Montoro: il sindaco Bianchino penso alla ricandidatura

Il primo cittadino traccia un bilancio dell'attivtà istituzionale, segnalando le priorità di intervento dei prossimi anni. Attese per il processo di riorganizzazione e rilancio del Pd, dopo la vittoria alle primarie della mozione Zingaretti.

Il Sindaco di Montoro, Mario Bianchino

«Visti i risultati amministrativi raggiunti, stiamo ragionando sulla possibilità di garantire una continuità a questa esperienza politica che viene da lontano». E’ quanto ha dichiarato il primo cittadino di Montoro, Mario Bianchino, rispetto alla prossima scadenza elettorale. Si va, dunque, verso la ricandidatura dell’esponente del Pd.

Sindaco, proviamo a tracciare un bilancio dell’attività istituzionale di questi anni?

«Ci sono stati interventi importanti per l’ammodernamento degli abitati e l’integrazione delle diverse frazioni e finanziamenti ingenti per l’esecuzione dei lavori. Penso al progetto di 5 milioni di euro destinato alle fognature, alla scuola di Torchiati, al recupero della ex scuola di San Bartolomeo come centro turistico, al presidio comunale di Montoro Nord».

E sotto il profilo urbanistico e della programmazione delle attività produttive come vi siete mossi?

«Abbiamo avviato l’iter del Piano urbanistico comunale, organizzando una serie di incontri sul territorio. Una fase di ascolto necessaria alla comprensione delle esigenze della comunità e dei portatori di interessi. Sotto il profilo economico ed occupazionale, invece, è fondamentale l’insediamento del Pip di Montoro Nord, con 20 aziende, tra cui anche una cartiera di dimensioni consistenti».

Qual è la strategia di fondo che sta guidando gli interventi per lo sviluppo del territorio?

«Soltanto attraverso una seria programmazione ispirata alla logica dello sviluppo integrale è possibile raggiungere risultati concreti, che tengano conto di tutti gli elementi in gioco. Un’impostazione che va contro i falsi ambientalismi e i fasulli innovatori. Diffido di chi si ritiene portatore di una palingenesi complessiva. Ritengo che le nostre comunità e più in generale la società abbiano bisogno di guardare al futuro con fiducia, senza salti nel buio. Negli anni abbiamo, quindi, cercato di incarnare un percorso ed una storia lineare».

Una delle questioni sulle quali si è dovuto cimentare e che sicuramente sarà tema della prossima campagna elettorale è la bonifica del territorio e la tutela dell’ambiente.

«E’ stato sicuramente uno degli impegni maggiori in questi anni. Un problema di notevole portata, che richiede interventi articolati. Noi ci siamo mossi per portare a regime le situazioni più critiche. Da segnalare l’intesa per il collettore con Solofra e Mercato San Severino, e l’apertura della vasca di depurazione, che pone fine alle emissioni maleodoranti. Di grande portata è invece l’azione di bonifica dell’Alto Sarno da mettere in atto con la Regione».

In che modo è possibile ridurre l’impatto sul territorio delle lavorazioni e delle produzioni industriali, in particolare quelle della concia, presenti nel nucleo industriale di Solofra?

«Attivando controlli sistematici ed una collaborazione con le imprese. Apprezzo e condivido la sollecitazione giunta dal presidente della sezione Concia di Confindustria Avellino, Mario De Maio, che ci ha detto: “aiutateci a trovare soluzioni”. Bisogna quindi avviare una percorso condiviso con l’imprenditoria più aperta ed avveduta. Tra le priorità sulle quali intervenire, poi, c’è la bonifica degli interramenti di rifiuti nell’area cuscinetto con Solofra, per la quale ci stiamo già muovendo».

Parliamo di politica. Che cosa si aspetta dal Pd, dopo la chiusura della fase congressuale?

«Sono un militante di vecchia data e mi sono sempre battuto per l’avvio di un processo di rilancio del partito e di radicamento sui territori. Mi auguro che con la vittoria di Zingaretti alle primarie, che ho anch’io sostenuto, si raggiunga questo obiettivo sul piano nazionale e locale. Bisogna andare verso un Pd adeguatamente strutturato, superando un certo giovanilismo non confacente ai nostri obiettivi. Va costruito un gruppo dirigente all’altezza della sfida e creare una sinergia con gli amministratori pubblici a noi vicini, che sinora sono stati lasciati da soli nel difficile impegno della gestione delle istituzioni e della ricerca delle soluzioni ai problemi dell’Irpinia».

 

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