“Caffè amaro” di Simonetta Agnello Hornby

Il romanzo del 2016 edito da Feltrinelli consente al lettore di immergersi nella Sicilia della prima metà del novecento

“Caffè amaro” di Simonetta Agnello Hornby. La sensazione, anche se non sorretta da una piena consapevolezza, del proprio valore di persona in una realtà in cui la donna era sempre in una posizione subalterna, rende Maria, la protagonista, una figura molto interessante e determinata. Suo padre Ignazio Morra la trattava quasi come i figli maschi e avrebbe voluto che riuscisse a realizzarsi, la sosteneva nello studio, coltivando il suo amore per il pianoforte e soprattutto la lascia libera di decidere sul matrimonio con Pietro Sala che è rimasto affascinato da lei appena l’ha vista. La sua richiesta mette Maria a disagio, è sorpresa perché non lo conosce, ma soprattutto vuole “immolarsi” per il bene dei fratelli, facendo sì che studiassero e avessero un avvenire.

Pietro Sala apparteneva a una famiglia di ricchi possidenti  e possedeva una Isotta Fraschini che, al suo passaggio, richiamava l’attenzione di tutti: non chiedeva una dote e ciò poteva risultare molto conveniente per la famiglia Morra, ma Titina, la madre di Maria, si sentiva umiliata e non era favorevole alla loro unione. Maria, da donna determinata, accetta la proposta di matrimonio di Pietro, tuttavia pone delle condizioni di libertà, come quella di ubbidire a suo marito,  esprimendo anche le proprie perplessità, decidere insieme tutto ciò che concerne i figli, ricevere gli ospiti ed essere rispettata da loro e soprattutto comprare e leggere tutti i giornali e libri che voleva, oltre naturalmente a dedicarsi alla sua passione per la musica. Pietro accetta e decide di restaurare una loro proprietà in campagna ”Fuma vecchia” che vuole intestare solo a lei, contro il volere di Ignazio.

L’incontro con le sorelle di Pietro è denso di tensione, perché non la accettano, la vedono come un’estranea che vuole sposarsi per interesse e per ottenere una posizione più agiata nella società: il “caffè amaro” che Maria è costretta a prendere,  perché si “dimenticano” di chiederle se vuole lo zucchero, è proprio il segno di questo distacco nei suoi confronti che si trasforma a poco a poco in aperta ostilità, soprattutto da parte della cognata Giuseppina che la odia perché ha affascinato il fratello, mentre lei voleva “sistemare” sua figlia Carolina. L’acquisto del corredo a Palermo e il viaggio di nozze in Italia, ospiti delle famiglie più facoltose, danno la possibilità a Maria di venire a contatto con una realtà nuova e affascinante e conoscere persone di prestigio, come l’incontro con i reali al San Carlo e Maria comincia a sentirsi diversa  diventando sempre più consapevole della propria femminilità.

Intanto Pietro comincia ad eccedere nelle spese e ciò provoca il risentimento di suo padre che decide di porre un freno: il suocero aveva sempre stimato Maria, trattandola alla pari. Decide di insegnarle tutto ciò che le servirà per il compito che le ha destinato, cioè amministrare i beni della sua famiglia, escludendo Pietro che avrà una rendita per le proprie spese, senza attingere al patrimonio che in futuro andrà ai suoi figli. Pietro aveva contratto molti debiti, era ossessionato dal gioco e dalle droghe e suo padre pensa di diseredarlo e intestare tutto ai figli di Maria, perchè “abbiamo fede in te”, ma Maria non vuole umiliarlo, ha un colloquio con lui e lo convince di aver agito per il suo bene.  Pietro accetta le condizioni del padre e in un certo senso si sente libero dal suo dissidio interiore. Egli aveva uno strano rapporto con sua madre Anna, non parlava mai di lei, che era malata, considerata pazza e spesso si scagliava contro il marito in un accesso d’ira, come il giorno in cui lei l’aveva conosciuta. Maria tuttavia si recava spesso da lei, portandole anche la bambina a cui avevano dato il suo nome ed era riuscita a stabilire una sorta di rapporto: le sedeva vicino e la osservava, parlandole sommessamente.

Maria aveva sempre vissuto un legame molto profondo con Giosuè che era entrato a far parte della sua famiglia sin da quando era un bambino, in seguito alla morte del padre, fervente socialista, ucciso durante una manifestazione: Ignazio le aveva chiesto di proteggerlo  e struggente e significativo è il suo gesto di prenderlo per mano e portarlo a casa con sé. Tra loro nascerà un rapporto molto stretto e lei se ne prenderà sempre cura e in seguito, nelle lettere che si scambierà con Giosuè che ormai ha conquistato una buona posizione, le chiede di avvicinarla ai temi culturali e supera l’esame per diventare maestra, in modo da sentirsi indipendente e maggiormente realizzata. Maria affronta da sola le sue difficoltà familiari, nascondendole a sua madre  e porta avanti con determinazione le proprie idee, come quella di impegnarsi per fare in modo che i loro dipendenti vivessero in condizioni adeguate, o quando si rende conto delle terribili condizioni in cui versavano i “carusi” nelle miniere di zolfo,  creando anche una scuola per insegnare a leggere e scrivere al personale di servizio.

Il momento più difficile della vita di Maria è la scoperta di una scatola, piena di foto di donne con cui suo marito Pietro aveva intrattenuto una relazione e ne trova una sua: si rende conto solo allora di essere stata una delle tante e rimpiange di aver rinunciato all’amore che aveva sempre provato per Giosuè per non rovinare la reputazione della sua famiglia e dei figli. Decide di lasciarsi andare alla passione e al sentimento profondo che aveva legato per anni le loro anime e accoglie Rita, il frutto del loro amore, mantenendo tuttavia il segreto. Intanto Giosuè vive costantemente in pericolo, è costretto a nascondersi, essendo di origine ebrea, si traveste da prete e viene accolto in un monastero. Il rapporto tra di loro viene mantenuto attraverso le lettere d’amore che si scrivono per anni, in cui egli le chiede sempre notizie di sua figlia, a cui si sente molto legato. Bellissime sono le parole che Rita, ormai grande, dice, presentando loro il giovane che ama: “Questa è mia madre…e questo è mio padre”. Lo dice rivolgendosi a lui in inglese, rivelando la verità, mantenendo tuttavia una sorta di riserbo.

A cura di Ilde Rampino

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