Ricapitalizzazione IIA, Fiom Bologna: Leonardo e Invitalia confermano. Ferrovie non ancora

Da Bologna arrivano notizie sulla disponibilità alla ricapitalizzazione della Industria Italiana Autobus. Le segreterie sindacali Fim, Fiom, Uilm di Bologna hanno fatto le opportune verifiche. Con una nota diffusa nel pomeriggio di ieri, hanno reso noto “gli unici dati certi” relativi alla vertenza IIA. E cioè che “Invitalia ha confermato il proprio impegno insieme a Leonardo Finmeccanica sul rilancio produttivo e industriale grazie alla ricapitalizzazione necessaria a mantenere la salvaguardia delle commesse già acquisite in portafoglio ordine”.

Un vettore su gomma delle Ferrovie dello Stato – Busitalia

Rispetto all’incertezza della partita, la Fiom bolognese è in sciopero con dei gazebo posizionati nella centralissima piazza Maggiore a Bologna. La nota prosegue e sostiene: “il sospetto che Ferrovie dello Stato non abbia ancora deciso di entrare nella società si fa sempre più concreto, rischiando di compromettere di un Polo Pubblico per la costruzione di autobus”.

Ribadito il pressing al Ministero per una convocazione ad un tavolo “con la probabile compagine societaria e con Ferrovie dello Stato per avviare un confronto sul nuovo piano industriale in grado di riportare le produzioni negli stabilimenti di Bologna e Flumeri”.

La sede del Ministero Sviluppo Economico

Nel frattempo la conferenza stampa unitaria di Fim, Fiom e Uilm, che stamane avevano lanciato un appello urgente al Ministero per la convocazione di un tavolo su Blutec e IIA, ha prodotto un risultato utile solo sul fronte siciliano.

Il ministero dello Sviluppo economico ha convoca i sindacati per mercoledì 19 dicembre sulla Blutec di Termini Imerese. Niente sul fronte Industria Italiana Autobus, nonostante sia già fissata un’assemblea degli azionisti per il prossimo 11 dicembre.

“Riteniamo fondamentale questo incontro, sia per l’aggiornamento sul piano industriale e occupazionale, sia per avere contezza sulla situazione economico-finanziaria dell’azienda per la reindustrializzazione dello stabilimento”, ha spiegato a proposito di Blutec il segretario nazionale della Fiom, Michele De Palma. Non arriva invece alcun segno per l’altra vertenza importante, ovvero Industria italiana autobus: “Non essendo giunta la convocazione del tavolo sulla vertenza di Iia, sollecitiamo il Mise a fissare l’incontro prima dell’11 dicembre”.

La ex Bredamenarinibus, oggi Industria Italiana Autobus

Per il sindacato sono due vertenze che vanno insieme, perché simili sono le difficoltà e soprattutto i rischi. Nel caso di Blutec in bilico è il futuro di 694 lavoratori insieme ai 300 dell’indotto. Dopo la chiusura dell’ex stabilimento Fiat il sito è stato coinvolto in diversi progetti di riconversione, fino a passare nel 2015 a Blutec, società del gruppo Metec di componentistica auto che ha avviato il piano su Termini Imerese con il sostegno di Invitalia.  Per Industria italiana autobus ad essere in pericolo è il futuro dei 290 dipendenti di Fiumeri (Avellino) e dei 154 di Bologna.

“Le Ferrovie dello Stato hanno manifestato interesse al progetto, ma finora nulla si è concretizzato”, si legge nella nota congiunta. “Un’assemblea dei soci decisiva è prevista per l’11 dicembre, mentre la proprietà non ha ancora chiesto la cassa integrazione per l’anno prossimo”, si legge ancora. “Nel frattempo si perdono le commesse: come quella della Regione Campania, a cui non sono stati consegnati 47 autobus per l’impossibilità di rispettare i tempi previsti. Episodio grave che ha aumentato la preoccupazione”, si conclude.

nuovi autobus Breda

Su Industria italiana autobus “il dicastero ci convochi e dica a che punto è la ricapitalizzazione, se viene confermato e come si configura l’impegno di Ferrovie, che tra l’altro è stato annunciato dallo stesso ministero prima sui social e poi ai sindacati”.

Per il segretario nazionale della Fim, Ferdinando Uliano “rischiamo di avere migliaia di lavoratori fermi. I tempi sono strettissimi: l’impegno dell’esecutivo si concretizzi entro il 31 dicembre o gli addetti si troveranno in mezzo alla strada”. Così Gianluca Ficco, segretario nazionale della Uil: “Il nostro interesse, ovvero quello dei lavoratori, non è rinfacciare gli annunci fatti ma cercare una soluzione comune”.

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