L'Irpinia piattaforma logistica della Campania: 1300 ettari per la Zes. De Luca: qui eccellenze dell'industria

“La Zes rappresenta uno strumento decisivo per sviluppare il grande potenziale industriale che l’Irpinia detiene, come dimostrano alcune eccellenze che su questo territorio operano, affermandosi da protagoniste sui mercati internazionali”. Così Vincenzo De Luca a Venticano, salutando la firma del Protocollo d’intesa per lo sviluppo industriale tra Regione Campania, Consorzio Asi e 40 Comuni irpini. Con questa intesa si estendono alle imprese operanti in un perimetro esteso per 700 ettari i benefici della Zes in termini di semplificazione, agevolazioni e vantaggi fiscali, esattamente come nelle tre aree perimetrate di Pianodardine, Valle Ufita e Calaggio, ha spiegato. In queste superfici attrezzate si potranno insediare nuove attività locali, nazionali o estere, utilizzando le corsie semplificate per 12 mesi. Il Governatore considera la misura un forte stimolo a sviluppare una vocazione naturale che l’Irpinia nell’ultimo mezzo secolo ha dimostrato, la capacità di creare industria di qualità in grado di competere. Sommando le superfici Zes con quelle comunali a cui si applicano le stesse regole e condizioni, il territorio dell’Irpinia diventa una diffusa piattaforma logistica e industriale della Campania: 1300 ettari di superfici attrezzate, urbanizzate sono pronte per la Zes. Grazie al Protocollo d’intesa tra 40 Comuni, Consorzio Asi e Regione Campania, la provincia di Avellino mette a disposizione di nuovi insediamenti industriali e logistici spazio per creare posti di lavoro e reddito sociale, sommando le superfici disponibili nelle tre aree già ricomprese nell’elenco della Zona Economica Speciale della Campania (Pianodardine, Valle Ufita, Calaggio), e i contigui piani di insediamento produttivi (Pip) attrezzati e disponibili. De Luca ha elogiato le Aree Interne campane, spiegando la centralità acquisita sul campo delle Aree Interne. “Non è certo marginale un territorio dove vincono la sfida globale protagonisti della meccanica di precisione aerospaziale o dell’agroalimentare”. Il Governatore ha aggiunto che la Regione Campania sta lavorando per dare piena funzionalità alle Zes, esortando le istituzioni locali ad operare per coglierne tutte le opportunità”.

Il Governatore Vincenzo De Luca accolto a Venticano dalla Presidente del Consiglio Regionale Rosetta D’Amelio

De Luca ha visitato prima di partecipate alla cerimonia la HTT di Venticano, capitanata da Natalino Capone. Si tratta di una azienda di livello internazionale, specializzata nello studio, sviluppo e progettazione di utensili da taglio per materiali di ultima generazione per il settore automotive e aerospaziale. Si occupa di meccanica di precisione. Presente sul mercato da 35 anni, è guidata dal fondatore Natalino Capone, imprenditore di successo e di brillante intuito, considerata l’unicità del prodotto che ha proposto al mercato e che non ha mai smesso di migliorare attraverso continui studi e una costante attività di ricerca. Il suo portafoglio clienti parla per l’azienda: Leonardo, Fca, Fpt, Adler Group, Ferrovie Italiane, Barilla, Bosch, Aurubis, Fantoni e Vitillo. HTT è un fornitore della Boeing.

I sindaci riuniti a Venticano per il Protocollo di intesa per lo Sviluppo con Regione Campania e Consorzio Asi
La Cavea di Venticano raccoglie istituzioni locali e autorità in occasione della cerimonia per la firma del Protocollo d’intesa tra Regione Campania, Comuni e Consorzio Asi del Protocollo d’intesa che estende i benefici della Zona Economica Speciale a gran parte del territorio irpino

