Pd: le proteste dei circoli esclusi dalla consultazione interna. Grillo: siamo alla farsa

Dopo il congelamento deciso dalla commissione congressuale, si profilano ricorsi da parte degli interessati. La reazione del sindaco di Chianche. Fuori anche la struttura di base di Sperone, che vede tra gli iscritti, Franco Vittoria. Oggi la convenzione provinciale a via Tagliamento.

La sede del Coordinamento provinciale del PD irpino ad Avellino, in via Tagliamento

«La consultazione interna è stata trasformata in una vera e propria farsa». Ad affermarlo è il sindaco di Chianche, Carlo Grillo, dopo la notizia dell’esclusione del locale circolo del Pd dal conteggio finale dei voti espressi alle convenzioni del 20 gennaio.

Un provvedimento assunto dalla commissione provinciale del congresso, presieduta da Fabio Galetta, che ha coinvolto anche altre strutture di base del partito. La decisione è stata motivata con il mancato pagamento delle tessere di iscrizione, entro i termini previsti dal regolamento. Ma i diretti interessati hanno contestato l’addebito. Si apre, dunque, un nuovo caso a Via Tagliamento.

«La decisione della commissione – ha incalzato Grillo – è del tutto ingiustificata. Non solo abbiamo regolarmente pagato, ma ho documentato la nostra posizione, mostrando le ricevute del bonifico e la comunicazione inviata per e-mail, della quale l’organismo ha perso traccia. Ciò nonostante il provvedimento non è stato ritirato».

Il primo cittadino contesta anche la modalità con cui è avvenuta l’esclusione dallo scrutinio: «Hanno prima verificato a chi fossero assegnati i voti dei 19 iscritti, tutti attribuiti a Zingaretti, persino registrati e soltanto dopo congelati. Un sistema inaccettabile, che conferma il sospetto che sia stata una scelta strumentale, per alterare l’esito delle convenzioni».

Grillo. comunque, promette battaglia e si dichiara pronto ad intraprendere ogni strada possibile per far valere i diritti degli iscritti

Il congelamento dei voti ha infatti creato un ribaltamento del risultato iniziale che consegnava una vittoria, seppur di misura (di circa 90 voti) della mozione Zingaretti (sostenuta dall’area franceschiniana, guidata dall’ex senatore De Luca, e da alcuni esponenti critici del Pd, come Franco Vittoria e Antonio Gengaro) a vantaggio di Martina (supportato da dameliani, decariani, più il gruppo di Luigi Famiglietti) che agguanta il primo posto per una ventina di schede. Non muta però il numero dei delegati alla convenzione nazionale del 3 febbraio, così ripartita: 5 Martina, 5 Zingaretti, 3 Boccia, 1 Giachetti. (Leggi l’articolo)

La revisione del risultato però allinea la provincia di Avellino agli altri comprensori della Campania, che in controtendenza rispetto al dato nazionale, vede avvantaggiato il segretario nazionale uscente, Maurizio Martina, rispetto al governatore del Lazio, che risulta primo nel resto del Paese.

Tra le esclusioni dal voto registrate a posteriori, c’è anche quella del circolo di Sperone, al quale è iscritto l’ex segretario provinciale del Pd, Franco Vittoria, fondatore del primo comitato pro Zingaretti insediatosi in Irpinia.

La convenzione aveva assegnato 85 voti a Zingaretti, 15 a Martina e 1 a Boccia. Con il congelamento della consultazione in un colpo solo è stato quasi del tutto azzerato il divario tra i due principali concorrenti.

Ma la partita non sembra affatto chiusa. Al di là delle polemiche scoppiate, si prevedono ricorsi in sede regionale. Non ha avuto, invece, alcun esito l’esposto presentato da Gengaro contro l’assemblea convocata dai circoli “Vittorio Foa” e “Il coraggio di cambiare”, entrambi nell’orbita di Festa e Petitto, la cui sede di svolgimento è rimasta dubbia, mentre il bottino dei voti altissimo, la maggior parte dei quali assegnati a Boccia.

In questo clima d’incertezza e di tensione, oggi si tiene presso la sede del capoluogo la convenzione provinciale, alla quale parteciperanno 180 delegati.

Ma ormai, sembrano delineate le tendenze generali delle consultazioni, che sul piano nazionale  danno Zingaretti tra il 47 ed il 49%, seguito da Maurizio Martina, tra il 35 e il 36%. Molto a distanza si piazzano Giachetti (11-12%), Boccia (3%), Corallo (0,8-1%) e Saladino (0,8-1%). Alle assemblee locali hanno partecipato complessivamente circa 166 mila iscritti.

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