I funerali di Ciriaco De Mita a Nusco con il Presidente della Repubblica Mattarella

Nella cinquecentesca concattedrale di Sant'Amato Nicola Mancino, Gerardo Bianco, Giuseppe Gargani, Gianfranco Rotondi e Pierferdinando Casini. Per il governo il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Una folla straripante ma composta ha seguito dalla piazza con un maxischermo

I funerali di Ciriaco De Mita a Nusco con il Presidente della Repubblica Mattarella

Il Presidente della Repubblica e il Ministro degli Esteri sono arrivati in elicottero a Nusco per partecipare ai funerali di Ciriaco De Mita, celebrati dall’Arcivescovo di Sant’Angelo dei Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia, monsignor Pasquale Cascio. Sono arrivati da Napoli, al termine della visita di Stato del presidente algerino Abdelmajid Telbounne.

I funerali di Ciriaco De Mita a Nusco con il Presidente della Repubblica Mattarella

Accompagnato dalla moglie Anna Maria Scarinzi, dai figli Antonia, Giuseppe, Floriana e Simona, il feretro di Ciriaco De Mita ha lasciato la camera ardente allestita nel salotto della sua villa per giungere poco prima delle 18,30 nella chiesa di Sant’Amato. Fino a pochi minuti prima, per tutta la giornata dalla mattina, in tanti hanno fatto ingresso nella casa familiare per l’estremo omaggio allo statista. Amici, rappresentanze istituzionali e semplici cittadini hanno voluto portare un saluto allo statista che è morto da sindaco in carica del piccolo borgo irpino.

I funerali di Ciriaco De Mita a Nusco con il Presidente della Repubblica Mattarella

L’OMAGGIO DELLE ISTITUZIONI. Il Capo dello Stato Sergio Mattarella è stato accolto all’arrivo nella Cattedrale dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, prima dell’incontro con i familiari dello statista, deceduto nella notte tra mercoledì e giovedì in una clinica di Avellino, dove seguiva un percorso riabilitativo post operatorio. Ma è l’intera comunità di Nusco, dell’Alta Irpinia e della provincia di Avellino a stringersi intorno alla famiglia De Mita e alla vedova, la signora Annamaria. Per consentire a tutti di partecipare al rito funebre è stato allestito una maxischermo nella piazza principale del paese, non lontano dall’ingresso alla cinquecentesca Chiesa di Sant’Amato, la concattedrale che porta il nome del primo vescovo dell’antica diocesi di Nusco e patrono della città. All’uscita dalla chiesa, il feretro è stato salutato da un lungo fragoroso applauso, che ha rotto una commozione diffusa.

I funerali di Ciriaco De Mita a Nusco con il Presidente della Repubblica Mattarella

LE PAROLE COMMOSSE DEL FIGLIO GIUSEPPE E DEI NIPOTI. Durante il rito funebre, hanno preso la parola il figlio di Ciriaco De Mita, Giuseppe, che ha sottolineato il valore dell’insegnamento lasciato da Ciriaco De Mita alle nuove generazioni, a cominciare dai suoi nipoti, saliti in successione sul pulpito, come il collaboratore di sempre, Giuseppe Sangiorgi. Con loro è intervenuto anche Paolo Buratta, Carabiniere assegnato alla scorta di De Mita dal 1982 al 1994.

Ciriaco De Mita giovanissimo in un comizio della Democrazia Cristiana

«DA LAICO CRISTIANO HA PENSATO SEMPRE AL POPOLO, SERVENDO IL PAESE CON L’INTELLIGENZA DELLA FEDE». Nell’omelia, l’Arcivescovo ha elogiato l’operato dello statista Ciriaco De Mita, descrivendolo come un uomo dedito al bene comune. «Da laico cristiano De Mita ha sempre pensato al popolo», ha spiegato, «servendo il nostro Paese con l’intelligenza della fede». Con Cascio, ha presieduto il rito il vescovo emerito di Salerno, Gerardo Pierro. All’interno della concattedrale secolare autorità e rappresentanti della politica e delle istituzioni.

