Cipriano: con il Pd una Avellino a misura di bambino contro le corazzate della clientela

CON IL PARTITO DEMOCRATICO UNITI NEL RINNOVAMENTO PER CAMBIARE AVELLINO. Presentata nell'ex Carcere Borbonico la lista Partito Democratico che sosterrà con Mai Più, Avellino Più e Laboratorio Avellino la candidatura di Luca Cipriano. Sfida sul rinnovamento per una svolta nel capoluogo ispirata dal monito del Vescovo di Avellino, monsignor Arturo Aiello. «Non ci arrendiamo al degrado e al declino, la speranza deve sorreggerci nella certezza di poter realizzare il cambiamento».

Una Avellino a misura di bambino è la proposta del candidato sindaco Luca Cipriano, avanzata nel corso della presentazione della lista Pd. Ma per fare di Avellino «una città a misura di bambino si dovranno respingere le corazzate della clientela, degli interessi corporativi, dei potentati che puntano ad egemonizzare il capoluogo», ha avvertito, concludendo una articolata convention, che ha visto la partecipazione dei 32 candidati, del gruppo dirigente e delle rappresentanze istituzionali dei Democratici (salvo il solo deputato Umberto Del Basso De Caro), da Enzo De Luca, che ha spiegato il nuovo orizzonte a cui tende il Partito Democratico, a Rosetta D’Amelio, al segretario provinciale Giuseppe Di Guglielmo all’ex assessore Ivo Capone. Si sono alternati al microfono alcuni dei giovani candidati presenti nella lista, da Arianna Bagno alla 19enne Maria Pia Ficociello, ad Ida Grella, ex capogruppo. Mescolati nella sala gremita dell’ex Carcere Borbonico, candidati e dirigenti delle diverse liste hanno voluto mostrare la coesione di una coalizione che intende rinnovare il Centrosinistra, rilanciandone i valori nella freschezza perduta a un quarto di secolo dal suo avvento con la Seconda Repubblica.

Il Vescovo di Avellino, monsignor Arturo Aiello

RITROVARE LA SPERANZA, NEL SOLCO DI MONSIGNOR ARTURO AIELLO. Alla base della visione di una città nuova c’è l’uomo e il suo rapporto con la famiglia, il lavoro, la cultura e il tempo libero. Di qui un progetto politico che punta a riscoprire il volto umano della città, a dare spazio alle legittime esigenze di vivibilità, benessere, piacere di crescere e costruire la propria prospettiva di vita. Il programma politico e amministrativo sarà illustrato nei prossimi giorni, con una sorta di storyboard che renderà visibile la città del futuro in 15 tappe. Sarà la risposta all’esortazione venuta da monsignor Arturo Aiello, che insiste sulla necessità di non cedere allo scoramento e alla rassegnazione, mantenendo viva la speranza.

LA CITTÀ A MISURA DELL’INFANZIA, CON IL RITORNO DEI PLATANI E UNA QUALITÀ URBANA BASATA SULLA BELLEZZA. Con l’ausilio di alcuni filmati, Cipriano ha anticipato alla platea dell’ex Carcere Borbonico l’idea di una città modellata sulle esigenze dell’infanzia, fatta di verde e monumenti accessibili, di spazi dove poter riscoprire il piacere dello stare insieme. Dovrà riproporre il protagonismo di ciò che è stato il Capoluogo negli anni migliori, quando sapeva sognare e osare. Avellino dovrà accettare la sfida della innovazione, ma ripristinando i suoi tratti distintivi identitari, a partire dalla rigenerazione dei platani a viale Italia, condivisa istanza proposta due anni fa con una petizione dall’allora quattordicenne Antonio. Nel capoluogo irpino si dovrà anche intervenire sulla qualità architettonica, qualificando con la bellezza le sue periferie, i grandi edifici pubblici, gli spazi comuni. La cittadella dello sport, luogo dove portare ad Avellino i grandi eventi, generando cultura e indotto commerciale, offrirà anche il modello per un coinvolgimento trasparente del privato su progetti di interesse sociale. Aiuole, parchi, a cominciare dal ‘Palatucci’ di via Morelli e Silvati, dovranno essere affidati, generare utile sociale, rendere Avellino polo attrattore. Quella descritta da Cipriano è una città dove un certificato non si dovrà chiedere come favore, ma basterà un click per averlo, dove una commessa potrà sottoscrivere un abbonamento per parcheggiare a costi sistenibili e un avventore potrà acquistare un prodotto di prima necessità senza pagare il ticket nei primi quindici minuti della sua sosta. Insomma, «gli avellinesi dovranno poter riscoprire l’orgoglio delle proprie radici recuperando prima di tutto il proprio diritto di cittadinanza”.

