“Salvare il bacino idrico irpino”, Di Maio: base per il futuro. Oggi confronto sull’Agenzia Forestale Alta Irpinia

OGGI 14 GENNAIO IL SEMINARIO DI CREA FONDAZIONE ITALIA. Il sindaco di Calitri Michele Di Maio anticipa l'intervento al seminario promosso dalla cabina di regia del progetto Agenzia Forestale dell'Alta Irpinia. "L'utilizzo del territorio deve tenere conto prima del sotterraneo e poi di quello che c'è in superficie se vogliamo pianificare al meglio"

“Salvare il bacino idrico irpino per progettare il futuro. Utilizzare il territorio significa tenere conto non solo di ciò che abbiamo in superficie ma anche nel sottosuolo. Il bacino imbrifero che da Volturara e Caposele alimenta gli acquedotti del Calore e dell’Acquedotto Pugliese, oltre a quello di Senerchia merita una riflessione utile alla stesura della progettazione dell’Agenzia Forestale dell’Alta Irpinia”. Così Michele Di Maio sindaco di Calitri, alla vigilia del seminario di giovedì 14 gennaio promosso dalla cabina di regia del progetto- Crea e Fondazione Italia- in collaborazione con l’Università Federico II di Napoli, “per approfondire il tema del valore e del ruolo della risorsa acqua, e l’importanza della prevenzione e del contrasto al Dissesto idrogeologico, per l’Altopiano del Laceno e il territorio dell’Area Interna Alta Irpinia” fanno sapere gli organizzatori.

Scene dal Corteo promosso dagli studenti e dai docenti e dalla dirigenza dell’Istituto Maffucci di Calitri in occasione della Giornata internazionale del clima. Il Sindaco Michele Di Maio al fianco degli studenti

Obiettivo del seminario “è conoscere meglio un territorio tanto ricco quanto vulnerabile e individuare quali progettualità potrebbero trovare attuazione sulla base delle misure e delle tipologie di intervento disponibili sulla Misura 16.7.1, Azione B del PSR Campania”. Una progettualità che potrebbe incrociare peraltro la progettazione attesa sul Contratto di Fiume, su cui la Regione Campania avrebbe sbloccato i 60mila euro per consentire all’area prototipale, ovvero al comune (capofila) di Torella dei Lombardi, di procedere con lo studio di fattibilità. Tutelare il bacino idrico irpino è l’obiettivo degli amministratori. “Noi abbiamo il bacino idrografico più grande dell’Italia Meridionale e che ha origine nel Parco Regionale dei Monti Picentini. Le nostre sorgenti alimentano tre acquedotti e i tre fiumi – Sele, Calore e Ofanto- rivestono una importanza fondamentale per lo sviluppo agricolo da Volturara e fino a Santa Maria di Leuca” spiega il sindaco Di Maio.

Caposele, cascata nel cuore del paese

“Per salvare il bacino idrico irpino bisogna considerare infatti la vunerabilità principale di questo territorio, che ha origine a Volturara con l’inghiottitoio naturale che alimenta l’acquedotto del Calore quello della Puglia, e raggiunge anche l’area di Battipaglia: attraverso il percorso roccioso del sottosuolo arriva a Cassano e qui convoglia fino a 2mila litri al secondo di acqua, che vengono pompati e alimentano l’acquedotto” continua. Oltre alle sorgenti di Cassano, l’Irpinia trasferisce circa 5mila litri di acqua al secondo dalle sorgenti di Caposele e fino a mille e 100 litri dall’impianto di potabilizzazione di Conza della Campania. “Si tratta di una risorsa che va protetta e tutelata. I Comuni non ricevono ristori, ma è necessario avviare interventi a protezione delle sorgenti e dei boschi circostanti, e di mitigare il dissesto idrogeologico. Abbiamo problemi con l’Alto Calore perchè bisogna continuamente fronteggiare ai disagi e alla rottura delle condotte” argomenta il sindaco. Michele Di Maio è uno dei protagonisti del lavoro ventennale portato avanti col Contratto di Fiume. Una progettazione dal basso che ha coinvolto già la Basilicata e la Puglia e ambisce a dare vita al corridoio ecosistemico. “Sono stati stabiliti dei contatti con l’area lucana fino a Margherita di Savoia, dove sfocia l’Ofanto. Il prelievo e i trasferimenti idrici però vanno governati con interventi di mitigazione e compensazione”. Sul tema dei Servizi Ecosistemici e l’adozione del principio del collegato ambientale si è espresso infatti anche il sindaco di Cassano Salvatore Vecchia, che in campagna elettorale aveva annunciato la sua battaglia sulla scorta del New Green Deal europeo. “Su questo territorio insistono 10 aree Sic e Zps, due oasi del Wwf a Conza e a Senerchia e due invasi artificiali, a Conza sull’Ofanto e a Monteverde sull’Osento. Non possiamo non tenere in considerazione ciò che insiste nel sottosuolo prima di dedicarci alla progettazione delle risorse di superficie” conclude Di Maio.


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