Cgil-Cisl-Uil: includere nel "Protocollo d’intesa ZES" le parti sociali. Documento unitario delle segreterie sindacali confederali

Il Protocollo d’intesa ZES che Regione Campania, 40 sindaci irpini e Consorzio Asi si apprestano a firmare il 5 settembre, avrebbe una portata limitata senza l’apporto delle parti sociali. Lo hanno affermato in un documento congiunto (riportato integralmente più avanti) i rappresentanti delle segreterie sindacali confederali provinciali e interprovinciali di Avellino e Benevento. Nel pomeriggio la replica del Consorzio Asi, che rinnova l’invito a partecipare alla cerimonia di Venticano, chiarendo che è già previsto un tavolo ad hoc per iniziare un percorso di confronto con le parti sociali. La firma del Protocollo, si afferma in sostanza, rappresenta il prologo ad una discussione, che potrà svilupparsi solo dopo aver sancito una intesa territoriale sull’estensione della Zes ai territori.

LA POSIZIONE DEI CONFEDERALI. Per Cgil-Cisl-Uil il Protocollo rappresenta un passo avanti verso la apertura di un confronto nel merito per un rilancio della industria e della occupazione in provincia di Avellino, ma occorre allargare gli orizzonti. Il riferimento è alla esperienza che oltre dieci anni fa fu maturata al Tavolo dello Sviluppo, promosso nel 2009 da Provincia di Avellino e organizzazioni sindacali. Anche da quel lavoro, si ricorda, si è sviluppata l’idea di collegare le Aree Interne ai porti di Napoli e Salerno, contribuendo a delineare uno scenario industriale competitivo collegato alla logistica retroportuale. Le organizzazioni, attraverso Franco Fiordellisi, Mario Melchionna e Luigi Simeone, dunque, propongono «un’idea compiuta dello sviluppo locale, che non individui singole iniziative slegate da una visione d’insieme», ma che persegua «un’idea di sviluppo che assegni al territorio e a tutti i suoi ‘stockholders’ il compito di lavorare e rivendicare un percorso condiviso e comune». In questo senso, come si legge nella nota congiunta, l’invito a partecipare alla firma del Protocollo non ha senso, senza un reale coinvolgimento nel confronto strategico per la definizione di un progetto di sviluppo capace di proiettare l’Irpinia in un nuovo scenario industriale produttivo, globale ed europeo.

LA REPLICA DEL CONSORZIO ASI: SARETE COINVOLTI DOPO LA FIRMA DEL PROTOCOLLO D’INTESA ZES. «L’iniziativa in programma il giorno 5 settembre a Venticano è mirata a sancire l’intesa tra enti locali», si legge nella nota con cui l’Asi di Avellino ha replicato alle organizzazioni sindacali. «Ne seguiranno altre, tese a coinvolgere gli altri protagonisti del territorio, tra cui le Organizzazioni Sindacali e le Associazioni Imprenditoriali, alla cui azione il Consorzio ha riconosciuto il giusto valore». Il Consorzio chiarisce la propria posizione anche oltre il merito della questione contingente. «La volontà di un maggiore coinvolgimento delle parti sociali è stata più volte espressa dall’Asi, sia nella delibera di approvazione del Protocollo che nel Protocollo stesso: «Nel quadro delle previsioni di programmazione socio-economica della Regione Campania, la Conferenza ha il compito di definire i percorsi attuativi del presente Protocollo, promuovendo, nell’ambito dei territori dei Comuni aderenti, le condizioni necessarie per la creazione e lo sviluppo di attività imprenditoriali nei settori dell’industria sede servizi alle imprese, anche attraverso il confronto con le Associazioni imprenditoriali e le OO.SS.». Pertanto, si conclude la nota, «si rinnova l’invito alle Organizzazioni sindacali a partecipare all’iniziativa in programma a Venticano ed a fare squadra intorno ad un percorso che fa intravedere valide occasioni di rilancio dell’economia irpina».


