Da Caposele a Paestum in bicicletta con la Ciclovia del Sele

Il presidente dell'Ente Riserve Naturali Foce Sele- Tanagro Antonio Briscione promuove la modifica del tracciato campano della Ciclovia dell'Acquedotto Pugliese e propone il prolungamento da Caposele a Paestum per collegare le sorgenti del Sele al mare

L’Ente Riserve Naturali Foce Sele- Tanagro incontra i vertici regionali di Acamir per ottenere l’inserimento della ciclovia del Sele che collega Paestum- e quindi il mare- alle sorgenti di Caposele, per agganciare la Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese fino a Santa Maria di Leuca. La proposta è stata avanzata dal presidente dell’Ente Parco Antonio Briscione, vice sindaco di Contursi Terme, che ha illustrato il progetto alla Regione Campania, al Comune di Caposele e al Coordinamento dal Basso per la Ciclovia dell’Acquedotto.

Da sx: il sindaco di Caposele Lorenzo Melillo, il presidente del Parco Monti Picentini Fabio Guerrioro, il presidente dell’Ente Parco Riserva Naturale Sele Tanagro Antonio Briscione, il vice sindaco di Caposele Armando Sturchio

L’ipotesi di connessione del versante costiero tirrenico all’entroterra campano apre nuove prospettive per Caposele, che si inserisce a pieno titolo nella costruzione dei flussi turistici e dei cicloamatori che arrivano dalla fascia costiera e si dirigono verso la Puglia. Il prolungamento del percorso della ciclovia da Caposele a Paestum inoltre, aggancia da una parte il nodo ferroviario di Contursi Terme, e dal fronte irpino, guarda alla stazione ferroviaria di Lioni e alla ferrovia turistica Avellino- Rocchetta.

La strategia annunciata dal presidente Briscione intanto ha già ottenuto il consenso di tutti i comuni della Valle del Sele interessati dal passaggio del tracciato. “La ciclovia di collegamento dal mare alle sorgenti di Caposele sarà inserita nella progettazione della Regione Campania e la mappa sarà ufficializzata nella pianificazione generale che sarà consegnata al Ministero per le Infrastrutture” ha spiegato.

Scorcio di Caposele, le cascate nel cuore del paese

“Siamo al primo step della pianificazione, ovvero alla georeferenziazione dei punti della ciclovia. A seguire sarà Acamir a redigere la progettazione definitiva. La proposta intanto si articola in due canali: quello di dotare di infrastrutture e ciclovia il tracciato previsto; e il secondo prevede un percorso ciclabile che sfrutta i tratti già presenti e le strade comunali di collegamento” continua. “E’ ovvio che la Regione dovrà farsi carico di investire con tasca propria il piano di fattibilità dell’opera e ci vorrà più tempo”.

L’obiettivo annunciato dal presidente Briscione, quello di realizzare un disegno strategico che metta insieme il tracciato dell’Acquedotto Pugliese e lo sbocco sul mare sul versante opposto: attraverso la costruzione della ciclovia si riammaglia l’intero percorso del fiume Sele in ottica turistica. Dalle rive del mare e i templi di Paestum e Capaccio, i cicloamatori si immergeranno nella Campania interna costeggiando il percorso del Fiume, per arrivare agli stabilimenti termali di Contursi fino alle sorgenti di Piazza Sanità a Caposele.

“Entro 15 giorni saremo nuovamente in Regione per l’inserimento ufficiale nella mappa campana della ciclovia del Sele” ha annunciato il presidente. Sul fronte altirpino invece, e relativamente al tracciato individuato da Caposele verso la Puglia, un gruppo di tecnici e professionisti sta lavorando alla “mappa socio economica della ciclovia”, ovvero ad processo di sviluppo costruito da operatori e attività che incrociano la partecipazione di Slow Food regionale, la rete di prodotti di eccellenza e il metodo nobile degli agricoltori di Puglia e Basilicata. Non solo. I tecnici sono alle prese anche con lo studio di fattibilità del tracciato, che nel tratto di competenza altirpino deve affrontare i dislivelli e superare gli avvallamenti, per rendere la ciclovia accessibile a tutti, disabili inclusi.

Mentre la pianificazione dei portatori di interesse procede in maniera spedita, manca una cabina di regia dei comuni, che sono gli unici ad essere titolati a costruire una Ats o a formalizzare un gruppo di lavoro. Ecco dunque che Caposele torna nuovamente centrale, non solo dal punto di vista strategico, ma anche politico.


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