Lega a Cassano Irpino con Crippa e Volpi: sfida sulla Campania

INTERVISTA AL SINDACO DI CASSANO IRPINO. Nel cuore dell'Alta Irpinia il primo vertice del partito provinciale con il neo coordinatore regionale Raffaele Volpi e il numero due della Lega Andrea Crippa, per discutere del radicamento del partito e della selezione della classe dirigente del carroccio in Irpinia in vista delle regionali 2020. "Apprezzo la posizione di De Luca che ha accettato la sfida: il regionalismo differenziato non è una secessione mascherata, ma è l'opportunità di riscatto degli amministratori del Sud"

La Lega a Cassano Irpino Salvatore Vecchia, dirigente del Carroccio accoglierà da sindaco la Lega a Cassano per la prina festa del partito in Irpinia accolta dal Sindaco Salvatore Vecchia, dirigente regionale e provinciale del Carroccio

Lega a Cassano Irpino oggi sabato 13 e domani per la prima Festa della Rinascita “LegaTi al futuro 2019”. L’appuntamento è promosso dal coordinamento provinciale del Carroccio, per rafforzare il radicamento sul territorio della Lega di Matteo Salvini e aprire i lavori in vista delle regionali 2020. Protagonista della due giorni, il sindaco di Cassano Salvatore Vecchia, padrone di casa, che apre le porte da dirigente locale del Carroccio al Coordinatore nazionale della Lega Giovani, e vice segretario confederale della Lega Salvini premier, Andrea Crippa, che sarà presente con il nuovo.coordinatore regionale Raffaele Volpi e il neo presidente Gianluca Cantalamessa.

Matteo Salvini e Andrea Crippa, segretario e vicesegretario della Lega

Nella intervista che segue, Salvatore Vecchia presenta i temi politici dell’appuntamento inaugurale in Irpinia della Lega a Cassano per parlare all’intera Campania.

Raffaele Volpi, Sottosegretario alla Difesa. Coordinatore della Lega in Campania

Sindaco Vecchia, con Raffaele Volpe al coordinamento della Lega in Campania arriva un lombardo. Perchè la scelta non è ricaduta su una rappresentanza locale?

“Non si è trattata di una bocciatura per Cantalamessa. Il partito ha bisogno di una struttura capillare per arrivare preparati all’appuntamento del 2020: la nomina di un esterno crea le condizioni per compiere delle scelte che per un riferimento locale potrebbero rivelarsi impopolari. Questo sarà un anno impegnativo e la nomina di Volpi serve a schermare Cantalamessa da eventuali contraccolpi che potrebbero arrivare. La Lega a Cassao presenta la sfida in Campania”.

Ad esempio?

“Tanta gente si propone e le scelte devono essere guidate dall’alto. Ci dovrà essere una selezione della classe dirigente e in questo momento bisogna vagliare le scelte”.

E’ stata già annunciata una corsa alle regionali in Campania del centrodestra organico. E i Cinque Stelle?

“Per le regionali la partita si gioca tutta in termini di alleanze politiche, e la Lega già si sta muovendo nell’ottica del centrodestra organico. Cantalamessa già ha avuto incontri con i coordinatori regionali di Forza Italia e Fratelli d’Italia. Non credo che ci saranno altre indicazioni”.

Clemente Mastella interviene alla manifestazione unitaria di Chi, Cisl e Uil per la festa del Primo Maggio di quest’anno nel capoluogo sannita

Il sindaco di Benevento Clemente Mastella si proponeo come candidato del centrodestra per sfidare il Governatore uscente e arginare l’avanzata di Salvini. Lei cosa ne pensa?

“Salvini fa sempre notizia e viene preso sempre come punto di riferimento, anche per farsi pubblicità. Credo che i margini di utilità di una strategia politica di questo tipo siano minimi. L’elettore di Salvini non è quello del Movimento 5Stelle, che si espone alla protesta. Chi vota Lega aderisce ad una proposta politica”.

In concomitanza con il serrato dibattito sul regionalismo differenziato, sono stati diffusi dai media nazionali i risultati del test ‘invalsi’ sul rendimento scolastico, che rilevano una fotografia dello Stivale spaccato in due: i bambini del Centro e del Nord sono preparati, quelli del Sud non hanno dimestichezza con la lingua italiana. Come se lo spiega? Non è strumentale secondo lei?

“Non conosco direttamente la questione dei test scolastici, ma potrei dire che una situazione analoga si è verificata per l’esame da avvocato a Napoli, dove si registrano bocciature di massa rispetto a Milano. E’ evidente che bisogna aprire una riflessione sui criteri di valutazione: non credo affatto che i bambini del Sud siano meno intelligenti di quelli del Nord, ma che siano soggetti invece di parametri di valutazione differenti”.

