Il Governatore della Campania, Vincenzo De Luca

L’aveva già richiesta nel febbraio 2018 in maniera generica, ma ora la Campania ha avanzato una proposta di autonomia completa, corredata delle materie sulle quali esercitare il cosiddetto federalismo differenziato.

Mentre l’opposizione dei sindaci e dei governatori del Sud ha ostacolato il via libera nel Consiglio dei Ministri agli accordi tra Governo e Veneto, Emilia Romagna e Lombardia, il Governatore della Campania passa all’attacco, con la sua contromossa. L’istanza per l’autonomia avanzata da Palazzo Santa Lucia contiene la Sanità, commissariata dal 2007 e ancora non restituita al popolo campano, nonostante l’avvenuto riassorbimento dell’esposizione debitoria. La lettera, annunciata ieri dal Governatore, ha creato subito reazioni negli ambienti di governo, dove lo stop imposto dal Movimento Cinque Stelle (sulla scia del Tesoro) aveva imposto lo slittamento della materia ad un approfondimento politico fissato nella prossima settimana.

Il Premier Giuseppe Conte (a sinistra) con il Sottosegretario Giancarlo Giorgetti

Nella richiesta inviata al Governo da Napoli c’è il testo elaborato dal tavolo tecnico sull’autonomia regionale istituito presso la Regione Campania. L’autonomia differenziata è stata richiesta su molti ambiti, ma non sulla scuola, che il Governatore ritiene esclusa competenza dello Stato, in omaggio alla necessità di preservare l’identità culturale nazionale. Le materie inserite sono: tutela e sicurezza lavoro; istruzione tecnica e professionale; internazionalizzazione imprese e commercio con l’estero; ricerca e innovazione; governo del territorio; ambiente; infrastrutture e lavori pubblici; tutela salute; agricoltura, fauna e acquacoltura; beni culturali, spettacolo e sport; giustizia di pace; partecipazione a formazione e attuazione diritto Ue; coordinamento finanza pubblica e tributi.

L’interno del Palazzo del Quirinale, sede della Presidenza della Repubblica

Il Governatore ha spiegato di aver agito in conseguenza del mancato accoglimento di una richiesta di colloqui sulla questione sollecitata al Premier Giuseppe Conte nel mese di gennaio. «La richiesta specifica delle Regioni settentrionali di finanziare, a regime, le funzioni aggiuntive con una altissima percentuale del gettito riscosso sul proprio territorio (addirittura, fino al 90 per cento, secondo la richiesta della Regione Veneto) delle imposte erariali, autorizzando il trattenimento spropositato del gettito da reddito a livello locale – scrive De Luca – minerebbe in questo momento le ragioni redistributive, solidaristiche e sociali, previste dalla Carta Costituzionale e renderebbe ancora più profondo il divario tra aree ricche e aree povere dello Stato, ledendo l’unità nazionale e in contrasto con i veri obiettivi costituzionali», si legge nella missiva. Di qui la richiesta di essere ascoltato formalmente dal Governo prima che si concreti ogni intesa», si legge nella missiva inviata a Conte.

Con la nuova mossa il Governatore si dice certo che da Roma una risposta dovrà arrivare, se non si vorrà compromettere l’iter avviato per le regioni del Nord. Quanto al merito del Federalismo differenziato, non è sui costi standard che giace la pregiudiziale della Campania. Su quel punto, ha fatto sapere il Governatore la partita è aperta. Lo scontro istituzionale appare soltanto all’inizio.


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