PescAgri, Cia: la sfida parte dal Mezzogiorno e dalla Campania

Nasce la prima associazione dedicata alla pesca nel cuore delle marinerie. La Confederazione Agricoltori Italiani presenta il progetto venerdì 23 aprile ore 11.00 presso l'agriturismo "Il giardino del nonno" a Sant'Angelo d'Ischia. Il programma

Le marinerie campane

Parte dal Mezzogiorno e dalla Campania la sfida di PescAgri della Cia Campania. In collaborazione con Cia Campania, l’associazione nazionale di Cia- Agricoltori Italiani dedita al settore ittico inaugura la prima associazione regionale in Italia. I vertici nazionali e regionali illustreranno i dettagli dell’ambizioso progetto in occasione della conferenza stampa di venerdì 23 aprile ore 11.00 presso l’agriturismo “Il giardino del nonno” a Sant’Angelo d’Ischia. «PescAgri Cia è l’associazione di Pescatori Italiani promossa da Cia che vuole rendersi protagonista di politiche e interventi di valorizzazione del settore, e che parte dalla Campania per inaugurare la prima associazione in Italia», spiegano i promotori.

«DALLA CAMPANIA ALL’ITALIA». Partendo dalla Campania come fulcro produttivo, economico e culturale delle marinerie, l’associazione dei Pescatori Italiani intende radicarsi in tutta Italia incrociando in questa sede gli obiettivi di Cia Campania sul rafforzamento delle attività su tutto il Mediterraneo, si legge in una nota. Con più di 150 specie commerciali ed una moltitudine di attrezzi e di tipologie di pesca, l’attività praticata dal settore peschereccio in Campania rappresenta un bacino produttivo, culturale ed economico senza precedenti. Senza trascurare il segmento tonniero campano, che riveste una posizione di assoluto rilievo nel panorama della pesca nazionale, dal momento che rappresenta uno dei pochi nuclei di pesca industriale rinvenibili in Italia. E’ nella costiera amalfitana infatti, soprattutto tra Cetara e Salerno, che staziona la flotta tonniera più grande dell’intero territorio nazionale.

PescAgri, Cia: la sfida parte dal Mezzogiorno e dalla Campania. Il Programma della presentazione

«IL PROGETTO PARTE DALL’ISOLA LEADER NEL TURISMO NAZIONALE». Di qui la sfida di PescAgri Cia Campania che intende accendere i riflettori sull’isola con la più alta densità turistica del Mezzogiorno ad oggi priva di riferimenti nel comparto ittico. La confederazione guidata da Alessandro Mastrocinque intende intercettare l’importante flusso economico e sociale che attraversa l’isola e tradurlo in maggiore redditività per le imprese e le cooperative che operano sul posto.

«IL PATRIMONIO ITTICO ITALIANO ASSET STRATEGICO PER IL MEZZOGIORNO». In linea generale PescaAgri Cia Campania intende promuovere il grande patrimonio ittico campano, come pilastro dell’economia e asset strategico del nuovo modello di sviluppo del Mezzogiorno, che come il comparto dell’agroalimentare con la nuova Pac, attende le misure del nuovo Feampa 2021/2027– Fondo Europeo per gli Affari Marittimi, la Pesca e l’Acquacoltura- come occasione di crescita e rilancio. Un riferimento per tutti gli operatori del settore che intende adoperarsi per la valorizzazione del settore ittico e dell’acquacoltura, avvalendosi anche della collaborazione e del partenariato del mondo scientifico, fra cui università e istituti di ricerca. «PescAgri è impegnata in prima linea nell’organizzazione e nell’assistenza operativa al settore sui finanziamenti europei; e intende supportare gli operatori del settore a trovare sostegni e idee innovative sulla trasformazione», spiegano i promotori.