UN’INTESA CHE FA SCUOLA IN CAMPANIA. Questo pomeriggio è stato firmato il Protocollo d’intesa, che segnerà l’avvio di una innovativa sfida dell’Irpinia nel contesto campano, proponendo una modalità inedita di attuazione della Zes. Unico caso sul territorio regionale, il programma prevede in sostanza di recuperare e valorizzare infrastrutture costate centinaia di milioni di euro, ma oggi inutilizzate o sottoutilizzate. Saranno guadagnate alla causa di nuovi investimenti produttivi in gran parte internazionali. Tutti questi siti, connessi alle Zes ufficiali, costituiranno una unica grande piattaforma al servizio dello sviluppo industriale e logistico dei porti (di Napoli e Salerno, ma anche Castellammare di Stabia) e dei retroporti, riproponendosi come volano di occupazione nelle città e nelle località dove sono ubicati. Sfruttando infrastrutture viarie esistenti, in particolare le autostrade e i raccordi, capitalizzando da subito quelle programmate, con riferimento agli snodi ferroviari Avellino-Salerno-Benevento e alla costruenda linea di Alta Capacità Bari-Napoli nella tratta tra Apice (Grottaminarda-Ariano Irpino) Orsara, la provincia di Avellino si candida a recitare un ruolo di assoluta protagonista nella nuova fase di sviluppo industriale dei prossimi anni in Campania.

I sindaci a Venticano per la firma del Protocollo di intesa che estende i benefici della Zes a 40 Comuni

SUPERFICI DISPONIBILI PER IL PROGETTO DI INDUSTRIALIZZAZIONE 2.0 IN IRPINIA. Sono complessivamente 1267,5 gli ettari censiti a disposizione del programma. Nel dettaglio, 700 arrivano dalle aree Pip, messe a disposizione dalle 40 amministrazioni comunali che beneficeranno dei vantaggi fiscali in vigore per le aree Zes- Zone Economiche Speciali. A queste si aggiungeranno le quote disponibili nei perimetri della Zona Economica Speciale autorizzata in provincia di Avellino: 36,50 ettari disponibili nell’area industriale del Calaggio, 294 a Pianodardine e 237 in Valle Ufita. Le superfici comprendono sia i lotti liberi che i capannoni occupati.

ZES CAMPANIA. Il tavolo regionale della Zona Economica Speciale della Campania

IL PROTOCOLLO, ASI: UNA OPPORTUNITÀ DI CRESCITA DIFFUSA SUL TERRITORIO. “L’Asi dopo avere messo in campo iniziative e confronti sulle Zes, che hanno determinato la decisione della giunta regionale di inserire tre aree della provincia di Avellino nella mappa delle Zone Economiche Speciali della Campania, ha predisposto un protocollo d’intesa finalizzato a favorire l’adozione e la realizzazione di interventi utili al rafforzamento della competitività del sistema economico dei comuni interessati, e in particolare di determinate aree industriali e di determinati Pip, anche attraverso il confronto e il coinvolgimento delle associazioni imprenditoriali e organizzazioni sindacali” si legge nel documento inoltrato dall’ufficio di presidenza del Consorzio Asi alla stampa, presentando il Protocollo d’Intesa per lo Sviluppo. Il protocollo d’intesa mira al rilancio degli agglomerati industriali del Consorzio Asi e delle aree industriali presenti in provincia, inclusi alcuni Piani di Insediamento Produttivo, che pur non essendo inclusi nelle Zes Campania, “possono avvantaggiarsi sinergicamente del percorso attuativo delle stesse Ze, nell’ottica della semplificazione dei procedimenti, per garantire la realizzazione in tempi certi, dei progetti di investimento delle aree industriali e l’assistenza degli investitori” si legge. Il documento che attesta la collaborazione fra Asi, 40 amministratori e l’assessorato regionale alle attività produttive, è stato firmato a Napoli il 26 luglio, e pubblicato sul bollettino ufficiale regionale il 19 agosto scorso. “Parte essenziale del protocollo è costituita dall’articolo 4, che prevede l’istituzione di una Conferenza di Rappresentanti delle Amministrazioni, presieduta dal Consorzio e composta dai rappresentanti della Regione e dei Comuni sottoscrittori, che ha il compito di definire nell’ambito dei territori dei comuni aderenti le condizioni necessarie per la creazione e lo sviluppo di attività imprenditoriali nei settori dell’industria e dei servizi alle imprese, anche attraverso il confronto con le organizzazioni sindacali”. A questo proposito, in questi giorni è stato precisato dall’Asi, su sollecitazione di Cgil, Cisl e Uil, che è prevista una fase di concertazione con le parti sociali, estesa quindi anche alle associazioni delle categorie produttive. Inoltre, a breve potrebbero essere riviste al rialzo le dotazioni infrastrutturali disponibili. Non si esclude, che la Regione Campania abbia ottenuto dal Mise un ampliamento in ettari delle aree da destinare alla Zes, consentendo alla cabina di regia di inserire altri nuclei industriali su territorio campano, a partire da Solofra.

