Prospettiva del viadotto in lontananza

Dopi la riunione operativa di ieri alla Provincia, oggi i tecnici proveranno a verificare la possibilità di istituire il senso unico alternato, riaprendo parzialmente alla circolazione il viadotto.

Ieri mattina il presidente Domenico Biancardi ha incontrato a Palazzo Caracciolo, presenti i consiglieri provinciali Rosanna Repole, Girolamo Giaquinto e Gerardo Galdo, alcuni sindaci dell’Alta Irpinia. Sul tappeto la riorganizzazione del traffico dopo la chiusura al traffico veicolare del ponte Massaro della ex SS 40, ritenuto a rischio.

La viabilità sul Ponte Massaro

I tecnici oggi valuteranno la opportunità e praticabilità di aprire una corsia centrale, percorribile con il senso unico alternato fino al 31 gennaio, quando scadrà l’ordinanza di interdizione, disposta per consentire le indagini sulle strutture. Lo stop totale alla circolazione sará ripristinato in caso di pericolo verificato. Resta da capire se dovrà essere poi completamente chiuso da febbraio per eventuali interventi di ristrutturazione.

L’ORDINANZA IGNORATA DAGLI AUTOMOBILISTI. La fotografia scattata nella giornata di sabato non lascia spazio a dubbi: l’ordinanza emessa dalla Provincia di Avellino di divieto di circolazione delle auto sulla ex Strada Statale 400 che coinvolge Ponte Massaro non viene rispettata. Le auto hanno continuato a circolare e a transitare sul viadotto indisturbatamente.

Nonostante la diramazione dell’ordinanza ai comuni interessati di Montemarano, Castelfranci, Torella dei Lombardi e Sant’Angelo dei Lombardi, così come alle forze di polizia e di soccorso, il provvedimento di fatto, non sembra avere alcuna efficacia. “Manca una segnaletica adeguata, non ci sono cartelli di divieto, nè chiusura della strada interessata dai lavori” spiegano gli automobilisti. “Sul viadotto c’è soltanto un segnale stradale che indica il divieto di transito per mezzi pesanti, ma nessuna limitazione ai veicoli, nè altra segnaletica”. A dire il vero, c’è anche chi è pronto a confermare che non tutti i tir provenienti dalle aree industriali del cratere e guidati dai navigatori satellitari sono disposti a fare retromarcia davanti al viadotto, e transitano ugualmente sul ponte per percorrere l’Ofantina.

Scorcio del viadotto di Castelfranci

Ma l’ordinanza è reale, e si attende che la Provincia la renda esecutiva, per garantire la pubblica incolumità e nell’interesse dei cittadini, come aveva espressamente citato il documento licenziato da Palazzo Caracciolo. Con ordinanza numero 46118 del 12 dicembre scorso, infatti, è stata disposta la chiusura al transito a tutti i veicoli, a partire dal 14 dicembre e fino al 31 gennaio 2019 della ex SS 400 nel tratto compreso fra il km. 18+00 al 18+200, che interessa il passaggio su Ponte Massaro nel comune di Castelfranci.


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Amado Delli Gatti sindaco di Torella dei Lombardi

Mentre il sindaco di Torella dei Lombardi Amado Delli Gatti auspica in un’accelerazione dei lavori e verifica sulla messa in sicurezza del viadotto per consentire una ordinaria circolazione “di mezzi e persone” che ogni giorno frequentano l’Ofantina per raggiungere il posto di lavoro, le scuole e le aziende, il sindaco di Montemarano Beniamino Palmieri mostra una certa preoccupazione sui tempi di ripristino della viabilità e chiede garanzie di sicurezza.

La condizione dei viadotti e la sicurezza stradale e della viabilità intanto, sta scalando una posizione prioritaria nell’agenda degli amministratori locali. Maggiormente attenzionata infatti, è la valutazione dei lavori sul viadotto di Parolise, che questa mattina è stato al centro di un incontro pubblico organizzato dal Sindaco di Parolise Angelo Marallo, promosso sul ritardo dei lavori per il ripristino del ponte e della normale circolazione. Qui i lavori sono fermi, e non si hanno notizie sulla ripresa, nè sulla durata. Svanisce così la prospettiva annunciata dal quartier generale di Avellino composto dalla Prefettura, Vigili del Fuoco, Genio Civile e Anas che avevano annunciato il completamento della messa in sicurezza entro gennaio 2019.

La paralisi dei lavori del viadotto di Parolise sta causando non poche difficoltà alla circolazione e alla mobilità in genere. Il rischio temuto dagli amministratori di buona parte della provincia, è quello di affossare le già precarie economie dell’entroterra e di indebolire la capacità di attrattività delle imprese e delle aree industriali del cratere, che in questa delicata fase di attesa di provvedimenti regionali (vedi riconoscimento dell’area di crisi non complessa) possano invece compiere ulteriori passi indietro.

In questo senso, gli amministratori tendono una mano alla Provincia e all’esecutivo di Domenico Biancardi, affinchè si possa procedere celermente al monitoraggio dei ponti, già avviato dall’ex consigliere provinciale Luigi D’Angelis, e che l’Ente Intermedio possa supportare le istanze dei sindaci sul completamento dei lavori a Parolise.


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