Polemiche a Grottaminarda sull’ufficio stampa, nota della Presidente Meninno

Il comunicato fa chiarezza dopo alcune esternazioni in consiglio. Ribadite competenze e funzioni della giornalista Monica De Benedetto in seno al Comune. Il testo

La sede del consiglio comunale di Grottaminarda

A proposito delle polemiche a Grottaminarda sull’ufficio stampa, con una nota interviene Antonella Meninno. La presidente del consiglio comunale fa chiarezza con un suo comunicato dopo alcune esternazioni in consiglio, ribadendo competenze e funzioni della giornalista Monica De Benedetto al Comune di Grottaminarda e respingendo le polemiche sull’ufficio stampa. Di seguito le sue dichiarazioni.


Diritto di critica sì, nei limiti della buona educazione

Nota diffusa da Antonella Meninno | Presidente del Consiglio comunale di Grottaminarda

Antonella Meninno

In merito alle esternazioni avanzate durante il consiglio comunale dello scorso 29 aprile contro la figura della giornalista Monica De Benedetto, addetta stampa del Comune di Grottaminarda, in qualità di Presidente del suddetto consiglio mi preme sottolineare che né il suo ruolo né le sue mansioni o retribuzioni sono oggetto di verifica o discussione da parte di alcun componente dell’assise. La presenza di una figura qualificata incaricata di curare i processi comunicativi istituzionali è garanzia di trasparenza nei confronti della cittadinanza tutta. Inoltre fuori dubbio che nell’era digitale, un/una responsabile ufficio stampa declini tale professione anche attraverso la diffusione a mezzo social, per la quale restano necessarie specifiche competenze lavorative che non vanno svilite semplicisticamente. Non è compito di questa amministrazione e dei suoi rappresentanti intervenire nel merito di questioni personali avanzate con mezzi privati al di fuori dall’aula consiliare. Al suo interno, sebbene “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”, come recita il primo comma dell’art.21 della nostra Costituzione, è bene ribadire che il tutto deve avvenire nei limiti dell’educazione e di atteggiamenti non lesivi dell’altrui dignità personale o professionale, e sarà mio compito vigilare in tal senso.


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