Dubai e gli Emirati Arabi Uniti tra i possibili protagonisti come investitori nella Zona Economica Speciale nel Mezzogiorno d'Italia

Dagli Emirati Arabi Uniti arriva un segnale di interesse nelle Zone Economiche Speciali attivate nel Mezzogiorno, la prima delle quali in Campania, con un ampio spazio riservato alle Aree Interne dell’ironia e del Sannio.

Si è conclusa positivamente la missione italiana, che ha visto impegnato il Governo italiano a Dubai, con il Vice Presidente del Consiglio e Ministro Luigi Di Maio e circa 170 tra imprese, organizzazioni di rappresentanza, banche e assicurazioni.

Il Vicepresidente del Consiglio, Luigi Di Maio

“È stato preso il comune impegno da entrambi i Governi di costituire un team tecnico che ha l’obiettivo di avviare una road map per promuovere gli investimenti sia in Italia che negli Emirati Arabi”, ha dichiarato al termine dei lavori il Ministro Luigi Di Maio, che ieri ha partecipato alla presentazione delle Zone Economiche Speciali del Sud Italia (ZES) da parte di Intesa Sanpaolo presso la Dubai International Financial Centre.

Per il Mezzogiorno questo è stato il momento culminante della missione italiana e, soprattutto, l’evento che contribuisce a mostrare concretamente il potenziale delle zone economiche speciali per le regioni meridionali, oggi finalmente in grado di offrirsi come poli attrattivo per gli investimenti, al di là delle mediazioni.

“L’obiettivo è stato promuovere gli investimenti nelle ZES presenti nelle Regioni del Mezzogiorno d’Italia attraverso agevolazioni creditizie e procedure semplificate per le imprese che intendono accedere alle opportunità di sviluppo garantite dalla presenza di aree portuali”, hanno spiegato dal Ministero.

Al centro dell’incontro, promosso dalla Ambasciata italiana, le opportunità che le zone economiche speciali del Sud d’Italia offrono agli operatori internazionali nei diversi campi: infrastrutture, logistica, energia, ICT, economia circolare, industria manifatturiera e servizi che “le ZES offrono alle imprese grazie al regime fiscale agevolato e alle semplificazioni amministrative previste”.

Una immagine promozionale di Intesa Sanpaolo a Dubai

Centrale il ruolo di Intesa Sanpaolo, che dal 2017 sostiene le ZES con un plafond di 1,5 miliardi di euro per gli investimenti produttivi e le opere infrastrutturali necessarie al potenziamento dei porti. La strategia consiste nel valorizzare gli scali marittimi canalizzando i traffici di merci per generare indotto logistico, industriale e terziario, intercettando i flussi commerciali internazionali. Si tratta di attività che richiedono spazio fisico attorno ai porti, che devono espandersi con insediamenti retroportuali verso l’interno. Di qui la fondamentale funzione delle Aree Interne, come quelle dell’ironia ad Avellino-Pianodardine, Valle Udita e Calaggio.

Intesa Sanpaolo ha illustrato la potenzialità dei porti italiani in quest’ottica. L’istituto bancario e il Gruppo finanziario hanno scommesso su questa strategia 1,5 miliardi di euro “favorendo gli investimenti degli operatori nazionali ed esteri e sostenendo le imprese con un plafond da 1,5 miliardi di euro per rendere l’Italia massimo crocevia del Mediterraneo.

Intesa crede che la Zes rappresenti la svolta per l’economia meridionale, orientata da questa opportunità verso l’internazionalizzazione che può generare in maniera sostenibile posti di lavoro. Ma come ha ribadito a Dubai con i suoi rappresentanti, “sarà fondamentale il contributo offerto dalle Regioni”.

