Flash mob ad Avellino di Legambiente. Ecco il dossier Mal’Aria

Gli attivisti davanti al Palazzo della Prefettura di Avellino gli attivisti hanno esposto striscioni, rilanciando l'urgenza di misure efficaci per contrastare l'inquinamento da polveri sottili

Flash mob di Legambiente ad Avellino in coincidenza con la presentazione del dossier ‘Mal’Aria’. Legambiente ha esposto lo striscione con la scritta «Ci siamo rotti i polmoni – no allo smog» per denunciare la situazione di inquinamento atmosferico ad Avellino questa mattina presso il Palazzo della Prefettura di Avellino in Corso Vittorio Emanuele 2.

La Prefettura di Avellino

I volontari di Legambiente, mantenendo le distanze di sicurezza e indossando mascherine con la scritta ‘no allo smog’ hanno consegnato nelle mani del Prefetto il dossier Mal’Aria. Il flash mob ad Avellino di Legambiente è stato promosso con l’obiettivo di ricordare al Comune capoluogo e alle altre istituzioni locali la necessità di mantenere gli impegni assunti contro l’inquinamento atmosferico. L’associazione con una nota ricorda il deliberato approvato nel consiglio comunale di Avellino, riunito in seduta monotematica sull’inquinamento atmosferico il 4 gennaio scorso. L’assemblea cittadina «ha dato mandato al Sindaco di Avellino di proporre un tavolo in Prefettura con tutti gli Enti preposti e firmatari del protocollo d’intesa proposto il 26 gennaio 2018 dall’allora Commissario Straordinario Priolo», si legge nel comunicato. Legambiente cita un passaggio di quel protocollo, con riferimento ai suoi obiettivi: «Promuovere e attuare azioni per il miglioramento complessivo delle condizioni ambientali del capoluogo avellinese con specifico riferimento alle cosiddette polveri sottili».

Una vista dall’alto della città di Avellino

«OCCORRE SUBITO UN PIANO PER LA QUALITÀ DELL’ARIA». Il rapporto sull’inquinamento elaborato da Legambiente indica Avellino tra le città capoluogo maggiormente colpite dalle polveri sottili. Secondo la graduatoria stilata dall’Associazione, Avellino è la settima in Italia e la prima nel Mezzogiorno per il numero di giorni oltre la soglia massima stabilita dalla legge per la concentrazioni di polveri sottili, le PM10. Sul massimo consentito di 35 giorni l’anno, la città capoluogo dell’Irpinia ha superato la soglia 78 giorni. Il dato fa riferimento alla centralina collocata nei pressi della ex scuola Dante Alighieri. Legambiente rileva anche l’altro parametro preoccupante, quello del valore medio annuale delle polveri sottili. Per queste ragioni, al Prefetto Paola Spena si è reiterata la richiesta urgente di una iniziativa per arrivare all’aggiornamento del Piano sulla qualità dell’aria. In Europa Avellino con Napoli, Caserta e Salerno si segnala per la mortalità da PM2.5, cioé polveri ultra sottili, e da biossido di azoto. Per correggere questa situazione non basta intervenire sul traffico veicolare, ma si ritiene necessaria la regolazione (cioé l’introduzione di tecniche per l’assorbimento) degli agenti inquinanti.


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