«IL NUOVO INCONTRO CON UN PD CHE HA SCELTO IL CAMBIAMENTO COME FECERO I POPOLARI CON ANTONIO DI NUNNO NEL 1995». Per vincere occorrerà saper spiegare all’elettore chi oggi chiede il consenso e su quali obiettivi intende investirlo. Quindi «occorrerà far conoscere la coalizione del nuovo Centrosinistra. Quattro liste espressione della società civile e dell’impegno politico al servizio del bene comune unite con l’obiettivo di «finire il lavoro iniziato lo scorso anno», ha premesso. Questo è il passaggio politico chiave della serata, quello con cui Cipriano ha spiegato il corto circuito del 2018. Bisogna soddisfare oggi «la voglia di cambiamento degli avellinesi intercettata con l’inganno dal Movimento Cinque Stelle un anno fa». Non tutto è perduto. I percorsi separati di Cipriano e del Pd giungono ora ad un incontro. «Allontanarci ci ha fatto bene: noi abbiamo la piena responsabilità del programma di cambiamento, il Pd ha rigenerato profondamente le sue forze, attingendo alle sue tantissime risorse e alla qualità che oggi mette in campo per dare una svolta alla città capoluogo».Il difficile viene ora, unire la città sul progetto che rilancia la speranza testimoniata da monsignor Aiello, definito per la sua visione d’insieme “il candidato sindaco ideale per Avellino”.

CONTRO DI NOI UNA CORAZZATA CHE POSSIAMO SCONFIGGERE AL SECONDO TURNO. Come nel 1995 con Antonio Di Nunno, anche questa volta il rinnovamento profondo pagherà un piccolo scotto all’inizio, ma si rivelerà decisivo per giungere primi al traguardo. «Sulla scheda gli elettori leggeranno attraverso i simboli e i nomi dove si concentrano i corpi speciali del clientelismo, i signori delle tessere, gli scalatori dei partiti, i poltronisti che non hanno mai avuto un lavoro, i traditori seriali che hanno pugnalato alle spalle i candidati del Centrosinistra e del Pd per sostenere la Destra». Cipriano ha parlato come capo della coalizione: «L’autobus dal quale sono saliti e scesi più volte è ora al capolinea con le porte chiuse. A bordo del Pd c’è chi ci crede, chi non ha fatto scelte di giornata e di piccolo cabotaggio». E allora va fatta chiarezza, occorrerà spiegare «perchè questa campagna elettorale è decisiva. Va indicato dove sono gli interessi, va detto che in lizza non sono tutte uguali le forze: c’è chi si candida per ideali e passioni e chi per l’urbanistica, per le strutture sportive, per l’edilizia popolare, per la speculazione». Contro il Centrosinistra c’è «il vero sindaco ombra di Paolo Foti, qualcuno che non so con quale faccia ci fa la lezionicina». Cipriano ha sottolineato che l’incarico di Sindaco non gli serve per garantirsi un lavoro, che dal 1999 lo divide tra Roma e Milano, «a differenza dei professionisti della poltrona pubblica».

«SARÒ UN SINDACO INDIPENDENTE, LA MIA GIUNTA SARÀ ANNUNCIATA IN GRAN PARTE PRIMA DEL VOTO». Sul piano politico Luca Cipriano ha ribadito al cospetto del Pd la sua autonomia. «La coalizione è nata sulla base di patti chiari su tempi, modi e merito: non ci sono intese sulle poltrone». La Giunta, che in parte sarà anticipata prima della fine della campagna elettorale, opererà in sinergia con i consiglieri comunali. L’obiettivo è affidare responsabilità ai singoli su materie specifiche, allargando il campo alle opposizioni. Il programma sarà nel contempo di impatto immediato, intervenendo nella realtà quotidiana con soluzioni, ma anche a medio e lungo termine, con i provvedimenti che ne imprimeranno la trasformazione.

COMINCIA LA VERA CAMPAGNA ELETTORALE. La serata dell’ex Carcere Borbonico rappresenta il punto di partenza di ciò che sarà, ha puntualizzato Cipriano. Che fida nella vittoria in due turni, se l’operazione verità, se lo storytelling, funzionerà. Quella appena iniziata, ha concluso, «non sarà una campagna elettorale come le altre».

Nicola Mancino

«BENTORNATO A CASA». Se il senatore Enzo De Luca, intervenendo all’inizio della convention, ha sostenuto con forza la candidatura di Luca Cipriano, indicandolo come «l’uomo giusto per costruire nel segno del Nuovo Centrosinistra una Avellino efficiente, solidale, aperta alla competizione e alla modernità senza dimenticare nessuno dietro di sé»,  Nicola Mancino in platea ha dato il bentornato al fondatore di Mai Più e di Ossigeno, rispondendo alle domande dei cronisti. Ricordando di aver pensato a lui come candidato prima di scoprire che aveva fatto una scelta diversa, Mancino ne ha elogiato le doti di comunicatore, sottolineando l’elemento decisivo nell’«amore per Avellino».


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