«C’era una volta l’Oasi di Conza della Campania», scrive in sostanza una cittadina, che con i suo familiari ha visitato il sito naturalistico nelle scorse settimane. La signora chiede a chi di competenza di farsi carico di una risorsa che, evidentemente, giudica preziosa per la comunità locale, ma anche per l’ecosistema. Di seguito la sua nota.

C’era una volta l’Oasi di Conza, appello per riportarla al suo splendore
Lettera di una cittadina delusa
Sono una cittadina avellinese e qualche domenica addietro insieme alla mia famiglia siamo stati all’Oasi di Conza della Campania. Purtroppo giunti sul posto siamo rimasti sconcertati dall’enorme degrado in cui versa l’Oasi. Questo luogo era fino a qualche anno fa, quando era gestito dal WWF, un vanto per gli abitanti della provincia di Avellino mentre adesso, oltre ad aver trovato l’Oasi chiusa, lo spettacolo a cui abbiamo assistito è stato deprimente, l’Oasi è piena di rifiuti, di auto parcheggiate lungo le sponde, addirittura due moto percorrevano i sentieri, di barche nel lago e di resti di fuochi notturni, tutto questo a scapito degli animali selvatici che vedevamo volare via continuamente perché spaventati. Un’area protetta non dovrebbe difendere gli ambienti e gli animali? Ho anche verificato che l’area è classificata come Zona di Conservazione Speciale e Zona di Protezione Speciale dalla Comunità Europea e mi chiedo se è normale che tutto questo possa avvenire in un luogo tanto protetto. Le persone del posto ci hanno riferito che l’Oasi è ormai chiusa da anni e il degrado è dovuto alla mancanza di una gestione. Lo scopo della email è portare all’attenzione la gravità della situazione provando a individuare le cause di tale stato di abbandono e le soluzioni per sperare in un ritorno allo splendore di un tempo.
LEGGI ANCHE:
Positivi al coronavirus in Irpinia 8: l’elenco. In Campania: 158 casi e 8 morti
Terza dose vaccino Covid-19 dai 60 anni in su. Il Ministero: chi deve farla e quando
ARTICOLI CORRELATI