulvio Bonavitacola. Tra le sue deleghe, quella all’Ambiente

Ciarcia ha fatto il punto sulla situazione dell’azienda idrica, rivendicando i risultati raggiunti. I conti sono in equilibrio, al netto del forte indebitamento che non cresce più. Ora deve essere tagliato. Non si potrà parlare più di fallimento o qyalunque topo di concordato. L’amministratore unico ha spiegato che con il Presidente della Provincia c’è stata la condivisione sul percorso per il prestito. Entrambi puntano sulla Cdp. Entrambi puntano al dialogo con il nuovo governo. Ma ha avvertito. Questo non significa che il privato è escluso. Dipenderà da Cdp, m soprattutto dai Sindaci. Con il prestito l’Acs potra andare avanti risolvendo progressivamente i suoi problemi fino al momento in cui la Regione stabilirà se potra essere ottenuto (in house providing) l’affidamento del SII. Con l’affidamento l’Alto Calore avra un’opportunità storica di ripartenza.

La sede del Coordinamento provinciale PD irpino ad Avellino, in via Tagliamento

CENNAMO: IL PD PUNTA AL DIALOGO CON I SUOI AMMINISTRATORI LOCALI. L’assemblea degli amministratori locali del Pd sul futuro dell’Alto Calore Servizi spa e sul riordino del servizio idrico è stata l’occasione per un chiarimento nel partito. Al netto delle assenze, riconducibili alla componente che in primavera ha deciso di percorrere fuori dal partito la competizione elettorale ad Avellino, le altre correnti e sensibilità hanno partecipato. Il commissario provinciale Aldo Cennamo sembra sul punto di tirare le conclusioni. Non si può continuare ad attendere chi parla sui giornali e non partecipa alle riunioni, ha spiegato in sostanza. La sensazione è che Cennamo la prossima settimana prenderà una decisione, di concerto con Roma.

Roberto Gualtieri Economia

SOSTENERE IMPRESE E TERRITORIO, MISSION DEL PIANO INDUSTRIALE 2019-21 DI CDP. Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. (CDP) è una società per azioni, controllata per circa l’83% da parte Ministero dell’Economia e delle Finanze e per circa il 16% da diverse fondazioni bancarie. Di fatto opera come una banca di Stato: ha, infatti, fra le sue diverse attività principali anche la partecipazione nel capitale di rischio delle medie e grandi imprese nazionali, quotate e non, profittevoli e ritenute strategiche per lo sviluppo del Paese. Raccoglie le risorse finanziarie costituite da tutto il risparmio postale italiano che CDP gestisce dal 1875 pari a 250 miliardi di euro, cui si aggiunge la raccolta obbligazionaria effettuata sui mercato (presso investitori istituzionali e al dettaglio). Il principale impiego delle risorse finanziarie è rappresentato dai prestiti verso lo Stato e le amministrazioni locali, dall’investimento nel capitale di rischio di imprese italiane che operano anche all’estero e dalla partecipazione in progetti immobiliari, infrastrutturali e finanziari ritenuti strategici per lo sviluppo dell’economia nazionale. Il valore totale delle sue attività (410 miliardi di euro nel bilancio consolidato del 2016) rende CDP la terza istituzione bancaria italiana più grande dopo UniCredit e Intesa Sanpaolo. Il 5 dicembre 2018 è stato approvato il Piano Industriale 2019-2021 di CDP: mobiliterà 200 miliardi di euro in tre anni a supporto di imprese, infrastrutture e territorio.

La prestigiosa sede della Cassa Deposito e Prestiti a Roma

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