IL DOCUMENTO DELL’ASI | Scarica la nota originale diffusa dal Consorzio


Cgil, Cisl e Uil insieme per la definizione di un Protocollo d’intesa relativo alla Zes

di Franco Fiordellisi, Mario Melchionna, Luigi Simeone | Segretari di Cgil, Cisl e Uil

La definizione di un Protocollo d’intesa relativo alla ZES, almeno per la parte che dovrebbe impattare l’ Irpinia, può costituire un passo avanti per la individuazione di un percorso che nella sua definizione ed implementazione territoriale resta avvolto da una nebulosa che ogni tanto sembra diradarsi, attraverso annunci di incontri e protocolli di cui le Organizzazione Sindacali Territoriali nulla hanno mai saputo e meno gli è stato partecipato.

ZES CAMPANIA. Il tavolo regionale della Zona Economica Speciale della Campania
L’ingresso alla amministrazione provinciale

Sono oramai passati anni da quando all’interno del Tavolo dello Sviluppo furono le OO.SS. a porre l’attenzione sull’opportunità di candidare l’Irpinia per l’allocazione di un ZES, ci siamo battuti nel 2017 perché anche se area aggregata “non   territorialmente contigua” ai porti di Napoli e Salerno,  in Irpinia ci fosse il riconoscimento di un area a sostegno dello sviluppo e soprattutto delle strategie per la creazione di nuova, sostenibile,  qualificata e duratura nuova occupazione indispensabili elementi per il coerente “utilizzo” delle opportunità previste dalla normativa nazionale e comunitaria delle ZES. Ad inizio 2019 la Regione Campania ha insediato la “Cabina di Regia” con la  presenza tra gli altri di rappresentanti di Confindustria, delle Organizzazioni sindacali dei lavoratori CGIL CISL UIL , di Unioncamere, di ANCI, dei Consorzi ASI.

Industrializzazione 2.0. Un momento della conferenza stampa all’Asi con il Sindaco di Venticano Luigi De Nisco e il Presidente del Consorzio Asi Vincenzo Sirignano

In Irpinia ci sono stati diversi incontri, dalla stampa appresi, e mai l’ASI ha ritenuto opportuno incontrare i rappresentanti dei lavoratori provinciali, per condividere e partecipare difficoltà e opportunità che insieme si sarebbero potute individuare e perseguire, nulla di tutto questo  quasi un altro corpo estraneo che si affaccia su un territorio già martoriato, sfruttato e sistematicamente abbandonato, come è facile desumere dal disastro delle aree ASI sempre più fatiscenti ed desertificate. Avevamo auspicato a valle delle attività di coordinamento ed indirizzo Regionali, un’ azione comune dei diversi “attori” sul territorio, per rilanciare l’industria e delineare il modello condiviso di sviluppo sostenibile e compatibile, come del resto lo stesso piano di sviluppo strategico regionale prevede, come anche il Patto per il Lavoro riattualizzato tra noi OO.SS. e confindustria, con la definizione di protocolli e accordi  Locali, attraverso cui stabilire le modalità di partecipazione alle attività della Zes, definendo tutti i procedimenti da sottoporre ad un iter accelerato e semplificato, che potrebbero aggiungere ulteriori sgravi o agevolazioni all’interno della Zes, che appare evidente non potranno essere le sole coordinate su cui implementare la ZES in Irpinia.

L’aerospazio dell’Alta Irpinia fiore all’occhiello della industria in Irpinia

Un’idea compiuta dello sviluppo locale, che non individui singole iniziative slegate da una visione d’insieme, che assegni a singole realtà comunali la chimera di un insediamento che potrebbe mai realizzarsi, ma un idea di sviluppo che assegni al territorio e a tutti i suoi  “stockholders” il compito di lavorare e rivendicare un percorso condiviso e comune, quindi una visione totalmente diversa e lontana dall’«INVITO» a presenziare ad una cerimonia di cui non conosciamo la natura e nemmeno l’oggetto della festa e da cui ci terremo lontani, invitando nuovamente  l’ASI all’apertura di un tavolo di coordinamento locale previsto e mai attivato. Per assicurare la piena collaborazione fra gli Enti Locali e il Consorzio Asi si annuncia l’istituzione di un comitato di coordinamento istituito da un rappresentante dell’Asi e uno di ciascun Comune interessato senza le parti sociali è qualcosa di limitante secondo noi.


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