Container per il trasporto e lo stoccaggio delle merci in transito via mare o attraverso le rotte ferroviarie

L’ITALIA È IL MEZZOGIORNO ARRIVANO ALLA SFIDA DECISIVA DIECI ANNI DOPO. Sono già operative 4.500 zone economiche speciali mondo, a dieci anni dalla loro costituzione. Secondo le stime del centro Studi e Ricerche per il Mezzogiorno (Srm), collegato al gruppo Intesa Sanpaolo,  generano un incremento dell’export del 40%. Applicando il parametro al Mezzogiorno, si prevede un incremento di 18 miliardi di euro. Fondamentale saranno gli investimenti pubblici, che hanno per ogni euro di credito d’imposta genera due di capitali privati. La Zes può consentire al Mezzogiorno di acquisire centralità nel nuovo Mediterraneo attraversato dagli interscambi commerciali globali.

EMIRATI INTERLOCUTORE STRATEGICO. Già oggi, con riferimento ai dati relativi al 2018, l’interscambio fra Italia ed Emirati Arabi Uniti è stato pari a 6 miliardi di euro, di cui oltre 3,6 miliardi, cioè il 60%, attraverso trasporto marittimo. Le merci trasportate sono le macchine e gli elementi meccanici per circa il 30%, petrolio e gas per il 23 e, a seguire, metalli, prodotti chimici, automobilistici e aeronautici.

IN CAMPANIA OCCORRE FAR PRESTO. Stando alla tabella di marcia fornita in queste settimane dalla Cabina di Regia regionale per le Zes della Campania, i bandi per assegnare i lotti non arriveranno prima di gennaio 2020. La pianificazione degli investimenti procede a rilento, soprattutto perchè l’organizzazione della governante procede con relativa lentezza. Sul piano infrastrutturale riduce i ritardi il piano ferroviario dell’alta capacità, ma per esempio si sono sprecati mesi preziosi sul completamento della San Lioni Grottaminarda e su altre decine e decine di opere rimaste bloccate. Il monito ribadito a Dubai da Intesa Sanpaolo non a caso riguarda le regioni. C’è bisogno di accelerare governante e infrastrutture, mentre si spiega ai mercati nei vari Continenti perchè è utile investire nel Mezzogiorno, in Campania e in Irpinia e Sannio.

Il Presidente del Consorzio Asi di Avellino, Vincenzo Sirignano, e l’Assessore alle Attività Produttive della Regione Campania, Antonio Marchiello, durante la riunione ad Avellino sulla Zona Economica Speciale. Al tavolo il Sindaco di Flumeri Angelo Lanza, componente del Cda Asi

LO STATO DELL’ARTE IN IRPINIA. La Regione Campania punta sui Consorzi Asi per realizzare sul territorio il necessario presidio a garantire. Ad Avellino l’Asi presieduta da Vincenzo Sirignano annuncerà i programmi nel corso di un convegno in corso di programmazione con  Il consigliere della presidenza della giunta regionale, Costantino Boffa. Intanto, si stanno seguendo il potenziamento dei collegamenti ferroviari e l’efficientamento energetico delle aree industriali rientranti nella Zona Economica Speciale, considerate le priorità.  «In generale, la realizzazione e l’ammodernamento delle infrastrutture e delle vie di comunicazione è un passaggio fondamentale per la crescita delle attività produttive e commerciali e per lo sviluppo del territorio. In particolare, in Irpinia è da tempo aperta una partita per il ripristino ed il potenziamento delle strade ferrate, ad uno con il collegamento alle grandi direttrici di traffico”, ha spiegato recentemente a Nuova Irpinia il Presidente Sirignano.  “Per quanto riguarda la Zes, sono previsti incentivi per il trasporto ferroviario. Il nostro obiettivo, dunque, è creare un raccordo alle linee adeguato alle esigenze delle aziende e dei flussi commerciali”. Si stanno stimando i flussi possibili. “Stiamo effettuando uno studio per analizzare traffici e quantitativi delle movimentazioni di merci, in modo da effettuare le valutazioni tecniche per gli interventi necessari” e, “sulla base dei rilievi e dei calcoli verrà approntato un progetto per la connessione con la piattaforma logistica della Valle Ufita”.

La partita è solo all’inizio, insomma. Ma i mercati sono pronti ora.

L’aerospazio dell’Alta Irpinia fiore all’occhiello della industria in Irpinia

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