Piazza del Popolo e l'ingresso al Palazzo degli Uffici

La schiacciante vittoria di Zingaretti alle primarie del Pd rimette all’ordine del giorno l’ipotesi politica di una coalizione di centrosinistra alle elezioni amministrative del Comune di Avellino.

E’ dal 2009, cioè dalla fine del primo mandato del sindaco Galasso, che a Piazza del Popolo non si è più costruita un’alleanza tra i Democratici e le forze di sinistra.

Un’assenza registrata anche sul piano nazionale sin dal 2008, dopo la decisione del primo

Ingresso alla sede nazionale del Partito Democratico al Nazareno

segretario del Pd, Walter Veltroni, di correre da solo (con una deroga concessa ad Italia dei Valori di Di Pietro e ai Radicali italiani, ospitati nelle liste), in virtù di una presunta autosufficienza del partito, che determinò la vittoria del centrodestra, con la nascita del governo Berlusconi IV, e, per la prima volta nella storia della Repubblica, la scomparsa di una rappresentanza socialista e comunista (oltre che dei Verdi) dal Parlamento, a causa delle soglie di sbarramento previste dalla legge elettorale.

Successivamente nel 2013, con la segreteria di Gianluigi Bersani, è stato siglato un accordo elettorale tra Pd, Sel, Psi e Centro democratico, denominato “Italia bene comune”, subito dissoltosi con la nomina di Enrico Letta alla presidenza del Consiglio, alla guida di un governo con una maggioranza trasversale, che vedeva la partecipazione del Pdl di Silvio Berlusconi e di Scelta civica di Mario Monti.

Giancarlo Giordano, esponente di Si Può, già deputato con Del dal 2013 al 2018. Al Comune di Avellino è stato più volte assessore e consigliere comunale

Il segnale di disponibilità dell’ex deputato Giancarlo Giordano, a nome dell’associazione Si Può (costituita da Sinistra italiana, Possibile e Rifondazione), ha quindi dato il via al disgelo nei rapporti con via Tagliamento. Un percorso tutto ancora da costruire, anche con il contributo dell’associazione Controvento di Generoso Picone e Gennaro Bellizzi, che si è offerta di convocare un’assemblea aperta con la partecipazione di tutte le forze politiche progressiste. (Leggi l’articolo)

Un momento del convegno promosso dall’Associazione Controvento sulle povertà e la questione sociale

L’obiettivo di una coalizione di centrosinistra larga è da sempre uno dei punti fermi dell’ex senatore Enzo De Luca, ma è stato invocato anche dalla presidente del consiglio regionale, Rosetta D’Amelio, e dal deputato Umberto Del Basso De Caro (anche se alcuni esponenti della componente spingevano in direzione diversa, tanto da creare una frattura all’interno dell’area). A favore di questa ipotesi, inoltre, si sono schierati il segretario provinciale del Pd, Giuseppe Di Guglielmo, ed i circoli cittadini democratici.

Antonio Gennaro, oggi impegnato professionalmente nell’attività forense. E’ stato Vicesindaco di Avellino, due volte Presidente del Consiglio comunale, candidato sindaco. Resta espressione senza incarichi del Partito Democratico

A spingere nella stessa direzione anche esponenti del partito su posizioni più critiche, oggi meno coinvolti nelle dinamiche interne, ma che in passato hanno rivestito ruoli amministrativi e politici apicali, come l’ex vicesindaco del capoluogo, Antonio Gengaro (uno dei protagonisti della stagione ulivista e di centrosinistra con il sindaco Antonio Di Nunno), e l’ex segretario provinciale dei Democratici, Franco Vittoria, che è il promotore del primo comitato pro Zingaretti della provincia di Avellino.

C’è, quindi, una complessiva convergenza, nel Pd, sulla necessità di aprire il dialogo a tutte le forze progressiste, andando oltre l’asse con l’area demitiana, costruito alle elezioni dello scorso anno.

Vincenzo Alaia, consigliere regionale della Campania

Il primo a farsi avanti è stato il consigliere regionale Vincenzo Alaia, che alle ultime provinciali ha però sostenuto il candidato del centrodestra, Domenico Biancardi, eletto anche grazie al suo supporto alla presidenza di Palazzo Caracciolo. L’esponente dell’assemblea regionale, che riproporrà una lista civica moderata, in un’intervista rilasciata a Nuova Irpinia, ha chiesto al Pd la convocazione di un tavolo interpartitico, per definire un eventuale percorso congiunto.

Il consigliere regionale Francesco Todisco

Ma anche il consigliere regionale Francesco Todisco, coordinatore provinciale di Articolo Uno, la sera stessa delle primarie, ha lanciato su Facebook un messaggio di distensione: «Lo dico oggi con la responsabilità di chi ha sofferto per essersi sentito costretto ad uscire dal Pd e l’ho detto testardamente per tutto il tempo che è trascorso da quella scelta: senza quella comunità di iscritti, elettori, militanti del Partito democratico la sinistra italiana non va da nessuna parte. Oggi ha dato un’ennesima prova di responsabilità rispetto al declino democratico e culturale che segna il nostro Paese. Non ho votato alle primarie – ha proseguito il rappresentante di Mdp – ma non per questo non sono felice per la grande partecipazione che c’è stata, anzi. L’augurio resta sempre lo stesso: che la classe dirigente del Pd e della sinistra intera sia all’altezza della comunità che rappresenta e sappia ritrovare non una unità di facciata ma condivisione di dialogo, confronto, scelte. La faccia rozza, incompetente e pericolosa di questo governo richiede a tutti noi di ricostruire un clima di compattezza».

Sembra esserci, dunque, da più parti la volontà di aprire il dialogo e verificare le condizioni per la costruzione di una coalizione.

In qualche modo, a tessere i fili di questa nuova rete sono i rappresentanti di una stagione ormai archiviata, ma spesso chiamata in causa, quella del protagonismo del centrosinistra degli anni Novanta in Città, che si è espressa con la giunta e la maggioranza del sindaco Antonio Di Nunno, grazie ai fermenti che si muovevano nei partiti e nei movimenti giovanili degli stessi.

 

 

 

 

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