L'avv. Dino Preziosi

Il candidato sindaco di La svolta inizia da te e Forza Italia, Costantino Preziosi, punta l’indice contro i rappresentanti delle passate gestioni comunali ed illustra le sue proposte per il governo del capoluogo.

Che clima si respira in Città in occasione della campagna elettorale per le amministrative, appena iniziata?

«E’ una campagna elettorale che risente di ciò che è successo in questi anni nell’amministrazione comunale. Purtroppo chi è responsabile del disastro che è sotto gli occhi di tutti, oggi si propone come il nuovo, nelle liste di partito o mascherandosi dietro liste civiche». (Leggi l’articolo)

Come ha intenzione di affrontare questa sfida e quale messaggio lancerà ai cittadini?

«Parlerò dei problemi della città e delle possibili soluzioni. Non  mi interessano le polemiche sterili, anche se credo che la competizione sarà molto velenosa. Io intendo confrontarmi sulle proposte concrete. Spero soltanto che qualche candidato non continui a copiare il mio programma. Ognuno dovrebbe avere il coraggio di avanzare le proprie proposte. Sui social, invece, ho visto dei filmati che riprendevano alcuni miei cavalli di battaglia, spacciandole per proprie idee».

La coalizione che la sostiene ha un’anima civica ed un’altra di partito, quella di Forza Italia. Come ha preso il via il percorso di costruzione dell’alleanza?

«Inizialmente si è lavorato ad un progetto civico ampio e trasversale. E’ da tempo che sostengo che in una fase così critica e delicata per la Città, bisognerebbe superare le appartenenze e mettere da parte le differenze, per concentrarsi sul futuro di Avellino. Per questo avevamo immaginato un’alleanza senza bandiere, per costruire una sorta di governo di salute pubblica, che fosse in grado di tirare il capoluogo fuori dal pantano in cui si trova. Ma purtroppo ognuno guarda solo al proprio tornaconto e non c’è volontà di mettersi in gioco. Ciò che conta sono le poltrone e la gestione del potere».

In caso di elezione, quale sarà la sua priorità amministrativa?

«Non si può non tener conto della difficile situazione finanziaria dell’ente, nella programmazione degli interventi. Il risanamento dei conti è il primo passo. Ma non sono convinto che si sia fatta effettivamente chiarezza. E’ necessario perciò avviare una due diligence, un’analisi approfondita e dettagliata delle condizioni economiche dell’ente».

Sulla situazione finanziaria è stato molto critico anche nei confronti della struttura commissariale del Comune.

«Ebbi modo di dire che i commissari sarebbero scappati dalle proprie responsabilità. Mi sembra che il tempo mi stia dando ragione. Sinora non è stato approvato nessun piano di rientro».

Quali sono i punti salienti del suo programma?

«C’è bisogno di una adeguata gestione della quotidianità, dalla manutenzione di strade e marciapiedi a quella del verde, oltre alla riorganizzazione di uffici e servizi pubblici. Iniziative a costo ridotto, nel mentre si lavora ad una progettazione strategica, per il rilancio della Città, ponendosi degli obiettivi raggiungibili».

Ha più volte sostenuto di non condividere l’impianto strategico dell’Area Vasta, la definizione del perimetro dell’ambito, ritenuto eccessivamente esteso e disomogeneo, le misure di intervento. Come modificherebbe il progetto?

«Un’Area Vasta di 43 Comuni non ha un suo profilo definito e caratterizzante. E’ come un vestito che cammina senza uomo che lo indossi. Andrebbe ridotto alla sola conurbazione, pianificando servizi comuni e progettando interventi che valorizzino le specificità del territorio».

Anche una pianificazione urbanistica condivisa, come da tempo si auspica, ma con pochi riscontri concreti?

«Sì, certamente. Bisognerebbe puntare sulla rigenerazione dell’esistente, impedendo le speculazioni e fermando la cementificazione. Non ha senso, peraltro, costruire, quando ci sono migliaia di appartamenti sfitti».

Che cosa direbbe ai suoi avversari?

«Mi piacerebbe vedere che chi è stato coinvolto nella gestione dell’ente, ammettesse i propri errori, dicendo “ho sbagliato”. Io l’ho fatto, dopo aver sostenuto il Movimento Cinque Stelle al ballottaggio, nella scora tornata elettorale. Credevo potesse rappresentare il cambiamento. Ma mi sono dovuto ricredere. Non è stato così e mi sono assunto la responsabilità delle mie scelte».


LEGGI ANCHE:

Avellino al voto dopo 6 mesi di commissariamento. Liste e candidati

 

ARTICOLI CORRELATI