Premio Stellantis, UglM: cresce del 10% in media per gli addetti quest’anno

Antonio Spera, Segretario Nazionale dell’Ugl Metalmeccanici; sarà pari mediamente a 2.112 euro e sarà erogato con la busta paga di aprile

Cresce del 10% in media per gli addetti quest’anno il premio Stellantis su base media. Lo afferma Antonio Spera, Segretario Nazionale dell’Ugl Metalmeccanici. «Stellantis ha comunicato il premio di risultato da erogare nel 2024 sulla base dei risultati del 2023, che sarà pari mediamente a 2.112 euro, il 10% in più dello scorso anno e sarà erogato con la busta paga di aprile». È questo l’esordio «del nuovo premio pattuito con il rinnovo del Ccsl dell’8 marzo 2023», sottolinea il sindacato.

Antonio Spera, Segretario Nazionale dell’Ugl Metalmeccanici

«Questa erogazione è l’esito positivo sul rinnovo contrattuale che soddisferebbe in parte l’esigenza dei lavoratori con un incremento della paga base aziendale e con una revisione in meglio del sistema premiale», spiega Spera. «Il premio sarà superiore a quello dello scorso anno e sarà uguale, in virtù del nuovo meccanismo del Ccsl, per i lavoratori di tutti gli stabilimenti ed uffici. Come UglM esprimiamo soddisfazione per un premio che attribuisce ai lavoratori il giusto riconoscimento economico, collegandone strettamente l’ammontare all’andamento di bilancio della società». Inoltre, «confidiamo che gli ottimi risultati del 2023 consentiranno di affrontare le prossime sfide e di arrivare a fine anno ad un buon rinnovo della parte economica del Ccsl per il prossimo biennio. Per l’Ugl Metalmeccanici, sono frutti della consolidata qualità del dialogo sociale con il sindacato e dello sforzo straordinario dei lavoratori che hanno permesso di far ottenere a Stellantis positivi risultati di bilancio, leggermente superiori a gli ultimi tre anni: segno che lascia ben sperare per il futuro e favoriranno un buon rinnovo della parte economica del Ccsl per fine anno. Auguriamo – inoltre – che questi risultati supportino Stellantis ad investimenti consistenti e duraturi nel nostro Paese a tutela di tutta l’occupazione del settore e dell’intera produzione Made in Italy», conclude Spera.


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