Luca Cipriano

Bagno di folla al carcere borbonico di Avellino, per il candidato sindaco del centrosinistra, Luca Cipriano, che ha presentato ufficialmente i candidati delle due liste da lui promosse, Mai Più e Avellino Più, che insieme al Pd e a Laboratorio Avellino, lo sostengono nella corsa per Piazza del Popolo.

L’ex presidente del Teatro “Gesualdo” non ha risparmiato nessuno dei suoi avversari, durante il suo intervento.

«Abbiamo effettuato – ha affermato – un’operazione di igiene politica. Una sfida lanciata insieme alle forze progressiste e del cambiamento. I campioni delle clientele ed i signori delle tessere sono tutti dall’altra parte».

A chi, invece, sostiene che abbia agito per opportunismo, smentendo la posizione assunta alla scorsa tornata elettorale, risponde così: «Questo è il secondo tempo della stessa partita giocata lo scorso anno. E’ nostra intenzione proseguire il lavoro avviato. Terremo fuori la porta i poteri forti. Ma non aveva senso fare soltanto una battaglia di testimonianza. Era necessario allargare il campo. Una situazione sicuramente più complessa e difficile, da spiegare, ma anche più credibile».

Nel mirino, quindi, sono finiti anche gli esponenti di Si Può: «Ad altri personaggi ormai scaduti, invece, interessa soltanto la testimonianza. Ma adesso a benedire il centrosinistra illuminato degli intellettuali, che sparlano di tutti, c’è l’ex sindaco Paolo Foti, l’artefice della peggiore amministrazione della storia del capoluogo».

E sul tentativo di estrometterlo dalla guida della coalizione: «Qualcuno che si agitava, ha tirato per la giacca il segretario nazionale del Pd, Zingaretti, ma debbo dare atto alla federazione provinciale di aver tenuto la barra dritta. Il Pd di oggi è un partito rigenerato».

Un riconoscimento è stato rivolto anche al consigliere regionale, Maurizio Petracca, ideatore della lista Laboratorio Avellino, nata a seguito della rottura, consumatasi nell’area popolare, con Ciriaco e Giuseppe De Mita: «Ha avviato un percorso nuovo, che guarda in prospettiva. Non abbiamo quindi, a differenza di altri, dovuto chiedere il permesso a nessuno per candidarci».

Cipriano ha poi parlato di sé e del suo progetto: «Anch’io ho commesso errori, ma questo non vuol dire che non abbia la faccia limpida e che possa essere messa in discussione la mia volontà di dare una mano per cambiare Avellino. Penso che non tutti possano dire la stessa cosa».

Sul futuro del capoluogo irpino una nota di ottimismo: «Condivido le parole del vescovo di Avellino, Arturo Aiello. Anch’io ritengo che si debba coltivare la speranza. Non ci si può rassegnare. Noi vogliamo voltare pagina e valorizzare le nostre energie e potenzialità. Per questo abbiamo costruito due liste con tanti nomi nuovi, di persone competenti, professionisti che vogliono dare il proprio contributo al rilancio della Città, che purtroppo è alla deriva».


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