Incendio ICS, Asi: «Risanamento di Pianodardine non più rinviabile»

DOPO IL DISASTRO DI AVELLINO. Il dirigente del Consorzio per i servizi industriali in provincia di Avellino lancia un monito alla responsabilità, chiedendo al Prefetto la convocazione di un tavolo operativo sulla messa in sicurezza e riqualificazione dell'area industriale di Pianodardine. Anche l'Associazione Serino Sostenibile fa sentire la propria voce: «Correre ai ripari prima che l'Irpinia perda il suo colore verde»

Il disastro dell’ICS rappresenta un monito a unire le forze istituzionali per risanare l’area industriale di Pianodardine e il suo contesto periurbano, evitando di rinviare oltre ciò che appare ormai una priorità nei fatti. Lo afferma in una nota Peppino Di Iorio, componente del Direttivo Asi di Avellino, che invita chi ha responsabilità istituzionali ad assumere posizioni realistiche e non demagogiche. «Dopo il disastro – l’incendio terrificante verificatosi ieri – era facile immaginare una gara fra chi la dice e la spara più a lungo.
Ho ascoltato preoccupati  commenti televisivi ma ciò che più mi ha colpito, in queste ore, è il farsi largo di una proposta di delocalizzazione dell’area industriale di Pianodardine. Dove poi e come?», scrive in una nota il dirigente dell’Asi, la cui sede sorge di fronte alla ICS, oltre il cavalcavia, sulla viabilità per Montefredane da un lato, per l’fantina bis dall’altro.

Peppino Di Iorio, componente del Direttivo Asi Avellino

«In una città dove non si riesce a trovare un luogo per spostare un mercato di 20.000 mq, immaginare di delocalizzare un’area industriale di circa 300 ettari e con centinaia di attività industriali, appartiene al mondo delle visioni immaginifiche piuttosto che alla realtà effettuale», osserva il dirigente del Consorzio che gestisce i servizi Industriali in provincia di Avellino. «Il problema è proprio un altro, riproposto in maniera drammatica dall’incendio della azienda ICS», controbatte. «Il nodo è rappresentato dall’avvio concreto, reale, effettivo di un risanamento e di una riqualificazione dell’intera area industriale, in cui i valori del lavoro e del creare lavoro e della salute per tutti non siano vissuti come termini contraddittori ed escludenti», spiega. «Risanare e riqualificare non è una causa persa è, invece, l’orizzonte entro quale muoversi». Di Iorio si rivolge al Prefetto di Avellino, Maria Tirone, in queste ore impegnata nella gestione dell’emergenza. «Convochi, allora, il Prefetto, in tempi brevi una riunione con tutti i soggetti interessati locali e regionali e si avvii, sulla base di un cronoprogramma certo e di investimenti mirati, questo progetto e questa nuova fase. Davvero, non c ‘è più tempo da perdere», conclude.

L’incendio dell’ICS a poca distanza dalle abitazioni, nella zona di Pianodardine dove si incrociano gli assi viari per la Valle del Sabato, per l’Alta Irpinia, per il raccordo autostradale e per il casello di Avellino Est dell’autostrada, a breve distanza in linea d’aria dal Borgo Ferrovia avellinese e dal centro abitato di Atripalda

SERINO SOSTENIBILE: «IRPINIA VERDE A RISCHIO». «L’Irpinia verde è a rischio», scrive l’Associazione Serino Sostenibile dopo il rogo che ha distrutto a Pianodardine la ICS. L’Associazione chiede la convergenza delle istituzioni e delle autorità locali per giungere a mettere in sicurezza un territorio sempre più vulnerabile. «L’incendio che ha distrutto lo stabilimento dell’Azienda ICS di Pianodardine ha da subito destato interesse. La gravità della situazione ha generato fondate paure e sta, in queste ore, tenendo tutti con il fiato sospeso, in attesa che l’ARPAC diffonda i dati relativi alle prime rilevazioni effettuate», scrivono in una nota gli attivisti del movimento civico. «SerinoSostenibile esprime forte preoccupazione, tenendo presente che il fenomeno incendiario e lo sprigionamento di sostanze tossiche si collocano all’interno di una situazione già complessa».

Serino Sostenibile, il logo

Per l’Associazione Pianodardine rappresenta un capitolo pericoloso all’interno di un contesto già complesso, come quello della Valle del Sabato «da tempo interessata da pesanti e preoccupanti fenomeni connessi all’avvelenamento del territorio», si legge ancora. «Aggiungere ai problemi ‘cronici’ mai affrontati con serietà l’ennesimo fatto, è fonte di angoscia. Non vogliamo creare ulteriore allarmismo, ma chiediamo un tavolo di confronto che tenga presente tutte le questioni ambientali, senza sottovalutare nessun fenomeno ed esigiamo da tutti gli amministratoti locali e dagli anti sovracomunali immediati atti, che consentano di evitare che, in un futuro non più tanto lontano, la nostra Irpinia possa perdere l’appellativo di verde».


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