Fabbrica a fuoco ad Avellino, la Procura apre un fascicolo. Arpac: monitoraggio dell'aria per 48 ore

Sulla fabbrica a fuoco ad Avellino, la Procura aprirà un fascicolo per accertare eventuali responsabilità. Nella zona rossa delimitata dai mezzi di soccorso, il Procuratore aggiunto Vincenzo D’Onofrio accanto alla Polizia di Stato, ai Carabinieri di Avellino e del Noe di Salerno, alle squadre dei vigili del fuoco, ai tecnici dell’Arpac, della Protezione Civile regionale e dell’Asl, ha seguito l’evoluzione della situazione e le attività del Centro di Coordinamento Soccorsi convocato in Prefettura. Il Procuratore aggiunto si prepara ad una inchiesta che dovrà ricostruire la dinamica di un disastro ambientale le cui proporzioni al momento non è possibile prevedere o stabilire.

Il Procuratore aggiunto di Avellino, Vincenzo D’Onofrio

Si dovranno accertare le cause che hanno portato al rogo e le eventuali responsabilità personali. Al momento l’attenzione di tutte le istituzioni coinvolte è sulla quantificazione del danno provocato dal disastro ambientale, alla città e al territorio circostante. Occorre sapere cosa si è propagato nell’atmosfera e fino a che distanza. Per queste ragioni la Prefettura ha allertato gli amministratori locali chiedendo di sensibilizzare la popolazione, a limitare al massimo gli spostamenti e a tenere chiuse le finestre in attesa che l’Arpa Campania renda noti i risultati delle analisi in corso. La fabbrica andata in fumo produceva componenti per batterie di auto. La lavorazione di materiali plastici comportava l’utilizzo di molti elementi, ora sotto al lente dei laboratori Arpac.

Otto squadre dei Vigili del Fuoco al lavoro per spegnere il rogo sviluppatosi in una fabbrica di componenti per batteria da automobili, la I.C.S. in località Pianodardine, ad Avellino. Lo stabilimento è letteralmente esploso intorno alle 13.15

Lo straordinario lavoro dei vigili del fuoco, che hanno circoscritto dopo 4 ore lo spaventoso incendio sviluppato nel cuore di Pianodardine ha impedito conseguenze tragiche visto l’alto numero di opifici attivi nei dintorni, dalla Irpinia Calcestruzzi alla Denso, senza dimenticare una grande stazione di distribuzione carburanti e la sede operativa dell’Air mobilità. Tuttavia questo rischio è stato corso e la Procura intende accertare il perchè.

Pietro Vasaturo, Direttore Amministrativo dell’Arpa Campania e responsabile della Arpac di Avellino

I tecnici del dipartimento provinciale Arpac di Avellino, sono coordinati sul posto dal direttore provinciale Pietro Vasaturo, con il supporto della direzione tecnica regionale. La squadra sta monitorando, con un’apposita apparecchiatura, tutta l’area circostante il sito interessato dall’incendio, con riferimento in particolare alle sostanze organiche volatili presenti nell’aria: questo monitoraggio durerà minimo 48 ore. Inoltre, l’Agenzia ha collocato nei pressi della città ospedaliera di Avellino una centralina mobile per misurare i valori di concentrazione delle polveri sottili presenti nell’aria: la centralina sarà attivata ad horas. Nel contempo sono già operative due centraline per il monitoraggio della qualità dell’aria situate rispettivamente in via Piave e in via D’Agostino ad Avellino, i cui dati saranno riportati sul sito Arpac nella sezione “qualità dell’aria”. Inoltre saranno effettuati, domato l’incendio, successivi controlli per eventuali depositi di diossine sui terreni adiacenti il rogo. Arpac è presente anche al tavolo per gli incidenti rilevanti convocato immediatamente dal prefetto di Avellino Maria Tirone, anche con la partecipazione del commissario straordinario Stefano Sorvino. I risultati degli interventi messi in campo dall’Agenzia saranno diffusi attraverso il sito istituzionale dell’Ente.


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