«KNOW HOW PER CREARE UNA FILIERA COMPLETA DELLA TRASFORMAZIONE». Uno dei principali obiettivi è di istruire gli operatori sull’utilizzo di tutto il pescato, quindi supportarlo nella creazione di aziende di trasformazione e avere una alternativa al sostegno economico. Senza contare l’affiancamento per l’accesso al credito, oltre che la promozione e organizzazione di eventi sulla degustazione dei prodotti, con lo scopo di divulgare la conoscenza del patrimonio ittico regionale, educare i consumatori nel modo di cucinare e commercializzare i prodotti.

«PESCAGRI NASCE PER LA VALORIZZAZIONE DEL SETTORE». La mission di PescAgri Cia è «inserire il settore agroittico nel circuito economico nazionale e internazionale, con strumenti idonei e risorse, anche tecniche, per garantire il suo costante sviluppo. Oltre ad intercettare le richieste del mercato, l’associazione è pronta a valorizzare l’infinito patrimonio inespresso in termini culturali e di ricchezza, che il settore custodisce», si legge ancora nella nota che rinvia alla conferenza stampa i dettagli del progetto.


Il programma

Interverranno: Alessandro Mastrocinque Presidente di Cia-Agricoltori Italiani Campania; Marilena Fusco Direttore Nazionale PescAgri- Associazione Pescatori Italiani; Claudia Merlino Direttore Generale Cia-Agricoltori Italiani; Mariella Passari Direttore Generale dell’Assessorato alle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali della Regione Campania;  Nicola Caputo Assessore all’Agricoltura Regione Campania; Dino Scanavino Presidente nazionale Cia- Agricoltori Italiani.


La Campania

La Campania è inquadrata nel progetto come fulcro produttivo, economico e culturale delle marinerie. Con più di 150 specie commerciali ed una moltitudine di attrezzi e di tipologie di pesca, l’attività praticata dal settore peschereccio in Campania si caratterizza prevalentemente come una pesca multi-specie e multi- attrezzo tale che uno stesso battello può effettuare più operazioni di pesca estremamente diversificate durante l’anno. Il segmento tonniero campano riveste una posizione di assoluto rilievo nel panorama della pesca nazionale, dal momento che rappresenta uno dei pochi nuclei di pesca industriale rinvenibili in Italia. In costiera amalfitana, soprattutto tra Cetara e Salerno, staziona la flotta tonniera più grande dell’intero territorio nazionale. Il comparto della mitilicoltura, nato negli anni venti nell’area flegrea, rappresenta un settore produttivo fondamentale se si pensa che la quasi totalità della produzione deriva da impianti ubicati nell’area flegrea, in quella torrese-stabiese e da impianti creati nel Golfo di Salerno. Il comparto dell’acquacoltura, caratterizzata prevalentemente da realtà di modeste dimensioni alle quali solo di recente si sono affiancate unità produttive di maggiore respiro, rappresenta un’importante opportunità di crescita per la pesca campana. Le imprese di allevamento presenti sul territorio regionale sono rappresentate sia da impianti di acquacoltura a terra che da impianti di maricoltura off-shore. La zona flegrea e quella del litorale torrese stabiese restano quelle più produttive della Campania per quanto riguarda la mitilicoltura. La piccola pesca costiera, praticata con imbarcazioni di dimensioni ridotte, è il comparto più significativo sia per numero di addetti, che di battelli (circa il 60% del totale delle imbarcazioni italiane). La flotta è distribuita su tutto il territorio campano e si dedica prevalentemente alla pesca di pesce pregiato, nell’ambito della quale sono custodite le più antiche tradizioni pescherecce locali. La pesca in Campania ha una connotazione tipicamente artigianale con l’85% delle imbarcazioni che operano abitualmente nell’immediato sotto costa, e solo in rari casi al di fuori delle 6 miglia di distanza. I battelli armati a strascico risultano l’11% del totale nazionale e operano generalmente entro i confini regionali, a distanze da costa inferiori a 12 miglia.


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