Il Governatore Vincenzo De Luca durante la visita ad uno degli impianti ristrutturati per le Universiadi. (Foto della Regione Campania Massimo Pica)

Con il nuovo Governo (alle Camere per la Fiducia oggi e domani) l’Autonomia divide le Regioni tra Centrodestra a trazione leghista e Centrosinistra a guida Pd.  Si ritrovano in sintonia da un lato Campania ed Emilia Romagna con Vincenzo De Luca e Stefano Bonaccini “…giù le mani da Scuola e Sud”, dall’altro Lombardia, Veneto e Liguria, con Attilio Fontana, Luca Zaia e Giovanni Toti, ora più aggressivi e desiderosi di arrivare ad una prova di forza con il nuovo Ministro Francesco Boccia. A Cernobbio è andato in scena lo scontro tra i governatori sul regionalismo differenziato al panel “La voce delle regioni” del Forum Ambrosetti. Lombardia pronta a fare da sola con una propria legge, mentre Emilia Romagna e Campania accettano la sfida se non si tocca il patto di solidarietà. La replica affidata alle Agenzie dal ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Francesco Boccia: “Incontrerò tutti per ascoltare e poi affrontare il tema con Governo e Parlamento”.

«L’Autonomia differenziata minaccia l’Unità del Paese». Un Odg di Cgil, Cisl e Uil per i Sindaci. Il Quirinale

IL GOVERNATORE DELLA CAMPANIA: BANCA D’ITALIA CERTIFICHI IL DIVARIO SULLA DISTRIBUZIONE ATTUALE DELLE RISORSE, POI CORRETTIVI. Nella discussione Vincenzo De Luca ha ribadito la disponibilità della Campania a trovare un’intesa sulla Autonomia, ma a partire da un preambolo di imprescindibile rispetto costituzionale della fondamentale tenuta dell’Unità Nazionale. Prima di parlare di diritti occorre ribadire i doveri: la equa distribuzione delle risorse. E su questo terreno ha trovato la sponda dell’Emilia Romagna. Stefano Bonaccini si è schierato per una “autonomia che non aumenti il divario tra Nord e Sud”, ha affermato. “Mi sento italiano prima che romagnolo”, ha sottolineato il Governatore, precisando che la sua Amministrazione- non chiede soldi in più,  “ma come prevede la Costituzione” unicamente “di gestire alcune competenze, per fare in modo che l’Emilia Romagna possa correre di più”, aiutando a far correre il Paese. Ed ha escluso dall’elenco delle materie la scuola. Su questo solco De Luca ha sfidato i Governatori del Centrodestra a misurarsi sui numeri veri, gli unici parametri in grado di misurare l’equità e il patto di solidarietà costituzionale.  Autonomia possibile a partire da “un’operazione verità: diamo mandato alla Banca d’Italia e all’ufficio Bilancio di Camera e Senato di esaminare le risorse che effettivamente arrivano al Sud”. E si è spiegato con un esempio a portata di mano: “Per la sanità la Campania riceve meno risorse di tutti: 200 euro in meno rispetto all’Emilia Romagna e 100 euro in meno pro capite rispetto a Lombardia e Veneto”. Serve un riequilibrio che ristabilisca materialmente l’Unità nazionale e l’amor di Patria, che pure qualcuno va sbandierando con posizioni di dichiarato sovranismo. Per De Luca, la grandezza dell’Italia sono Milano, la finanza e i politecnici, ma anche l’umanesimo, Eduardo, Croce, Vico.

La Presidente del Consiglio Regionale, Rosetta D’Amelio, con il Governatore Vincenzo De Luca e il Presidente della Lombardia Attilio Fontana alla inaugurazione di Spazio Campania, lo stand regionale inserito all’interno della Bit di Milano. Con loro a destra il Vicepresidente del Consiglio lombardo Carlo Borghetti

FONTANA SFIDA IL NUOVO GOVERNO A PARTIRE DAL PD E BLINDA QUELLI CHE RITIENE I SUOI CAPISALDI SU SCUOLA E SANITÀ.  Il Governatore della Lombardia, Attilio Fontana, il più vicino alle posizioni della Lega, benchè il referendum consultivo organizzato dalla sua Regione con Roberto Maroni sia stato disertato dalla larga parte degli elettori, è consapevole della indisponibilità del Movimento Cinque Stelle ad accondiscendere alla impostazione data dall’asse lombardo-veneto, soprattutto per l’impostazione di Zaia. Fontana interroga il Pd, rilanciando quelli che definisce i punti fermi individuati con la parte verde del precedente Governo, minacciando azioni unilaterali, che si infrangerebbeto sullo scoglio della Consulta. Nella Costituzione è riconosciuta l’Autonomia, ma sono sanciti i principi dell’Unità Nazionale e della Coesione, come ha segnalato nel discorso di fine anno, lo scorso 31 dicembre 2018, il Capo dello Stato, Sergio Mattarella.


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