Alto Calore, trattativa con Cdp. Ciarcia: ora piano industriale

Promo confronto a Roma tra l'amministratore unico Michelangelo Ciarcia e i funzionari della Cassa Depositi e Prestiti, che hanno dettato le condizioni per finanziare il gestore idrico di Avellino. Disegnato il percorso, ora la società dovrà produrre le progettazioni richieste prima di ritornare nella capitale per i passaggi successivi. "C'è molto lavoro da fare, ma l'azienda ha una concreta opportunità di uscire dall'angolo" spiega il rappresentante della Servizi Spa

A Roma l’amministratore unico dell’Alto Calore Servizi Michelangelo Ciarcia ha incontrato i funzionari della Cassa depositi e prestiti per formalizzare la richiesta di un mutuo necessario a garantire il piano di salvataggio dell’azienda pubblica, che è alle prese con un forte indebitamento, maturato negli ultimi 15 anni. Si è trattato del primo di una serie di incontri, che porteranno auspicabilmente alla concessione di questo mutuo che dovrà avere il carattere dell’investimento.

“Dalla Cassa Depositi e Prestiti è arrivata la disponibilità a sostenere l’azienda pubblica sulla base di progetti di efficientamento energetico, di ammodernamento e innovazione tecnologici” spiega Michelangelo Ciarcia raggiunto telefonicamente al termine dell’incontro. “Dalla riunione è venuto fuori un percorso che come amministratore della società ho la responsabilità di seguire, per portare a buon fine la missione”. Nella sostanza, Cassa Depositi e Prestiti ha dato precisi paletti a cui dovrà attenersi l’Alto Calore se vorrà ottenere le risorse richieste.

Ma cosa prevede questo percorso, lo spiega lo stesso Ciarcia. “L’azienda idrica avellinese dovrà produrre 12 progetti di risparmio energetico mirati a rendere più efficienti e ad ammodernare la rete acquedottistica  e gli impianti di depurazione per un ammontare complessivo di 50 milioni di euro”. L’obiettivo di questi interventi è di natura finanziaria in primo luogo: le migliorie serviranno a garantire un risparmio netto di sei milioni di euro all’anno. Con queste risorse l’Alto Calore dovrà elaborare un piano industriale di rilancio che preveda con il ripianamento del debito, l’accumulo di utili su base pluriennale. Cdp chiede, insomma, l’impegno a portare in attivo il bilancio, garantendo quindi al finanziamento richiesto il carattere di un investimento produttivo.

Gli elaborati dovranno essere presentati alla Cdp nelle prossime settimane, superata la scadenza elettorale del 26 maggio. E’ necessario infatti, proseguire la trattative fra Alto Calore e Cdp in un clima di massima agibilità, scevro da condizionamenti elettorali. Si dovranno infatti coinvolgere i soci più rappresentativi, cioè i Comuni di Avellino, Ariano Irpino e Montoro e l’ente Provincia di Avellino.

“La prima discussione è servita ad esaminare la documentazione prodotta dalla società, attestante l’avvio del percorso ristrutturazione della spesa, di taglio delle diseconomie, di riduzione progressiva del costo del lavoro, attraverso il blocco del turn over, il prepensionamento dove possibile, la riorganizzazione dei servizi, il taglio dei capitoli legati alla manutenzione grazie alle risorse che perverranno in conto investimenti dalla Regione Campania. L’amministratore dell’Alto Calore è deciso ad andare fino in fondo seguendo la linea dei sindaci, che ha escluso sia la ricapitalizzazione da parte degli enti associati, sia l’apporto di eventuali soci privati.

A questo punto, l’amministratore unico dell’Alto Calore torna da Roma con la consapevolezza di poter giocare con Cdp un pezzo importante della strategia di risanamento, ma non è intenzionato a vincolare interamente a questa opzione il futuro del gestore idrico.

Il riferimento di Ciarcia è certamente alla Regione Campania, che “ha già assicurato il trasferimento dei 60 milioni di euro: i primi 20 milioni sono già stati appostati e attendono il decreto di assegnazione con un elenco di comuni beneficiari. Poi ci saranno altri progetti che saranno sviluppati, tesi all’ammoderamento energetico e al miglioramento delle tecnologie, che presenteremo per ottenere ulteriori finanziamenti” spiega Ciarcia.

Ma dalle parole di Ciarcia si evince che anche altri interlocutori potrebbero essere sondati a breve. Prima di ogni altra decisione, però, continuando sulla strada della massima trasparenza con i soci, Ciarcia presenterà le risultanze di questa riunione e valuterà con le rappresentanze istituzionali i prossimi passi.

“Intendo interloquire con i sindaci soci di maggioranza dopo il voto”. Se è vero che la ristrutturazione della spesa e il riassetto finanziario non ha ancora limato il debito accumulato, Ciarcia confida in una chiusura positiva dell’esercizio 2019, premessa di una azione incisiva e risolutiva nel 2020.


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