«Acerra si ferma, anche in Irpinia i Comuni dovranno stoccare i rifiuti in autunno». Via ai piani per individuare le aree e l’organizzazione. Napoli si è già attivata. «Sarà neutralizzato il rischio di emergenza rifiuti in Irpinia, durante il blocco del termovalorizzatore di Acerra per le opere di manutenzione», a patto che ogni Comune si doti del suo sito di stoccaggio dove stoccare i suoi rifiuti per un mese. Il monito lanciato in queste ore dal Governatore della Campania, Vincenzo De Luca, lascia ora alle amministrazioni comunali e all’Ato dei Rifiuti una settantina di giorni per prepararsi. L’obiettivo della Regione Campania è gestire il mese di emergenza in modo da non creare accumuli ingestibili di rifiuti speciali. Di qui la necessità di creare siti di stoccaggio a titolo assolutamente provvisorio nei singoli Comuni, in modo da poter poi ripulire completamente le aree, una volta esaurito il problema con il ripristino del conferimento ad Acerra. Per il Presidente dell’Ato Rifiuti di Avellino e per i nuovi sindaci eletti, da Avellino ad Ariano Irpino a Montoro, si tratta di un problema non certo secondario, in quesra fase di insediamento. Ma la questione investe le responsabilità di tutti i 118 sindaci, che dovranno fronteggiare la situazione organizzandosi. Non a caso, lo stesso Presidente della Giunta Regionale si è lamentato del ritardo che vede in molte realtà urbane complesse, a cominciare dall’area metropolitana di Napoli, al di là delle rassicurazioni venute dalla amministrazione comunale. Vede una sottovalutazione della situazione che i cittadini si ritroveranno alla ripresa dopo la pausa estiva. Napoli, in particolare, a differenza di quanto accaduto nel passato, non potrà ricorrere al paracadute delle Aree Interne. Il Governatore De Luca è stato chiarissimo su questo punto.

Il Presidente della Campania, Vincenzo De Luca. Sullo sfondo la Presidente del Consiglio Regionale, Rosa D’Amelio

REGIONE IN PRESSING SUI COMUNI. In attesa di ripetere il monito con atti formali attesi sulla scrivania dei 550 sindaci campani a breve, il presidente della Regione Campania esorta i Comuni ad organizzarsi, per evitare confusione, tutelare il decoro e l’igiene urbana, ma soprattutto evitare che con i disagi per i cittadini si finisca per  prestare involontariamente il fianco alla speculazione di chi auspica l’emergenza per approfittarne. “Se ci prepariamo per tempo non sarà un grande problema trovare un sito dove stoccare i rifiuti per un paio di mesi, per poi rimuoverli quando tornerà a funzionare l’impianto di Acerra”. Per De Luca l’allarme non viene tanto dallo stop programmato del termovalorizzatore, quanto dall’atteggiamento di molti sindaci: “Ci sono Comuni che dormono in piedi”, ha esclamato il presidente della Campania in un recente intervento radiofonico. Sulla questione si attende nella prossima assemblea dell’Ato Rifiuti di Avellino un intervento del Presidente Valentino Tropeano, alla vigilia di una fase cruciale per l’organizzazione del ciclo integrato alla luce del ridisegno stabilito dalla riforma.

L’assessore regionale all’Ambiente, Fulvio Bonavitacola, Vice presidente della Giunta della Campania

ALLERTATI I GESTORI SU TUTTO IL TERRITORIO DELLA CAMPANIA. Del rischio emergenza si è parlato lo scorso 10 giugno a Napoli, durante il vertice nazionale dell’Albo gestori ambiente per i 25 anni di attività. Erano presenti  i delegati delle 21 sezioni in cui si articolano circa 155mila imprese iscritte, tra le quali figurano 20mila trasportatori professionisti e 124mila trasportatori di rifiuti. Nell’occasione, il vicepresidente della Giunta regionale della Campania, Fulvio Bonavitacola, ha ribadito la linea della Regione Campania in questi anni divenuta legge con l’aggiornamento del Piano dei Rifiuti, che ha escluso la costruzione di nuovi termovalorizzatori in luogo di 15 nuovi impianti di compostaggio da 30mila tonnellate, in gran parte non ancora pronti. Dalla Regione arriva una esortazione alla accelerazione delle attività a livello territoriale, con l’assunzione della responsabilità da parte degli amministratori locali.

Luigi De Magistris, Sindaco di Napoli

NAPOLI RASSICURA REGIONE CAMPANIA E AREE INTERNE. Nell’occasione l’assessore all’Ambiente del Comune di Napoli, Raffaele Del Giudice, ha fatto sapere che la Città Metropolitana sta predisponendo il suo piano e che “gestirà l’emergenza”. La società concessionaria dei servizi ambientali, l’Asia, è al lavoro su quello che il Comune di Napoli definisce il polo logistico, comprensivo di una decina di isole ecologiche per la differenziata.

UNIONCAMERE E FORESTALI: C’È MOLTO DA FARE PER GARANTIRE PIENA LEGALITÀ AL SETTORE IN ITALIA. Dal convegno si è levato un allarme sul settore non in Campania, ma in Italia. Sia Unioncamere col vicesegretario generale Marco Conte che il generale di Brigata Ciro Lungo del Comando regionale Carabinieri Forestali, hanno rilevato che ci sono criticità nel settore, a causa di società non in regola o sul filo della legalità sul piano amministrativo, mentre i dati nazionali sulla raccolta differenziata appaiono lontani dagli standard europei.


LEGGI ANCHE: 

Ato Rifiuti, sì al bilancio. Tropeano: ora nuovo ciclo integrato

 

 

ARTICOLI CORRELATI