Fabrizio Barca ai tempi in cui era Ministro della Coesione. Ha promosso la Strategia Nazionale delle Aree Interne come strumento di sviluppo dell'entroterra, in particolare ungo la dorsale appenninica

Appello di Fabrizio Barca al futuro governo perchè rilanci la Strategia Nazionale delle Aree Interne. Su twitter non usa perifrasi il padre del programma sperimentale da lui voluto ai tempi in cui era Ministro della Coesione. Barca ricorda che un quinto degli italiani vive nelle Aree Interne. E chiama in causa il partito che ha la maggior rappresentanza parlamentare in termini numerici. “Al M5s subito o a chi sta negoziando per costruire nuovi governi l’opportunità e il dovere di rilanciare la Strategia Nazionale delle Aree Interne che tocca il cuore del nostro Paese rugoso, un quinto del nostro territorio nazionale, oltre due milioni di noi italiani. Attendiamo impegni precisi”. L’affondo di Fabrizio Barca contro il dimissionario governo gialloverde si tramuta in una dichiarazione positiva, in una speranza, nel momento in cui si rivolge ad uno dei partiti presenti in quel governo, oggi in procinto di dare vita ad un nuovo esecutivo con il Partito Democratico. A Barca risponde il Ministro del Sud, Barbara Lezzi.


Fabrizio Barca e Barbara Lezzi, botta e risposta sulla Strategia delle Aree Interne sui social network

Nel suo tweet di risposta, il Ministro sottolinea l’aspetto delle competenze. Spiega che “la Strategia Nazionale è stata portata sotto il controllo dell’autorità politica, anzichè lasciarla in un’autonomia che ha prodotto proroghe e poltrone comode per qualcuno”. E qui c’è il punto. Perchè la eliminazione della figura della coordinatrice, Sabrina Lucatelli, “decisione avallata dalla ministra grillina Barbara Lezzi, ora tutto il progetto rischia di indebolirsi per seguire il mantra del centralismo”, scrive il Foglio. Si tratta di una “decisione questa di sapore politico, dato che la Lucatelli era stata voluta ai tempi di Barca”.

L’ex Ministro Fabrizio Barca a Calitri nell’agosto del 2015 durante i lavori del finalizzati alla elaborazione della Strategia delle Aree Interne dell’Alta Irpinia

Tutto questo mentre “il Parlamento europeo ha deciso, nell’ambito della programmazione 2021-2027 del Fondo europeo di sviluppo regionale, lo stanziamento del 5 per cento di risorse a favore delle aree interne” cioè, “per l’Italia, non meno di tre miliardi”, ricorda ancora il quotidiano Il Foglio che si è occupato della vicenda. “L’istituzione europea dunque accoglie la sperimentazione italiana di questi anni e la giudica non solo positiva, ma anche degna di essere “esportata” negli altri paesi dell’Unione”, si sottolinea. Le Aree individuate in Italia per l’intervento sono 72, di cui 32 nel Mezzogiorno. Solo 34 sono le strategie approvate a ottobre del 2018. Fino ad oggi sono stati stanziati quasi 440 milioni di euro provenienti da fondi europei Sie (cioè i fondi Strutturali e di investimento europei) a cui si aggiungono 126 milioni di euro di risorse statali, riferisce Il Foglio. La Strategia va rilanciata, ritiene Fabrizio Barca, il cui nome in queste ore viene rilanciato per un possibile incarico di governo al Ministro dell’Economia. Barca ha preso parte attiva accanto a Ciriaco De Mita e ai 25 Sindaci dell’Alta Irpinia al Progetto Pilota locale nella fase preliminare di impostazione. Questo programma ad oggi avviato non ha avuto il supporto atteso dal Governo. Al momento procede soltanto sulla collaborazione con la Regione Campania, si è recentemente ricordato. Si annuncia a breve un tavolo con il governo regionale sulla nascente Azienda forestale dell’Alta Irpinia.


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