Pietro Mitrione, presidente onorario dell'Associazione Inlocomotivi accanto al Presidente di Fondazione Fs, Luigi Canralamessa. A destra il dirigente Rfi Modestino Ferraro. A sinistra Luigi Celli di Info Irpinia

La “elettrificazione Avellino Salerno è già una realtà grazie a Stato e Rfi. Ora tocca ai Comuni cogliere le opportunità che derivano dagli investimenti realizzati e ormai visibili nei cantieri avanzati”. Il Presidente onorario della Associazione Inlocomotivi, Pietro Mitrione, ha consegnato agli amministratori locali, a partire dal Sindaco di Avellino capofila dell’Area vasta, la responsabilità di mettere a profitto i massicci investimenti che il Governo nazionale e l’Amministrazione regionale hanno realizzato per trasformare la vecchia linea obsoleta in un ferrovia che ha le stesse caratteristiche dell’alta velocità. Supportato dalla puntuale relazione del responsabile Rfi a livello territoriale, Fabio Rapuano, Mitrione si è assunto l’onore di tracciare lo stato di fatto, nel corso della seconda giornata di studi promossa per il 140esimo anniversario della Stazione di Avellino, 35esimo dalla ristrutturazione avvenuta dopo il terremoto del 1980. Intervenendo accanto agli illustri relatori del Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi Federico II, Andrea Pane e Maria Cerreta, del Mibact Campania, Luigi Di Muccio, precedendo i Sindaci di Atripalda e Avellino, Geppino Spagnuolo e Gianluca Festa, ma anche un appassionato Presidente dell’Ordine degli Architetti, Erminio Petecca, il presidente onorario della Associazione Inlocomotivi ha corretto il tiro di chi oggi parla della elettrificazione come di un progetto da realizzare. “Qualcuno si è distratto, ma Rfi ha realizzato in tre mesi l’abbattimento e la ricostruzione di un ponte, ha rifatto l’armamento di segmenti della linea, sta accelerando per consegnare tra mesi, non anni, l’opera completa”, ha spiegato ad una folta platea che ha occupato l’atrio della stazione, dove il convegno è stato allestito. “Stato e Regione hanno fatto la propria parte, ora spetta ai Comuni”. Mitrione ha ricordato il miracolo compiuto in questi ultimi cinque anni, dando atto al Governatore Vincenzo De Luca di aver sovvertito la scelta politica dei suoi predecessori, che avevano chiuso linee, stazione ferroviarie avellinese ed irpine, cancellanfo anche la funicolare di Montevergine. Mitrione ha voluto ricordare l’indifferenza di molti amministratori locali in quegli anni. “Mentre in Consiglio provinciale si liquidava la ferrovia avellinese, pensando di sostituirla con una ciclovia, troppi silenzi lasciavano che una infrastruttura monumentale si mandasse al macero. Eppure vedo tanti di quei silenti personaggi oggi parlare ai convegni di ciò che la ferrovia dovrebbe essere…”. Per Mitrione il destino della nuova ferrovia, come è stato per la vecchia linea, sarà deciso dalla politica.

Luca Cascone, Presidente della Quarta Commissione regionale ai Trasporti accanto al Governatore Vincenzo De Luca in occasione della conferenza stampa sugli investimenti della Campania nel sistema di trasporto pubblico regionale

“Un Governatore decise dalla sera alla mattina di chiudere tutto, Stefano Caldoro, un altro ha rilanciato un’opera storica facendone una infrastruttura innovativa e strategica, Vincenzo De Luca”. Così come negli amni Ottanta “si scrisse una pagina nera sostituendo al vecchio edificio del terminal quello attuale, negli stessi giorni in cui su questi binari arrivavano i treni da decoibentare all’Isochimica”, ha osservato. Mitrione ha ricordato l’investimento in corso di completamento con 230 milioni impiegati (Patto della Campania siglato il 24 aprile 2016 a Napoli dal Premier Matteo Renzi e dal Governatore Vincenzo de Luca), ma anche i sacrifici fatti dal 2011 per salvare l’Avellino Rocchetta, i suoi ponti monumentali, le sue potenzialità di ferrovua turistica per il vino e i castelli d’Irpinia, progetto oggi concretizzato nell’Irpinia express, a cui diede un contributo rilevante il compianto Agostino Della Gatta, che Mitrione ha ricordato tra gli applausi della platea. Anticipando quello che poi il rappresentante della Rfi ha illustrato, Mitrione ha chiesto alle Ferrovie dello Stato uno sforzo sul collegamento tra la Salerno Avellino Benevento e l’Alta Velocità attraverso Codola, ma anche una revisione delle corse per Napoli. Al Comune di Avellino, che in questi giorni ha fatto propri gli obiettivi contenuti nelle piattaforme portate avanti da Inlocomotivi in questi anni, di seguire quello che ha definito il “testamento del commissario Giuseppe Priolo”, destinatario del premio intitolato a Della Gatta il prossimo anno. “Nel programma lasciato dal commissario prefettizio di Avellino a luglio c’è la traccia di quella integrazione tra la stazione di Avellino e la città di Avellino, senza la quale il futuro della ferrovia irpina resterà incerta”.

