Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli

Dopo settimane di attesa si apre il tavolo al Ministero per le Infrastrutture per definire i tempi e le modalità di entrata in funzione della Pavoncelli bis. All’incontro convocato per l’8 luglio a Roma, si ritroveranno il commissario delegato di Governo Roberto Sabatelli, i rappresentanti delle regioni Puglia e Campania, Acquedotto Pugliese e la Protezione Civile. La convocazione del Ministero arriva a seguito di numerosi solleciti mossi da parte della Regione Puglia e dell’Acquedotto Pugliese, che non hanno condiviso la mancata proroga della struttura commissariale di Governo guidata da Roberto Sabatelli, chiusa il 31 maggio scorso, che ha di fatto congelato l’opera. La galleria infatti è pronta ma non può entrare in funzione, se non al termine del completamento delle procedure burocratiche e amministrative, e della stipula dell’accordo di programma sui trasferimenti idrici da parte delle due Regioni al Ministero dell’Ambiente. A questo si aggiunge la partita sulla definizione della gestione dell’opera, e soprattutto, in base a quali regole. Così mentre la Puglia preme per ottenere la conferma del Commissario ad acta e portare a termine le procedure, la Campania incalza il Mit per discutere i diritti sulle sorgenti e le fonti idriche di Cassano Irpino, di Conza della Campania e di Caposele.

Ispezioni all’interno della Galleria Pavoncelli (Foto Aqp)
All’interno delle Sorgenti “Sanità” di Caposele

Le ipotesi di pronunciamento del Ministero guidato da Danilo Toninelli guardano sia alla conferma del commissario Sabatelli che alla nomina di altra struttura di competenza. Nelle prerogative del Ministero non ci sarà soltanto l’affidamento della rendicontazione dell’opera, ma la gestione del contenzioso ‘milionario’ che si annuncia da parte delle imprese appaltatrici che vantano riserve sull’esito finale dell’appalto. A tale proposito nelle scorse settimane la Puglia sembra già avere declinato l’invito ad assumerne la titolarità, indicando il solito Provveditorato alle Opere Pubbliche, che prevede tempi lunghissimi per giungere alla soluzione.

Il congelamento dei lavori- e quindi delle prospettive pugliesi- ha irritato fortemente i vertici regionali di Bari, impegnati da settimane a sollecitare l’incontro a Roma e investendo il Ministro per il Sud Barbara Lezzi a promuovere un intervento risolutivo. L’opera strategica infatti è stata al centro di un convegno organizzato dal Politecnico di Bari dal titolo “Galleria Pavoncelli Bis. La grande via dell’acqua”.

Mentre la Puglia e quindi l’Acquedotto Pugliese si preparano a blindare l’approvvigionamento idrico per 1milione e 300mila persone, oltre ad alcune popolazioni lucane e, a celebrare il completamento dei lavori della galleria di valico del Mezzogiorno che si affiancherà alla vecchia galleria Pavoncelli, la Campania attende il confronto sugli idroprelievi. Sul fronte campano l’assessore regionale all’ambiente Fulvio Bonavitacola ha chiarito da tempo le prerogative della Regione Campania: l’entrata in funzione della seconda galleria di valico che dall’Irpinia trasporta l’acqua alla Puglia implica una revisione degli accordi sui trasferimenti idrici.

Consiglio comunale straordinario del 24 febbraio- relazione del sindaco Melillo

In questa partita resta alla finestra invece il Comune di Caposele, che ha già avanzato pretese alla struttura commissariale di inserire nel progetto complessivo le opere compensative del danno provocato dal cantiere della Pavoncelli bis e le opere accessorie, quantificate in oltre tre milioni di euro. Non solo. L’amministrazione comunale guidata da Lorenzo Melillo attende gli interventi di mitigazione annunciati in località Saure a copertura del pozzo sotterraneo che protegge le paratie della ‘stazione di scambio’ fra la vecchia e la nuova galleria, e che oggi mortifica lo skyline del centro storico cittadino. In questo scenario è facile anche interpretare la tensione nei rapporti fra Comune e Aqp, alla luce delle manovre avanzate dall’esecutivo Melillo in merito alla ridefinizione delle tariffe idriche applicate dalla Convenzione Farina del 2012, e del documento approvato in consiglio comunale sulla richiesta di veto alla Regione Campania a firmare il diritto della concessione d’uso sulla quota idrica riservata a Caposele e ai caposelesi.


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