Sergio Mattarella e Nicola Mancino

Tra questi c’era il Presidente emerito del Senato, già vicepresidente del Cdm, Nicola Mancino, visibilmente emozionato e provato dalla perdita di quello che è stato per lui, al di là dei momenti difficili in epoca più recente, l’amico di partito e della vita. C’era Gerardo Bianco, storico segretario del Partito Popolare e tra i fondatori de L’Ulivo, che aveva conosciuto Ciriaco De Mita a Milano nei tempi dello studio universitario alla Cattolica. Non poteva mancare ed era presente Gianfranco Rotondi, l’ex ministro che aveva mosso i primi passi nella Democrazia Cristiana con l’elezione nel consiglio regionale della Campania nel 1990 e alla Camera nel 1994 in antitesi con De Mita.

Angelino Alfano e Pierferdinando Casini a Montecitorio, durante la presentazione del libro “L’ Italia non è finita” di Ciriaco De Mita

Con lui c’era anche l’ex Ministro Ortensio Zecchino. Ancora, hanno partecipato l’ex ministro Angelino Alfano, ma soprattutto l’ex sottosegretario ed eurodeputato Giuseppe Gargani e Clemente Mastella, l’ex Guardasigilli oggi sindaco di Benevento, che da giovanissimo giornalista Rai ha iniziato con il leader democratico il suo percorso. Nella Chiesa di Sant’Amato c’era anche Pierferdinando Casini, vicinissimo all’ex segretario Dc Arnaldo Forlani, eletto al posto di De Mita nel 1989, poi protagonista della diaspora democristiana dal 1994 con il Ccd e l’Udc, dopo l’epilogo clamoroso della Dc nel dicembre 1993. A rappresentare la Camera dei Deputati e il Senato della Repubblica sono intervenuti Ettore Rosato e Sergio Puglia. Da segnalare la presenza di Catello Maresca, magistrato che oggi siede nel consiglio comunale di Napoli. 

Bettino Craxi e Ciriaco De Mita, negli anni Ottanta segretari del Psi e della Dc
Ciriaco De Mita con Giulio Andreotti al centro e Flaminio Piccoli a sinistra
Ciriaco De Mita

Le esequie

Le immagini del Presidente Mattarella a Nusco per i funerali di Ciriaco De Mita


Il cordoglio per la scomparsa di Ciriaco De Mita

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Sergio Mattarella e Ciriaco De Mita. Foto pubblicata dal sito del Quirinale

La notizia della scomparsa di Ciriaco De Mita è motivo di grande tristezza. De Mita ha vissuto da protagonista una lunga stagione politica. Lo ha fatto con coerenza, passione e intelligenza, camminando nel solco di quel cattolicesimo politico che trovava nel popolarismo sturziano le sue matrici più originali e che vedeva riproposto nel pensiero di Aldo Moro. Il suo impegno politico ha sempre avuto al centro l’idea della democrazia possibile. Quella da costruire e vivere nel progressivo farsi della storia delle nostre comunità, della vita concreta delle persone, delle loro speranze e dei loro interessi. Nasceva da questa visione della democrazia come processo inesauribile l’attenzione per il rinnovamento e l’adeguamento delle nostre istituzioni, che non a caso fu bersaglio della strategia brigatista che, uccidendo Roberto Ruffilli, suo stretto consigliere, alla vigilia dell’insediamento del suo governo, intese colpire proprio il disegno riformatore di De Mita. Dobbiamo ricordarne l’impegno incessante per un meridionalismo intelligente e modernizzatore. Così come la vivacità intellettuale, la curiosità per le cose nuove, la capacità di dialogare con tutti, forte di una ispirazione cristiana autenticamente laica. L’attenzione alle nuove generazioni per un rinnovamento della politica fatto di scelte coraggiose e concrete, anche favorendo, da segretario del suo partito, un profondo ricambio di classe dirigente. Non meno importante fu, soprattutto nella sua azione di governo, la sua visione internazionale e, in modo particolare, l’attenzione che ebbe per ciò che la leadership di Gorbaciov stava producendo in Unione sovietica alla fine degli anni Ottanta. Ai suoi familiari rivolgo, con intensità, il sentimento di cordoglio mio personale e della Repubblica.


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