Industrializzazione 2.0. Un momento della conferenza stampa all’Asi con il Sindaco di Venticano Luigi De Nisco e il Presidente del Consorzio Asi Vincenzo Sirignano

SI DEFINISCE IL CRONOPROGRAMMA. Con la firma ufficiale del 5 settembre gli addetti ai lavori potranno licenziare il cronoprogramma per l’attuazione degli interventi attesi da parte dei comuni, che dovranno collaborare per la messa in rete degli Sportelli Unici dedicati alle Attività Produttive- Suap- e concertare all’unisono un processo di incentivo agli investimenti che mirano a creare lavoro in Irpinia.


L’ingresso alla sede operativa del Consorzio Asi Avellino

IL PROTOCOLLO D’INTESA PER LO SVILUPPO | Regione Campania – Consorzio Asi Avellino – Comuni irpini | Scarica il documento pdf

CREDITO DI IMPOSTA GIÀ ACCESSIBILE. Mentre l’Agenzia delle Entrate ha già pubblicato lo stampato per le aziende e per gli imprenditori che vogliono chiedere di entrare nel programma di agevolazioni, ovvero beneficiare degli sgravi fiscali – Credito di Imposta e Irap- e investire nel Mezzogiorno, i Comuni avviano la manovra di valorizzazione delle aree Pip, Piani di Insediamenti Produttivi che sono stati costruiti con fondi della 219/81 ma non sono mai veramente decollati. Sullo sfondo, il timore chiaramente espresso da parte del presidente dell’Asi Avellino che il plafond di investimenti appostati sulle Zes (300 milioni in tre anni) delle quattro regioni meridionali coinvolte, possano risultare appena sufficienti a realizzare l’ambizioso e complesso programma di sviluppo licenziato.

Il Governatore Vincenzo De Luca durante una conferenza stampa. (Foto della Regione Campania Massimo Pica)

LA ZES IN CAMPANIA.  “La Campania è stata la prima Regione italiana a concludere l’iter per la Zona Economica Speciale all’esito di un approfondito lavoro di elaborazione e di un confronto con tutte le parti sociali al termine del quale è stato approvato il Piano di Sviluppo Strategico regionale. Il Piano ha individuato le aree che costituiscono la Zona Economica Speciale della Campania, si tratta di zone che, pur non risultando adiacenti territorialmente, presentano un nesso economico funzionale”, si legge nella scheda diffusa dall’Asi di Napoli. In particolare, le aree regionali interessate sono i Porti di Napoli, Salerno e Castellammare di Stabia e le relative aree retroportuali, e comprendono: gli aeroporti di Napoli e di Salerno; gli interporti “Sud Europa” di Marcianise-Maddaloni e “Campano” di Nola; gli agglomerati industriali di Acerra, Arzano-Casoria-Frattamaggiore, Caivano, Torre Annunziata-Castellammare, Marigliano-Nola, Pomigliano, Salerno, Fisciano-Mercato San Severino, Battipaglia, Aversa Nord (Teverola, Carinaro, Gricignano), Ponte Valentino, Valle Ufita, Pianodardine e Calaggio; le aree industriali e logistiche di Napoli Est, Bagnoli, Nocera, Sarno, Castel San Giorgio e Contrada Olivola. “La finalità della ZES è quella di sostituire una politica dell’offerta, caratterizzata da interventi a pioggia con una politica basata  sui fattori di sviluppo e caratterizzata dall’uso integrato di diversi  strumenti sia  nazionali che regionali”, si spiega. “In questa logica  diventa essenziale il ruolo della Cabina di Regia regionale per definire le strategie di competenza regionale ed il coordinamento con le  attività  del Comitato di Indirizzo. In altre parole la Cabina di Regia rappresenta  il luogo di confronto politico operativo tra i vari livelli di “governace della ZES”  cui compete sia la verifica di attuazione che l’ individuazione di eventuali correttivi da apportare”. Per i Consorzi Asi, il rappresentante designato è il Presidente del Consorzio ad Avellino, Vincenzo Sirignano.


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