Il Governatore della Campania Vincenzo De Luca ad Avellino mette in guardia Nicola Zingaretti, bacchettando il titolare della Farnesina Luigi Di Maio, ma soprattutto bocciando l’attuale gruppo dirigente nazionale. Non fa nomi, ma il messaggio è chiaro. Il Governatore è intervenuto al convegno organizzato nell’ex Carcere Borbonico dalla Società degli Avvocati Amministrativisti di Salerno e Avellino, a poche ore dalla convention di Matteo Renzi alla Leopolda, ma soprattutto nelle ore in cui nel quartier generale di molte correnti dei Dem si lavora alla definizione delle candidature. Confermando la linea che da mesi lo vede impegnato a costruire una propria coalizione civica, De Luca ha utilizzato i temi di attualità per rivendicare la massima autonomia nella gestione della sua candidatura per un secondo mandato alla guida della Regione Campania.

Termovalorizzatore di Acerra

Partendo dai rifiuti e dall’annuncio del 14 ottobre, quando contrariamente a «molte cassandre il Termovalorizzatore è ripartito ad Acerra», De Luca ad Avellino si è detto più forte di qualunque “seccia”, di qualunque malaugurio. Con ironia il Governatore della Campania ricordando che «ha ripreso a funzionare a pieno regime accogliendo quei rifiuti non riciclabili che vengono dagli Stir della Campania», ha spiegato che fino al 2022 non dovrà subire ulteriori tagliandi. De Luca ha ribadito che le aree per lo stoccaggio provvisorio saranno svuotate ed ha affondato i primi colpi partendo da qui: «Noi siamo abituati a mantenere gli impegni con i cittadini».

Graziano Delrio all’arrivo nella sala consiliare del Comune di Frigento

Affrontando il tema della iniziativa promossa ad Avellino, l’attuazione dello Sbloccacantieri e il Codice degli Appalti, ha puntato l’indice contro «una classe dirigente in guerra con la grammatica, la sintassi, la storia e la geografia, ma ora anche contro la matematica», parlando del cosiddetto «mandato zero», sottolineando che la politica si impegna a scegliere i candidati, ma non a misurarne l’efficacia sui risultati realizzati. Nel ribadire che resterà in campo, a Nicola Zingaretti il messaggio lo ha mandato a spese di Graziano Delrio, che da Ministro ha scritto il Codice degli appalti. De Luca lo ha bocciato sul piano del metodo, «avrebbe dovuto prima consultarsi con cittadini, categorie e professionisti del diritto in materia di appalti», ricordando di aver tentato vanamente di dissuaderlo dal procedere con quella norma: «Stai costruendo una montagna di imbecillità, gli dissi…». Ma non ha risparmiato l’alleato del segretario democratico. «C’è chi grida onestà, onestà, onestà e poi vive in un appartamento di 150 metri quadri, condonato con tremila euro». Lo spunto, quello che ha descritto come lo sciacallaggio politico ‘populista’ di chi scambia l’avviso di garanzia per una condanna, salvo poi dover prendere atto dei proscioglimenti e delle assoluzioni, citando i suoi casi.

Nicola Zingaretti a Montecitorio nel briefing con i giornalisti dopo le consultazioni con Giuseppe Conte, premier incaricato

Il finale pirotecnico gli è servito a sintetizzare con una espressione efficace quanto colorita il senso della sua esternazione. «Vado avanti, per fermarmi mi dovranno sparare». In primavera De Luca difenderà il suo ruolo di presidente della giunta regionale puntando al secondo mandato. De Luca ad Avellino non lascia adito a dubbi: in campagna elettorale senza il Movimento Cinque Stelle, sicuramente, ma pronto a procedere anche senza il Pd.


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