Come si può rimediare? Il regionalismo differenziato non amplifica questo effetto?

“Il regionalismo differenziato non è una secessione mascherata. Anzi. Nasce nel 2001 con D’Alema, che è un esponente del centrosinistra. Poi c è stata la riforma del regionalismo che ha seguito i criteri dell’articolo 8 della Costituzione. Ma l’attuale dossier su cui lavora il Governo è quello del 2018 firmato da Gentiloni: questa piattaforma non è una secessione. Tranne la Basilicata e la Calabria, tutte le regioni hanno chiesto autonomia nella spesa pubblica. La Lega a Cassano chiarirà bene questo punto”.

Allora come si spiegano le accuse lanciate da diversi esponenti politici e del sindacato di minare all’unità nazionale?

“Il pregiudizio nasce da una proposta del Veneto di trattenere il residuo fiscale: le tasse che pagano devono restare in regione. Questo sì che è iniquo. Ma il regionalismo fiscale che sta trattando il Governo riguarda soltanto la spesa storica che si trasferisce alle regioni”.

Autonomia. Differenziata. Il Governatore della Campania, Vincenzo De Luca, a Rapallo al panel sui temi dell’autonomia differenziata promosso dai Giovani Industriali

Il Governatore De Luca ha accettato la sfida della Lega, ma chiede l’adeguamento dello Stato centrale dei parametri indicati per la definizione della spesa sanitaria. Ergo: la declinazione deluchiana del regionalismo prevede uguali condizioni di partenza delle regioni, che oggi non c è.

“Trovo giusta la sfida di De Luca sull’efficientamento della spesa pubblica, ma utilizza la sanità impropriamente. Nelle intese sottoscritte fra le Regioni si fa riferimento per i primi 5 anni al trasferimento del costo storico, e per il secondo quinquennio al costo standard dei servizi. Chi nel primo quinquennio non sarà in grado di produrre risultati, ma sperpera le risorse, sarà penalizzato successivamente. Il regionalismo è una sfida e gli amministratori virtuosi la accetteranno, perchè sanno già lavorare in questo senso. Non può essere discussa la bontà del meccanismo”.

Non ci sono elementi di criticità che meritano accorgimenti?

“Le materie su cui discutere possono essere soggette a modifica. Penso ad esempio alla formazione scolastica. Le norme generali sull’istruzione sono di esclusiva potestà del legislatore statale che potrebbe passare alle Regioni. Il Sud deve accettare la sfida perchè la Pubblica Amministrazione deve poter funzionare anche da noi. Questo De Luca lo ha capito”.

Se non sussiste il pericolo della secessione mascherata, perchè il centrosinistra osteggia tanto questa manovra?

“Perchè siamo in campagna elettorale e perchè nessuno si è letto i documenti ma sono tutti disponibili e fruibili in rete sul portale del Senato. Non è in pericolo l’unità nazionale e i dossier del Parlamento documentano che si tratta di un provvedimento voluto e firmato dalla sinistra. La secessione- se così vuole essere definita- l’ha voluta prima D’Alema, poi Gentiloni”.

Questo tema sarà affrontato nella due giorni in Alta Irpinia?

“Sabato e domenica saremo impegnati in un appuntamento di radicamento sul territorio con i vertici del partito regionale e nazionale. Oltre al presidente della Lega Campania Gianluca Cantalamessa e il coordinatore Raffaele Volpi, avremo il parlamentare europeo Valentino Grant, Giuseppina Castiello, e il vice di Matteo Salvini, Andrea Crippa. Parleremo con i vertici regionali di una idea chiara del partito che vogliamo fondare, e la corsa per le regionali, che è ormai aperta”.

Lei è particolarmente attivo anche sul territorio, e cura personalmente la nascita di circoli della Lega, per convogliare il risultato del Carroccio alle europee. 

“L’obiettivo è quello di prendere il meglio in tutti i paesi, per abbracciare la larga condivisione che il partito ha incassato ma anche per offrire uno spazio ai militanti che si vogliono impegnare. In questa fase bisogna individuare i riferimenti locali, e in provincia di Avellino abbiamo già un elenco di 40 nomine, oltre ai tantissimi amministratori locali che hanno già manifestato la loro adesione. Il partito ha una crescita quotidiana. La Lega a Cassano lancerà la sfida per cambiare dalla Campania il Sud dell’Italia”.

Il manifesto della prima Festa in Irpinia della Lega

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