Le reti irpine della Sidigas a Italgas. Settimana chiave per la possibile trattativa

L'ipotesi è trapelata a margine dell'udienza in tribunale sul dissequestro dei beni appartenenti al gruppo imprenditoriale campano. Si attende la conferma. Intanto, entro fine mese i giudici decidono sulle opposte richieste di procura e azienda

Le reti irpine della Sidigas a Italgas. Settimana chiave per la possibile trattativa

Le reti irpine della Sidigas a Italgas. Settimana cruciale per la possibile trattativa, trapelata durante l’udienza presso il Tribunale del Riesame a proposito dei beni sequestrati al gruppo campano.  I giudici si sono riservati di valutare se accogliere la richiesta della Procura, che chiede l’applicazione del sequestro originario, o se respingerla, come invocano i legali dell’Azienda.

Sidigas

SIDIGAS PRONTA A PASSARE LA MANO. In Tribunale ha tenuto banco l’ipotesi di una cessione delle reti da parte della Sidigas alla importante azienda del settore energetico, leader nazionale ed eutopea nella distribuzione del gas naturale. Se confermato, l’interesse della Italgas per le reti, così come trapelato a margine dell’udienza a Palazzo di Giustizia, fornirebbe margini di soluzione alla crisi della Sidigas, nell’intetesse dei creditori e della stessa utenza. Non a caso i legali del patron Gianandrea De Cesare hanno proposto di rinunciare alla loro richiesta di dissequestro degli ultimi otto milioni (dei 97 iniziali) preferendi condurre in porto il concordato, già reiterato lo scorso 3 settembre. Chiaro l’intento di Sidigas, pronta a chiudere il suo conto debitorio passando la mano. Atti concreti potrebbero arrivare la prossima settimana, quando è previsto un incontro di conferma sulla praticabilita dell’operazione. Il briefing convocato dal giudice del tribunale fallimentare, Pasquale Russolillo, servirà a definire il quadro della situazione alla luce delle evoluzioni. La possibile trattativa per una uscita di scena dopo 37 anni della Sidigas potrebbe rappresentare una via d’uscita per scongiurare definitivamente il fallimento e chiudere la partita debitoria con fisco e creditori.

Il logo della Italgas

IL PROFILO. ITALGAS, LEADER NELLA DISTRIBUZIONE IN ITALIA.  Italgas è nata nel 1837 a Torino come Compagnia di Illuminazione a Gaz per la Città di Torino. Con gli anni ha cambiato più volte nome: da Società Italiana per il Gas a Stige, fino a Italgas S.p.A. Il Gruppo Italgas è il più importante operatore in Italia e tra i principali in Europa nel settore della distribuzione del gas naturale. Attraverso le proprie società partecipate gestisce una rete di distribuzione che si estende complessivamente per circa 65.000 chilometri attraverso la quale, nel corso dell’ultimo anno, ha distribuito circa 8,0 miliardi di metri cubi di gas a 7,4 milioni di utenze. Tra le società partecipate c’è Italgas Reti. Con la nuova organizzazione delle Operations ha costituito i Poli, unità organizzative articolate in Unità Tecniche dimensionate per presidiare efficacemente il sistema distributivo e le attività di sviluppo e manutentive delle reti di competenza. Le sedi dei Poli sul territorio sono ubicate a Torino (Polo Torino Aosta) a Torino (sede provvisoria Polo Piemonte), a Cologno Monzese (Polo Lombardia-Novara), a Savona (Polo Liguria), a Venezia Mestre (sede provvisoria Polo Veneto–Lombardia), a Venezia Mestre (Polo Venezia Friuli), a San Benedetto del Tronto (Polo Centro Adriatico), a Tivoli (Polo Lazio), a Roma (Polo Roma Sud e Polo Roma Nord), a Napoli (Polo Campania), e (sedi provvisorie di Polo Puglia-Molise e Polo Calabria-Basilicata) e a Palermo (Polo Sicilia). Dal 7 novembre 2016, Italgas S.p.A. torna ad essere quotata in borsa dopo 13 anni. Il 4 aprile 2019 viene rinnovato il CdA con la nomina di Alberto Dell’Acqua, docente universitario, quale nuovo Presidente.

Il Palazzo di Giustizia di Avellino

LA DECISIONE DEL COLLEGIO DI GATANZIA ATTESA ENTRO FINE MESE. I legali della Sidigas chiedevano lo sblocco anche degli otto miloni ancora sotto tutela, dopo la restituzione dei primi 89. Il sequestro dei beni inizialmente ammontava a 97 milioni di euro, 89 dei quali restituiti alla disponibilità della Sidigas a stretto giro. Presumibilmente entro la fine del mese il Collegio di garanzia arriverà ad una decisione. La vicenda riguarda l’inchiesta condotta dal Procuratore Aggiunto di Avellino, Vincenzo D’Onofrio, che intende accertare se siano state sottratte con la frode risorse destinate all’erario e se sia stato eluso il pagamento dell’Iva. Gli accertamenti in corso riguardano un presunto falso in bilancio e l’ipotesi di auto riciclaggio.


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