Autonomia differenziata, Rosetta D’Amelio: no conflitto Nord-Sud tra ricchi e poveri

I Consigli regionali a L'Aquila con presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico e il vicepresidente Ettore Rosato hanno partecipato alla presentazione del "Rapporto 2017-18 sulla legislazione tra Stato, Regioni e Unione Europea"

Rosetta D'Amelio,  Coordinatrice della Conferenza dei Consigli regionali accanto al Presidente della Camera, Roberto Fico, e al Vicepresidente della Camera, Ettore Rosato

Sulla ‘Autonomia differenziata’ Rosetta D’Amelio ha lanciato da L’Aquila un appello perché non si riduca il confronto sulle riforme ad un nuovo conflitto “Nord-Sud”, ad uno scontro tra ricchi e poveri.

«Dinanzi al dibattito delle ultime settimane sul rapporto tra Stato e Regioni e sull’autonomia differenziata, mi auguro che, anche in merito al divenire dell’attuazione dell’articolo 116, terzo comma della Costituzione, si eviti di cadere nella trappola di chi cerca di costruire a tavolino un conflitto tra Nord e Sud, tra ricchi e poveri». Così ha affermato a L’Aquila Rosetta D’Amelio, intervenendo in qualità di Coordinatrice della Conferenza dei Consigli regionali alla presentazione del Rapporto sulla legislazione, alla presenza del Presidente della Camera, Roberto Fico. Di seguito alcuni stralci del suo intervento pronunciato a L’Aquila, con il quale lancia un appello perché sulla revisione dei poteri regionali prevalga un clima positivo di confronto nel merito che vada oltre lo steccato di partito. Ecco il testo.


Sulla Riforma delle Regioni superare lo scontro di parte per fare spazio al confronto di merito aperto a tutte le sensibilità politiche e culturali del Paese

di Rosetta D’Amelio Coordinatrice Conferenza dei Consigli regionali
(Stralci dall’intervento pronunciato alla presentazione del Rapporto sulla legislazione da parte del Presidente della Camera, Roberto Fico)

Dinanzi al dibattito delle ultime settimane sul rapporto tra Stato e Regioni e sull’autonomia differenziata, mi auguro che, anche in merito al divenire dell’attuazione dell’articolo 116, terzo comma della Costituzione, si eviti di cadere nella trappola di chi cerca di costruire a tavolino un conflitto tra Nord e Sud, tra ricchi e poveri. E’ l’ultima cosa di cui ha bisogno il Paese. Occorre invece coinvolgere ancora di più le Assemblee legislative perché rappresentano in maniera bipartisan gli interessi di tutti i cittadini. Cosi come è importante, come ha sottolineato il Presidente della Camera, Fico, che il Parlamento discuta di una riforma così delicata delle deleghe legislative.

 

Rosetta D’Amelio, Coordinatrice Conferenza dei Consigli regionali, durante il suo intervento pronunciato a L’Aquila, in occasione della presentazione del Rapporto sulla legislazione da parte del Presidente della Camera, Roberto Fico

Il Rapporto è uno strumento indispensabile e svolge una funzione di stimolo per lo sviluppo di nuove riflessioni sui percorsi realizzati e sulle criticità da affrontare. Rappresenta per la Conferenza dei Consigli un archetipo istituzionale che si colloca nel solco di una tradizione ormai ventennale, avviatasi sin dal 1998, con l’intento di analizzare le dinamiche di interrelazione tra i differenti livelli di produzione normativa parlamentare, governativa e regionale.

Quest’anno il tema è il governo della complessità e assume una valenza e un richiamo ancora più forte all’attualità del dibattito politico e istituzionale. Abbiamo ribadito – ha affermato la presidente – la nostra volontà, come sistema regionale, di continuare il lavoro di proficua e leale collaborazione istituzionale tra Parlamento e Regioni per assolvere pienamente al nostro ruolo istituzionale ed individuare le migliori soluzioni per il Paese.

Le Regioni hanno assistito a tentativi di riforma costituzionale, a scandali poco edificanti sull’utilizzo del denaro pubblico, al maldestro tentativo, complice di una certa stampa compiacente e moralista, di denigrare i rappresentanti delle Istituzioni democratiche a dei passacarte inconcludenti, inutile spreco di denaro pubblico. Eppure, nonostante ciò, siamo ancora qui, con dignità e calma a ricordare, come ogni anno, a tutti ed a noi stessi, che il linguaggio della complessità richiede pazienza e capacità di visione.

In questi anni abbiamo costruito un terreno comune di dialogo tra Assemblee, definendo un vocabolario comune, una sorta di “cassetta degli attrezzi” che è servita non solo da grammatica per i nostri funzionari, ma anche per descrivere il modus operandi della classe dirigente che rappresentiamo, per leggere la complessità di un Paese che spesso fa fatica a dialogare nel rapporto tra il Centro ed i territori e tra i territori stessi.

In particolare, negli ultimi dieci anni le politiche anticrisi messe in atto tanto dal Parlamento quanto dalle Regioni hanno comportato un mutamento di paradigma, un cambio di passo che non può più essere letto solo come risposta alla legislazione della crisi. Per questo motivo – ha concluso D’Amelio – ritengo che si possa determinare un salto di qualità del nostro comune osservatorio privilegiato che è il Rapporto sulla legislazione.


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