Scuole in Campania verso la didattica a distanza: la Regione chiama i Prefetti

NEL FRATTEMPO VIA ALLA VACCINAZIONE DEL PERSONALE SCOLASTICO. L’Unità di Crisi si è riunita per esaminare l’evoluzione dei contagi in relazione al mondo della scuola. Il rapporto: «Costante e crescente aumento dei casi registrati in tutte le fasce d’età»

Le scuole in Campania passeranno alla didattica a distanza fino alla fine del mese di febbraio. La Regione Campania si prepara a concertare una stretta ad horas, previo accordo con i Prefetti di Avellino, Benevento, Caserta, Napoli e Salerno.

Task Force Coronavirus in Campania presieduta da Italo Giulivo. Nella foto: la conferenza stampa con il Presidente della Giunta Regionale della Campania, Vincenzo De Luca

«CASI IN AUMENTO, ORA VALUTAZIONE GENERALE INSIEME A PREFETTI E SINDACI». Questo è l’esito della riunione tenuta a Napoli dall’Unità di crisi. Si è esaminata «l’evoluzione dei contagi in relazione al mondo della scuola» e «valutato il costante e crescente aumento dei casi registrati in tutte le fasce d’età», fa sapere load Task force regionale. Ora la Regione Campania «invierà a tutti i Prefetti e ai Sindaci il grave quadro epidemiologico regionale registrato, in termini generali, nonché in ambito scolastico, affinché si valuti per ogni singola realtà locale il necessario passaggio alla didattica a distanza fino alla fine del mese di febbraio». Si è rilevata un’incidenza dei nuovi casi tra gli alunni dopo l’apertura degli istituti scolastici a gennaio. Secondo il rapporto al vaglio dell’unità di crisi in queste ore, il numero dei positivi riscontrati con l’esame dei tamponi risulta superiore alla media registrata nelle altre fasce di età. La platea presa in considerazione va dall’infanzia all’adolescenza, cioé una fascia che coinvolge direttamente le famiglie e gli anziani per i contatti quotidiani. La preoccupazione dell’autorità sanitaria riguarda il controllo della trasmissione virale, tenuto conto che bambini e adolescenti anche quando sono positivi risultano asintomatici. Il fenomeno si sta registrando dopo il ritorno in classe di elementari, medie e superiori, le ultime due rispettivamente dal 25 gennaio e dal primo febbraio. Nel frattempo, in molte altre regioni la stretta è stata già deliberata nelle province e nei territori dichiarati zona rossa alla luce delle nuove ondate di contagi, prodotte soprattutto dalle varianti del virus.

Scuola

NEL FRATTEMPO VIA ALLA VACCINAZIONE DEL PERSONALE SCOLASTICO. Contestualmente, dall’Unità di crisi arriva la notizia della prossima vaccinazione in tutte le scuole della Campania del personale docente e non. «Con l’arrivo programmato del vaccino AstraZeneca, partirà a breve la campagna di vaccinazione riservata al personale scolastico, come da protocollo attuale, per docenti e non docenti di età inferiore ai 55 anni, e progressivamente fino alla copertura totale, anche oltre i 55 anni».​

RIUNIONE UNITÀ DI CRISI SUI CONTAGI COLLEGATI ALLE SCUOLE: “TREND IN GRAVE CRESCITA, NUOVA VERIFICA MARTEDÌ”. L’Unità di Crisi della Regione Campania lo scorso 5 febbraio ha iniziato ad esaminare l’andamento epidemiologico in Campania, con particolare attenzione ai dati registrati nelle ultime settimane nell’ambito delle scuole in Campania. «Si è preso atto del trend in crescita in atto in tutte le fasce dell’età scolastica, nel quadro di una crescita generale dei contagi in Campania, di cui dà atto anche il verbale odierno della Cabina di Regia Nazionale«, si è comunicato con una nota.

AUMENTANO I CONTAGI, IN DIVERSE REGIONI STABILITA LA STRETTA. In Sicilia, in Abruzzo, nella Provincia autonoma di Bolzano, in gran parte dell’Umbria e in alcune zone delle Marche la scuola è già tornata alla didattica a distanza. Si tratta di ambiti dove la scuola in presenza era ripartita da inizio gennaio. Il nuovo governo dovrà stabilire la linea da seguire. Il Presidente incaricato Mario Draghi ha anticipato alcuni punti durante le consultazioni. Tra le novità annunciate il prolungamento a giugno dell’anno scolastico, per consentire di recuperare alcune delle settimane compromesse dalle conseguenze della emergenza sanitaria.


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