Gianni Raviele è morto, aveva 89 anni. Giornalismo italiano in lutto

Originario di San Martino Valle Caudina è stato caporedattore del Tg Rai che co-fondò con Piero Angela ed Andrea Barbato, e responsabile della Redazione Cultura del Tg1, prima di diventare vicedirettore del Tg2

È deceduto oggi Gianni Raviele, tra le figure di spicco della informazione della Rai. Originario di San Martino Valle Caudina, Gianni Raviele è stato caporedattore del Tg Rai che co-fondò con Piero Angela ed Andrea Barbato. Fu a capo della Redazione Cultura del Tg1, prima di diventare vicedirettore del Tg2.

Gianni Raviele in onda dagli studi di Canale 58 (rete tv di Ariano Irpino)

Dal 1997 è stato direttore di Canale 58 ad Ariano Irpino, dopo l’esperienza alla direzione generale della televisione di San Marino tra il 1995 e il 1997. Si è spento a San Martino Valle Caudina, paese dove era nato il 23 gennaio 1932 e dove aveva mantenuto un rapporto diretto con un impegno per il territorio. Fu tra i fondatori della Pro Loco di San Martino Valle Caudina, alla quale dal 1972 si è dedicato  animando con incontri con eventi culturali, concerti e mostre la rassegna San Martino Arte, appuntamento di livello regionale noto nel Mezzogiorno d’Italia. Tra i grandi avvenimenti ospitati dalla Rassegna, la presentazione in anteprima della celebre ‘Caruso’ di Lucio Dalla, per esempio. Il prossimo anno nel 50ennale della Pro Loco si annunciano iniziative commemorative e celebrative del giornalista caudino.

UN PIONIERE DELLE CULTURA IN TELEVISIONE. Della sua feconda attività di giornalista e autore, resta la traccia lasciata nell’organizzazione dei palinsesti giornalistici della televisione di Stato. L’edizione di punta del Tg1, quella delle 13,30, fu da lui plasmata con Andrea Barbato e Piero Angela. Ma alcuni dei suoi format anno perpetuato il successo raccolto in onda influenzando trasmissioni venute successivamente. Con il settimanale di cultura e spettacolo Prisma (tra il 1980 e l’inizio degli anni ’90) e con Primissima, dedicata al cinema e curata con Vincenzo Mollica e Lello Bersani, Raviele ha offerto al pubblico italiano in anticipo sui tempi, due canovacci su cui autori successivi hanno elaborato trasmissioni e contenitori tuttora in onda.


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IL RICORDO DI CARLO SIBILIA. «È mancato oggi Gianni Raviele, un caro amico, un fine intellettuale prima ancora che un protagonista della cultura italiana, figlio illustre della nostra Irpinia», scrive il Sottosegretario all’Interno Carlo Sibilia. «Di lui mancheranno l’acutezza, il genio e l’eleganza nel raccontare il Paese negli anni più difficili della nostra storia, attraverso i telegiornali della Rai e con l’eloquio ricercato di cui si conserva traccia perenne negli archivi storici della televisione italiana. Fine critico d’arte e appassionato narratore, Gianni Raviele ha serbato per tutta la vita nel cuore la Campania e l’Irpinia, che ha saputo raccontare nei tanti romanzi e scritti e che ne ha fatto una colonna portante della nostra comunità. In un giorno di lutto per il giornalismo e la cultura, sono vicino ai suoi cari ed ai suoi amici e a tutti quelli che, come me, ne hanno potuto apprezzare lo spessore».


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