Nella foto con Modestino Ferraro Responsabile Rfi: Francesca Casule Sopritendente Apab Salerno Avellino, Valentina Corvigno Presidente dell’Associazione Inlocomotivi, Consuelo Astrella dell’Associazione italiana patrimonio archeologico industriale, Germana Di Falco Assessore ai fondi europei

ELETTRIFICAZIONE, LA NUOVA LINEA HA GIÀ PRESO FORMA. Il rappresentante di Rfi intervenuto al convegno, Fabio Rapuano, ha ricordato la grossa mole di lavori realizzata durante l’estate in provincia di Avelino, quando la stazione è stata chiusa, peoma di essere riaperta il 16 settembre con la riattivazione dei treni tra Salerno Avellino e Benevento, dopo due mesi di chiusura forzata. In questo periodo sono stati intensificati i lavori per completare il riassetto delle linee Salerno – Mercato San Severino – Avellino – Benevento e della Mercato San Severino – Codola, chiuse all’inizio di luglio. Durante l’estate Rfi ha accelerato il cronoprogramma della elettrificazione, adeguando gallerie e cavalcavia ferroviari, potenziando la capacità di resistenza ai carichi in alcuni tratti (per complessivi 13  chilometri tra Benevento Porta Rufina e Altavilla Irpina, e 8 km tra Mercato San Severino e Codola). In particolare a San Michele di Serino è stata sostituita la travata metallica del viadotto sul fiume Sabato, allargando il sottovia.

La tabella relativa ai lavori di elettrificazione del collegamento ferroviario tra Avellino e Salerno

Ai cantieri hanno lavorato circa 120 persone delle ditte appaltatrici, oltre al personale Rfi. I lavori, particolarmente complessi, sono stati programmati nel periodo estivo per limitare le ripercussioni sul traffico pendolare. Gli interventi di elettrificazione sono stati eseguiti in base alla convenzione stipulata con la Regione Campania che ha finanziato le opere con fondi comunitari per un importo complessivo di circa 230 milioni di euro. Questi cantieri della Rete Ferrovie Italiane hanno impegnato 120 addetti tra ditte appaltatrici e personale del Gruppo, nell’ambito del progetto di elettrificazione e adeguamento delle linee ferrviarie lungo l’asse Salerno Avellino Benevento e Mercato San Severino Codola, rientrante nel Patto per la Campania siglato a Napoli da Stato e Regione nell’aprile 2015, regolato nell’esecuzione dalla convenzione tra Rfi e Regione Campania, per un investimento complessivo in corso di circa 230 milioni di euro. Nel 140esimo anniversario dalla sua inaugurazione, dopo essere stata digitalizzata e dotata di binari e impianti compatibili per l’Alta Velocità, per la stazione ferroviaria di Avellino si tratta di una rinascita per una nuova stagione storica, che la porterà a breve a fare da baricentro lungo quella che può essere considerata la metropolitana regionale delle Aree Interne, in prospettiva a rientrare nel club degli scali connessi alla rete dell’Alta velocità italiana con i grandi terminal nazionali, ai quali presto sarà collegata lungo l’asse per Salerno e Napoli via Codola. Esulta l’Associazione Inlocomotivi, che si è battuta fin dal 2012 (anno in cui la stazione stava per essere soppressa) per rilanciare al rango che compete ad una delle più antiche stazioni e linee ferroviarie italiane. Nel 35esimo anniversario dalla sua parziale ricostruzione, con una nota diffusa nello scorso mese di luglio, proprio in occasione della chiusura provvisoria, Inlocomotivi sottolineò che la Ferrovia di Avellino fornisce ora le basi per far rinascere il quartiere che porta il suo nome: Borgo Ferrovia. L’appello alla politica è ad annodare i fili importanti stesi intorno a questo terminal, oggi tra i più moderni ed avanzati d’Europa. L’elettrificazione è un’occasione storica.

La stazione ferroviaria di Avellino

UN EVENTO PER LA STAZIONE DI AVELLINO NEL TERMINAL. La giornata di studi promossa dalla Soprintendenza ABAP Salerno e Avellino, dall’Associazione Inlocomotivi, dal Comune di Avellino, dalla Rfi, dal Dipartimento di Architettura dell’Università di Napoli Federico II, dall’Ordine degli Architetti di Avellino, dall’Ordine degli Ingegneri di Avellino, dalla Fondazione Fs. Titolo della due giorni: “140 anni della Stazione di Avellino”. Il programma è stato curato dal Comitato scientifico e organizzativo composto da: Maria Cristina Lenzi, della Soprintendenza ABAP Salerno e Avellino; Lorena Battista, Servizio Strategico Europa Comune di Avellino; Giuseppina Cerchia,  Servizio Strategico Europa Comune di Avellino; Andrea Pane, Università degli Studi di Napoli “Federico II”;  Valentina Corvigno, Associazione InLocoMotivi; Consuelo Isabel Astrella; Università degli Studi di Napoli.


LEGGI ANCHE:

La Stazione di Avellino dopo 140 anni ritorna al futuro

“Una cabina di regia per la ferrovia nell’Area Vasta”, Mitrione chiama il sindaco di Avellino

 

ARTICOLI CORRELATI