Piazza del Popolo, Festa: mandiamo a casa Ciampi e diamo un futuro ad Avellino

Il capogruppo di Davvero è pronto a chiudere in anticipo la consiliatura al Comune capoluogo, votando la mozione di sfiducia, in discussione il 24 novembre. Per le elezioni di primavera nessun alleanza con i demitiani.

Gianluca Festa

Il capogruppo di Davvero, Gianluca Festa, considera ormai conclusa l’esperienza amministrativa, targata Cinque Stelle, e pensa già al futuro.

Festa, la mozione di sfiducia arriva in aula (leggi l’articolo), ma c’è chi ritiene che prima vadano sciolti alcuni nodi amministrativi. Che ne pensa?

«Noi siamo per discuterla e votarla, senza indugi. Andremo quindi avanti, fino in fondo. Il giudizio sulla giunta Ciampi è e resta nettamente negativo. Non ci sono le condizioni politiche e nemmeno le capacità per governare la città. Avellino ha bisogno di essere amministrata, invece si trova a vivere una situazione di stallo. Dopo 5 anni di vuoto, questo sarebbe un colpo letale».

Crede che possa esserci un ripensamento da parte di qualcuno, nel chiudere anticipatamente la consiliatura?

«Direi di no. Non vedo motivi per i quali, chi ha firmato la mozione di sfiducia, possa venire meno. La volontà di chiudere questa esperienza è emersa con grande consapevolezza e determinazione, da parte dei gruppi di opposizione. L’impegno perciò sarà mantenuto».

Palazzo

Dopo le divisioni e la sconfitta elettorale del centrosinistra in Provincia, c’è chi suppone che possano essere cambiati anche gli equilibri politici a Piazza del Popolo.  

«Non vedo nessuna connessione tra le elezioni provinciali e la situazione al Comune. E’ tempo di ridare la parola agli elettori. Un atto di responsabilità e di amore nei confronto della città. Lo dice chi ha già rinunciato ad un posto in consiglio provinciale ed è pronto a lasciare anche qui, in Comune. E’ con gesti concreti che si dimostra l’attaccamento alla comunità. Da questa amministrazione non potrà venire nulla di positivo».

E sulla delibera di dissesto come vi regolerete?

«Seguirà il suo iter. Sulla dichiarazione di dissesto però il dirigente alle Finanze si è espresso in senso contrario, ritenendo che non vi siano le condizioni previste dalla legge, ed ha indicato la strada del piano di riequilibrio, per superare il disavanzo. Allo stato, dunque, c’è solo una volontà politica della giunta Ciampi. Ma normalmente si parte da una relazione tecnica e poi si assume una decisione politica. E’ stata quindi sovvertita la procedura. Per me il dissesto non esiste, a meno che i revisori dei conti non esprimano una diversa valutazione».

Una vista dall’alto della città di Avellino

Si va, dunque, verso la chiusura anticipata del mandato. Secondo lei, da dove bisogna ripartire?

«Da una coalizione diversa da quella che ha portato alla sconfitta elettorale di Pizza e Vignola. Per essere chiari: nessun accordo con i demitiani. Bisogna, invece, aprirsi alle forze vive della città. Nelle candidature occorre un forte segnale di cambiamento, puntando su un mix di esperienza e di novità. Le ultime elezioni sono state soprattutto un voto contro un certo sistema. Questa volta vorrei che i cittadini scegliessero da chi farsi governare. Occorre, dunque, un progetto chiaro per Avellino».

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